
Il rumore nella notte
Serie: L’isola
- Episodio 1: Il rumore nella notte
- Episodio 2: Alla porta
- Episodio 3: La strada per la salvezza
- Episodio 4: L’acqua e l’oscurità
- Episodio 5: Il ritorno
STAGIONE 1
Il mondo si ferma davvero. Il tuo respiro è lento, regolare, e per qualche istante tutto sembra immobile, sospeso tra la realtà e il sogno. Un suono improvviso infrange la quiete.
Un rumore lontano, metallico, che sembra provenire da fuori.
Mi irrigidisco. Il suono si ripete, più vicino questa volta.
Ci guardiamo, entrambi immobili. I tuoi occhi sono inquieti.
«Cos’è stato?» sussurro.
Scuoti la testa lentamente. «Non lo so…»
Ti muovi verso la finestra, scostando appena la tenda per guardare fuori. La spiaggia è deserta, illuminata solo dalla luce pallida della luna. Ma il rumore si ripete ancora.
«Aspettami qui» dici, la voce improvvisamente tesa.
«No, vengo con te.»
«Rossella, per favore.» Il tuo tono è deciso, fermo, e so che discutere sarebbe inutile.
Ti guardo uscire dalla porta, il suono dei tuoi passi che si allontana nella notte. Mi avvicino alla finestra, il cuore che batte forte, e osservo la tua figura scura avanzare sulla spiaggia.
Poi, nel buio, vedo un’ombra.
Non sei solo.
Mi premo contro il vetro della finestra, gli occhi incollati alla tua figura e a quella sagoma che si muove poco distante da te. È difficile distinguere i dettagli: la luna è alta ma non abbastanza luminosa, e le ombre sembrano inghiottire tutto ciò che è lontano.
Ti fermi, girandoti verso qualcosa che non riesco a vedere chiaramente. Il rumore si ripete, più stridulo questa volta, come un oggetto metallico che graffia la sabbia.
Il mio respiro si blocca quando vedo l’ombra muoversi verso di te.
Non è grande, ma abbastanza per essere inquietante.
Istintivamente apro la porta del cottage. La brezza notturna mi colpisce subito, portandomi addosso un’ondata di freddo che non appartiene a quel luogo paradisiaco.
«Andrea!» grido il tuo nome, ma la mia voce suona debole, portata via dal vento.
Ti giri di scatto verso di me, il tuo volto una maschera di sorpresa e rabbia. «Ho detto di restare dentro!» urli, ma io non ti ascolto.
Mi avvicino lentamente, i piedi affondano nella sabbia umida. Il suono si ripete ancora. È sempre più vicino, e questa volta lo sento distintamente: non è solo metallo. È accompagnato da un respiro pesante, basso e regolare, come quello di un animale… o di una persona.
«Chi c’è?» chiedo, la voce tremante.
Mi accorgo troppo tardi che forse non voglio conoscere la risposta.
Tu sei immobile, lo sguardo fisso davanti a te. Poi fai un passo indietro, lentamente, e qualcosa emerge dall’ombra.
È un uomo.
Ha una figura imponente, con una felpa scura e un cappuccio che gli copre gran parte del viso. Tiene qualcosa in mano, un lungo oggetto metallico che riflette la luce della luna.
Un piede di porco.
Il mio cuore batte all’impazzata. L’uomo non dice nulla, non si muove. Sta lì, a pochi metri da te, osservandoti con una calma che è più terrificante della rabbia.
«Cosa vuoi?» chiedi, la tua voce ferma, anche se posso sentire la tensione dietro le parole.
L’uomo alza appena il piede di porco, puntandolo nella tua direzione come un avvertimento. Non parla. Non sembra intenzionato a spiegarsi.
Faccio un altro passo verso di te, ma prima che possa raggiungerti, l’uomo si muove.
Con un’agilità inaspettata, avanza verso di te, costringendoti a indietreggiare.
«Rossella, vai dentro!» urli.
Ma non mi muovo.
Non posso lasciarti lì da solo.
L’uomo si ferma di colpo, il suo sguardo si sposta su di me. È in quel momento che realizzo quanto siano scure le sue mani, sporche di qualcosa. Sabbia? No, sembra…
Sangue.
Faccio un passo indietro, il panico mi avvolge come una morsa.
Poi l’uomo fa qualcosa di inaspettato: lascia cadere il piede di porco sulla sabbia, con un tonfo sordo. Solleva lentamente le mani, come se volesse mostrare che non è più armato.
Ma c’è qualcosa in lui che mi blocca, un senso di pericolo che va oltre l’arma.
Lo vedo nei suoi movimenti lenti, nel modo in cui inclina appena la testa mentre ci guarda.
E poi parla.
«Non dovreste essere qui.»
La sua voce è bassa, ruvida, come se non la usasse da anni. Ogni parola sembra scavata fuori da una gola secca.
Tu ti metti davanti a me, proteggendomi con il tuo corpo. «Chi sei?» chiedi, la voce tagliente come un coltello.
L’uomo non risponde subito. Poi sorride, un sorriso storto e inquietante. «Questo non è il vostro posto. Andatevene… finché potete.»
Ma prima che possiamo rispondere, si volta e scompare nel buio, lasciandoci soli con il suono delle onde e la paura che si insinua dentro di noi.
Rimaniamo immobili, la tensione che ci avvolge come una corda stretta attorno al petto.
Il suono delle onde sembra improvvisamente distante, coperto dal battito incessante del mio cuore.
«Andrea…» sussurro, la mia voce tremante.
Ti giri verso di me, gli occhi spalancati, il respiro affannoso. «Rossella, rientriamo. Ora.»
Non ci penso due volte.
Ti seguo di corsa verso il cottage.
Non oso voltarmi, ma la sensazione di essere osservata mi brucia dietro la schiena.
Chiudi la porta dietro di noi con un colpo secco e fai scattare il chiavistello.
La piccola stanza, che poche ore fa era il nostro rifugio perfetto, ora sembra troppo stretta, troppo buia.
Mi guardo intorno, come se qualcosa potesse saltare fuori da un angolo qualsiasi.
«Chi era?» chiedo, cercando di controllare il tremito nella voce.
Tu scuoti la testa, ti passi una mano tra i capelli, ma non rispondi subito. Ti avvicini alla finestra, scostando appena la tenda per dare un’occhiata fuori.
La spiaggia è vuota.
O almeno così sembra.
«Non lo so. Ma non mi piace» dici infine. «Non dovrebbe esserci nessuno qui.»
Il pensiero mi fa rabbrividire.
«E se non fosse vero? Se ci avessero mentito?»
Tu rimani in silenzio, il tuo sguardo fisso nel buio oltre il vetro.
Poi, un rumore improvviso ci blocca entrambi.
Un colpo sordo alla porta.
Rimaniamo congelati, il mio respiro si blocca in gola.
Poi un altro colpo, più forte, seguito da un suono stridente.
Come unghie contro il legno.
Serie: L’isola
- Episodio 1: Il rumore nella notte
- Episodio 2: Alla porta
- Episodio 3: La strada per la salvezza
- Episodio 4: L’acqua e l’oscurità
- Episodio 5: Il ritorno
Bellissima costruzione, l’ansia monta durante la lettura. Coinvolgente! Bravo Rocco.
Come ha già scritto Arianna “mamma mia che ansia”. Il racconto di questo episodio scorre sul cavo dell’alta tensione. L’obiettivo immagino fosse questo, quindi molto efficace e molto bravo nel lasciare il lettore in balia di una forte curiosità.
Oddio che ansia 🙈 L’ho letto tutto d’un fiato e non vedo l’ora di scoprire chi c’è dietro la porta.
Complimenti Rocco, davvero, saper usare la seconda persona non è cosa da poco.
Che ansia!
Bravo Rocco!
Scrittura rapida dal ritmo incalzante, dialoghi ottimamente condotti, atmosfera giusta e storia azzeccata. Ci sono tutti gli ingredienti per aspettarsi qualcosa di veramente ottimo.
Il racconto è molto serrato, con battute brevi capaci di arricchirlo e di dare quella caratteristica in più che attira. Molto ansiogeno, ma proprio questo lo rende leggibile. Bravo Rocco, complimenti.!!
Inquietante! Gli avevano detto che non doveva esserci nessuno là. Sono dunque su un’isola deserta?
Che ansia!!! Bello. Non vedo l’ora di leggere di più. Veramente. 👍