Il sogno e la parola

Serie: Un destino (S)critto male


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Ares fremeva. Le Muse lo osservavano con una prudenza che rasentava la sfida, e quell’incredulità gli bruciava come olio sul fuoco. Afrodite, con una grazia che era arma e cura allo stesso tempo, gli sfiorò la spalla. Il tocco bastò a domare la sua ira.

«Erato era sotto la mia protezione. Le devo molto. »

Sgranai gli occhi, ma Ares riprese la parola prima che potessi intervenire. 

«Non sono caduto nell’ennesima trappola di Efesto solo grazie a lei.»

Afrodite fissava il vino con l’indifferenza di chi finge di non ascoltare.

Calliope le si avvicinò senza esitazione.

«E tu? Non sei qui per compassione, né per curiosità. Qual è il vero motivo?»

Afrodite sorrise appena, il tempo di un battito di ciglia. «Sempre diretta. Non smentisci la tua fama.»

Ma la luce nei suoi occhi si indurì di colpo. «Ho un conto in sospeso con Atena.»

Il volto le si fece serio, quasi pallido. «Sarà anche la preferita di Zeus, ma è troppo superba. Si intromette, decide cosa è ordine e cosa non lo è con un’autorità che non le riconosco. Questa volta pagherà per la sua arroganza.» Sulle labbra affiorò un nuovo sorriso. «E se per farlo devo dimostrare che la sua profezia è un falso, lo farò.»

«Di quale profezia stai parlando?»

Fu Eros a rispondere. «Atena ha convocato il Consiglio. Dice che Moirania è pericolosa.»

«Non un pericolo qualunque» ringhiò Ares. «La fine di tutto. E si appella alla profezia.»

«Una follia» lo interruppe Eros, con uno sguardo che implorava calma.

«La follia è fingere che non esista!» sbottò Ares, voltandosi verso di me. «È di Tiresia. Atena l’ha custodita per secoli e pochi giorni fa l’ha sbattuta in faccia a Morfeo, come un’accusa.»

Calliope impallidì. «Non mi ha…»

«Non ha fatto in tempo» tagliò corto Ares. «O non ha potuto.»

La fissò con uno sguardo in cui l’ira si mescolava a un’ombra di paura. 

«“Quando il sogno partorirà la parola, e il desiderio si farà carne, una quarta Moira tesserà il filo che non si spezza, e gli dèi cadranno nel silenzio dove ogni destino si compie.” Atena sta architettando una delle sue…»

Un fruscio lo interruppe.

Un corvo planò accanto a me, posandosi su una colonna. Nello stesso istante la pietra al mio collo vibrò e una visione mi travolse: vidi Morfeo in catene, con il viso chino sul petto, in un luogo che non riconoscevo. Sollevò lo sguardo come se avesse percepito la mia presenza.

«Non venire. Stai lontano da lei.»

La voce di Morfeo si dissolse in un ronzio lontano mentre la sua immagine svaniva come fumo. Il mondo reale mi ricadde addosso di colpo, insieme a una sensazione funesta che mi svuotò di ogni energia. Sarei caduta a terra se una mano non mi avesse afferrata per i fianchi, trattenendomi con forza.

Mi ritrovai a fissare due occhi di un azzurro splendente.

Apollo.

La luce del sole sembrava emergere dal suo interiore. I capelli, biondi come il grano d’estate, cadevano sulle spalle in onde lucenti. Il volto squadrato, ma addolcito da un’espressione pacata.

Mi scostai di scatto. Clara si parò davanti a me, lo sguardo teso verso Apollo, mentre Hyun-woo mi afferrava un braccio, pronto a trascinarmi via.

Lui li ignorò.

«Calliope, Muse… perdonate l’intrusione» disse, con una calma che sapeva di autorità più che di cortesia. «Morfeo è prigioniero di Atena. Non dorme, non sogna, non può comunicare con nessuno.»

Detto ciò porse a Calliope un rotolo con il sigillo della dea.

Il corvo emise un verso rauco, quasi un avvertimento, e volò via.

Ares scattò in piedi. «Lo sapevo, i soliti raggiri. Dobbiamo contrattaccare.»

«Presenzieremo al Consiglio, come ci chiede. Tiresia non parlava della caduta degli dèi, ma della loro trasformazione. E in parte sta già accadendo» precisò Apollo, mentre il suo sguardo scrutava i nostri volti. Poi rivolse l’attenzione su di me: «Cosa ti ha detto la Pizia?»

Le parole dell’Oracolo mi tornarono alla mente con la stessa angoscia di quando le avevo udite. Gli avrei fatto notare che una domanda del genere era inutile, ma non era il momento di punzecchiare un dio, così mi limitai a riferire ciò che la sacerdotessa aveva pronunciato.

«Ecco perché Atena è combattuta» rispose Apollo. «Non accetta ciò che non può controllare.»

Afrodite sollevò la coppa e bevve. «Lasciamola crogiolare nei suoi dubbi. Per lei è la prima volta, povera.»

Eros avanzò di un passo, il volto teso. «Qui non sono al sicuro.» 

Indicò Clara e Hyun-woo con un lieve gesto dell’ala. 

«Se Atena li scoprisse, li trasformerebbe in un’arma contro di te.»

«Ti sbagli.» 

Clara lo fissò con occhi lucidi, ma determinati.

Hyun-woo annuì, spostandosi appena davanti a me. «Se affronti il Consiglio, ci saremo anche noi.» 

«Eros ha ragione. Vi userebbe per dimostrare che sta corrompendo i mortali. Non potete restare» disse Calliope.

La voce era ferma, ma vidi il tremito nelle sue mani.

Afrodite distolse lo sguardo, Eros serrò le ali contro la schiena e l’aria intorno ad Ares vibrò appena, segno che stava lottando per contenersi. Apollo ci osservava tutti, immobile, con calma.

«Basta tentennare» disse Ares. «Atena ha troppo vantaggio.»

Afrodite fu la prima a muoversi. Si avvicinò a me, nei suoi occhi lessi un’inaspettata dolcezza. «Non lasciare che ti definiscano le tue paure.»

Il suo profumo era ancora nell’aria quando Eros incrociò il mio sguardo. Poi, rivolse un cenno a Clara e Hyun-woo, un saluto rapido ma sincero.

Apollo mi fissava con insistenza. 

«Ci vedremo al Consiglio. Ricorda che la tua voce interiore è più potente di qualsiasi profezia.»

Un bagliore dorato li avvolse e li dissolse nell’aria, lasciando solo il ricordo della loro presenza e il peso delle loro parole.

Poi Calliope barcollò e cadde in ginocchio. 

«Sta andando come temevo» sussurrò.

«Madre!» mi chinai accanto a lei. «Morfeo se la caverà.»

Clara mi afferrò per le spalle, il volto contratto. «Non puoi affrontare tutto questo da sola.»

«Non posso portarvi con me.»

La voce tremava, non potevo evitarlo.

«Noi restiamo. Aspetteremo il tuo ritorno.»

Hyun-woo strinse la mano di Clara mentre Talia li affiancava. 

«Veglierò su di loro fino al tuo ritorno.»

Inspirai. La radura sembrava trattenere il fiato con me. Poi sollevai lo sguardo. Tra le chiome degli alberi si intravedeva il cielo tinto d’oro e sangue, come se l’Olimpo stesse predisponendo lo scenario dell’imminente scontro.

Serie: Un destino (S)critto male


Avete messo Mi Piace5 apprezzamentiPubblicato in Fantasy

Discussioni

  1. Mi sono piaciute al dolcezza di Afrodite, la sua comprensione, e il modo in cui Eros saluta i due innamorati. Questi dèi stanno diventando squisitamente umani…l’immagine finale è potentissima, cinematografica. Un paesaggio che si anima, prende parte alla storia insieme al destino dell’uomo.

  2. “Ricorda che la tua voce interiore è più potente di qualsiasi profezia.»”
    bellissima! mi ha fatto pensare alla potenza dell’uomo, che quando ci si mette supera quella del destino…

  3. Ciao Tiziana, parto dall’immagine del cielo sul finale, è molto potente. Bella anche la scena in cui Moirania scopre cosa è successo a Morfeo.
    Ogni personaggio è ben caratterizzato e affascinate, in particolare mi è piaciuta Afrodite. Atena, invece, sta giocando sporco, spero che riceva la giusta punizione😡. Non vedo l’ora di leggere il prossimo episodio, bravissima come sempre❤️

  4. ​Moirania è sensibile. Proprio come Prometeo, ha rubato qualcosa per amore dell’umanità. L’amore non può sottostare alle rigide leggi, poiché la sua natura risiede nella tenerezza. Bravissima, Tiziana👏👏👏

  5. Ci si prepara alla battaglia e con le tue parole rendi in maniera molto efficace tutto il processo e la tensione che lo accompagna…non vedo l’ora di leggere il confronto tra questi dei e la tua eroina…

  6. “Ma la luce nei suoi occhi si indurì di colpo”
    Ho sempre immaginato Afrodite come un po’ spocchiosa e, se mi avessero chiesto chi fra lei e Atena preferissi, senza dubbio avrei risposto ‘la seconda’. Tuttavia, tu me l’hai mostrata sotto una luce diversa, con una personalità forte e affascinante che forma un perfetto connubio insieme alla bellezza che le si riconosce.
    Questa battaglia fra dei si prefigura epica ma, ciò che mi piace da sempre è la tensione che precede lo scontro. E tu, la stai raccontando con maestria. Bravissima.

    1. Grazie, Cristiana!❤
      Adoro reinterpretare le personalità di personaggi famosi. Mentre molti vedono Afrodite come la classica femme fatale, io ho voluto dar vita a una dea dalla personalità complessa e sfaccettata.