
Il movimento del buio
Serie: Il movimento del buio
- Episodio 1: Il movimento del buio
STAGIONE 1
La stanza era illuminata da una fievole luce generata da un’umile candela, che disegnava cerchi tremolanti sulle pareti della piccola camera da letto. Il tetto in legno ricordava quello delle case di montagna. Lì, un bambino era coricato nel suo letto, con la coperta tirata su fino al mento. Accanto a lui, il padre, seduto su una sedia troppo piccola per un adulto, leggeva ad alta voce e con ritmo calmo una fiaba di Esopo.
Finita la fiaba, i due si scambiarono uno sguardo d’intesa: un linguaggio segreto che solo loro conoscevano, insito nel loro legame. Con quel semplice gesto suggellarono nuovamente la promessa di rivedersi al mattino.
Il padre allungò la mano verso il figlio per accarezzargli la testa, poi, con tono dolce, chiese: «Buonanotte, figliolo. Vuoi che spenga la candela?»
Il bimbo si mosse di scatto, abbandonando il sentiero che lo stava conducendo nel mondo dei sogni. Con lo sguardo rivolto verso il muro, in modo che il padre non potesse vedere il suo viso, disse: «No… non spegnerla. Non è che io abbia paura del buio, è solo che non so cosa possa celarsi nel buio…»
Il padre lo osservò con affetto e, con un sorriso sulle labbra, si avvicinò al letto e lo prese in braccio. Il bambino si rannicchiò tra le braccia del padre, cercando di trattenere il tepore che poco prima gli avevano donato le coperte, e con voce squillante esclamò: «Ehi, ma che fai, papà!» Ma ora il volto del padre era serio e, con voce in tono con la sua espressione, disse: «Ascoltami, figliolo. Adesso guarda bene la stanza; prova a ricordare la posizione di ogni oggetto.»
Il bimbo, ancora tra le braccia del padre, scrutò con attenzione ogni angolo della stanza. Dopo qualche secondo, il padre, con un forte soffio, spense la candela; tutto intorno a loro fu avvolto dal buio. Posò il figlio a terra e, tenendogli la mano, gli disse: «Non avere paura, ci sono io con te. Adesso cerca nel buio il libro che ti ho letto prima.»
Il bambino strinse forte la mano del padre; il freddo del pavimento sotto i piedi nudi non incoraggiava la ricerca. Tuttavia, ripensò alla stanza illuminata e ricordò che il libro era sul comodino accanto al letto. Con pochi timidi passi raggiunse il comodino, iniziò a tastare la liscia superficie di legno finché le sue dita non incontrarono qualcosa. Con il piccolo indice seguì il perimetro dell’oggetto, e nella sua mente immaginò come se il suo dito fosse un gesso che disegnava su una lavagna. Finito il perimetro, nella sua mente si formò l’immagine di un libro. Così prese l’oggetto, avvisando il padre di aver trovato il libro.
Il padre, con un gesto rapido, accese la candela con un fiammifero. Quando la luce tornò, il figlio guardò cosa tenesse in mano: non era il libro di favole di Esopo, ma un taccuino che il padre portava sempre con sé e che aveva appoggiato entrando nella stanza. Avvicinandosi al figlio, riprese il quaderno e lo mise in tasca, poi lo prese di nuovo in braccio e lo riportò a letto.
«Ascolta» disse il padre, guardandolo negli occhi «il buio e la luce non sono opposti. Nel buio le cose rimangono là e non cambiano; sono solo confuse, non riusciamo a distinguerle. Invece, nella luce le cose sono evidenti. Chi cerca la verità non fa altro che portare alla luce ciò che è celato nell’ombra. Ma ora direi che è l’ora di dormire. La spengo la candela?»
Il figlio, con un dolce sorriso, annuì. Un soffio e poi buio.
Gli anni passarono e quel bambino crebbe, diventando un ragazzo. Non temeva più il buio, anzi, lo cercava per scoprire cosa si celasse al suo interno, desideroso di riportare alla luce ciò che vi si nascondeva. Il padre, invece, dopo quella sera era scomparso. I soldati della città annunciarono la sua morte, ma il corpo non fu mai trovato; i motivi non erano chiari, si diceva fosse caduto da un ponte. Il tutto era così incerto e confuso, come se fosse avvolto nel buio.
Serie: Il movimento del buio
- Episodio 1: Il movimento del buio
Pulito, essenziale e ben scritto. Esempio di educazione e amore paterno. Apprezzo!