Il Triangolo Del Terrore

Franco è attanagliato da sue paure interiori. Passa ore ed ore a studiare un libro che tratta del mistero del Triangolo del Terrore. Pensa ci sia un legame fra quel luogo misterioso e i suoi mostri psicologici.

La stanza intorno a lui è un caos di appunti, diagrammi e fotografie; un labirinto personale dove si perde nei meandri della sua ossessione. Le pareti sono letteralmente tappezzate di mappe e ritagli di giornali che parlano di sparizioni misteriose e fenomeni inspiegabili, tutti collegati al Triangolo del Terrore.

Il libro che tiene tra le mani è sporco e logoro. Sfoglia ogni pagina con attenzione quasi religiosa, cercando nelle parole impresse la risposta ai suoi tormenti. Le sue dita, sporche d’inchiostro e di polvere, seguono le linee dei caratteri come se stesse leggendo un testo sacro.

Ma nonostante le ore passate a scrutare testi e decifrare codici, la soluzione sembra sfuggirgli sempre. Il legame tra il Triangolo del Terrore e i suoi demoni interni è lì, ne è certo, ma gli appare sempre come un miraggio in lontananza: sfocato, indefinito, irraggiungibile.

Franco si sforza di mantenere la calma, ma la frustrazione lo rode come un tarlo. Sa che ciò che cerca esiste, lo sente nelle sue ossa. Ma ogni volta che si avvicina a una potenziale risposta, questa svanisce come fumo al vento.

Ma non è un uomo che si arrende facilmente. Con una risolutezza ferrea, si immerge ancora più profondamente nella sua ricerca. Le luci della sua stanza sono sempre accese, l’unico segno di vita in una casa altrimenti vuota.

Mangia poco, dorme ancora meno. La sua esistenza è diventata un ciclo continuo di lettura, analisi e ipotesi. Ma non importa quanto sia stanco o affamato. Non potrà mai riposare fino a quando non avrà trovato la risposta che cerca.

Sono molte le notti in cui Franco sogna il Triangolo del Terrore. Naviga in acque tempestose, circondato dalle urla di marinai scomparsi e dai lamenti delle navi inghiottite dal mare. In quei sogni, i suoi demoni interiori prendono la forma di mostri marini che si aggirano tra le onde oscure, continuando a tormentarlo anche nel sonno.

Ogni mattina, si sveglia sudato e ansioso ma, al tempo stesso, anche rinfrescato. I suoi sogni sono terrificanti, certo, ma gli regalano anche un nuovo punto di vista con cui affrontare la sua ricerca. Inizia a tenere un diario dei suoi sogni, annotando ogni dettaglio e sensazione che prova. E’ convinto che ci sia un significato celato dietro ogni immagine e simbolo, e che queste informazioni possano essere la chiave per comprendere il mistero del Triangolo del Terrore.

Passa ore a decifrare i suoi appunti, cercando collegamenti e percorsi nascosti tra i vari sogni. A volte trova similitudini sorprendenti tra due sogni apparentemente non correlati, mentre altre volte si rende conto che alcune immagini ricorrenti possono essere interpretate in modi diversi.

Ma più scava nelle profondità della sua mente, più si accorge di quanto sia complesso il suo subconscio. I suoi incubi sono pieni di sfumature e significati multipli, rendendo difficile l’interpretazione delle sue visioni notturne.

Per questo motivo, Franco decide di chiedere aiuto ad uno psichiatra. Non è amante dell’idea di doversi aprire con uno sconosciuto, ma si rende conto che ha bisogno di una prospettiva esterna per arrivare alla verità.

Il dottor Rossi lo accoglie nel suo studio con gentilezza e gli spiega che sarebbe stato necessario affrontare le sue paure più profonde per trovare la risposta che cerca. Franco non esita ad aprire il suo cuore al professionista, raccontandogli tutto ciò che ha scoperto finora sulla sua ossessione per il Triangolo del Terrore.

Il dottor Rossi gli consiglia di continuare a tenere il diario e annotare ogni minimo dettaglio.

Passano settimane: Franco consumato dalla sua ossessione, il suo corpo che si assottiglia sempre più e i suoi occhi sempre più incavati. Ma la sua determinazione non vacilla. Le pareti della sua stanza sono ormai coperte da uno spesso strato di appunti, diagrammi e mappe. Ogni centimetro di spazio è dedicato alla sua ricerca.

Una notte, mentre osserva una vecchia foto di una strana e fantasiosa creatura degli abissi, un pensiero gli attraversa la mente. La creatura sulla foto ha occhi grandi e vuoti, simili a quelli dei mostri che lo tormentano nei suoi sogni.

Franco si alza di scatto dal suo letto, lasciando cadere la vecchia foto sul pavimento. Ha finalmente una nuova pista da seguire nella sua ricerca. Decide di tornare dal dottor Rossi per condividere la sua scoperta.

Il dottore lo ascolta attentamente e gli conferma che quella foto può essere un indizio importante per comprendere il suo sogno ricorrente. Gli consiglia di cercare informazioni sulla creatura, magari consultando esperti di criptozoologia o esploratori marini.

Franco segue il consiglio e inizia a fare ricerche su internet. Scopre che nella zona del Triangolo del Terrore, sono state avvistate diverse specie di creature marine sconosciute. Queste creature hanno caratteristiche in comune con quelle descritte nei suoi sogni: occhi grandi e vuoti, tentacoli e denti affilati.

Inoltre, trova una vecchia leggenda locale che parla di antichi abitanti delle profondità marine che venivano chiamati “Gli Occhi Vuoti”. Secondo la leggenda, queste creature sarebbero emerse dalle acque profonde per punire l’umanità per le sue azioni distruttive nei confronti degli oceani.

Franco si rende conto che il suo sogno può essere un messaggio premonitore sui pericoli che corrono gli oceani a causa dell’inquinamento e dell’attività umana. Ma c’è ancora qualcosa di insolito nella sua visione notturna, qualcosa che non ha ancora capito.

Torna dal dottor Rossi per condividere le sue nuove scoperte. Il dottore lo ascolta attentamente, come sempre, annuendo e prestando attenzione a ogni dettaglio del racconto. Alla fine, dopo un lungo silenzio, si rivolge all’uomo.

“Franco, credo tu possa essere su qualcosa di importante,” con voce grave. “Questi sogni sembrano essere molto più che semplici incubi. Potrebbero effettivamente essere un messaggio che ti riguarda. Non soffermarti sui dettagli bizzarri, c’è sicuramente qualcosa di più profondo in relazione alla tua vita e tutto ciò che vi gravita intorno”.

Pian piano, le tessere del puzzle iniziano ad assemblarsi nella sua mente.

I mostri nei suoi sogni rappresentano le sue paure più profonde, nascoste nelle ombre insondabili del suo subconscio, proprio come le creature abissali si nascondono nelle profondità oscure dell’oceano. Il Triangolo del Terrore è solo un simbolo, un modo per il suo subconscio di comunicare con lui.

Contemporaneamente euforico e spaventato, Franco si accorge che la sua ricerca non è realmente sul Triangolo del Terrore, ma su se stesso. Per troppo tempo ha proiettato i suoi demoni sul mondo esterno, temendo ciò che non capiva al di fuori di sé. Ora, si rende conto che la chiave è affrontare le sue paure interiori.

Il suo cuore batte forte mentre la comprensione si fa strada attraverso il suo corpo esausto. Si siede lentamente alla sua scrivania, la sua mente ancora ronzante per la sua scoperta. Per la prima volta in mesi, si sente davvero stanco.

Quella notte, dorme profondamente e senza sogni. Il mattino seguente, Franco si sveglia con una sensazione di pace che non provava da molto tempo. Si guarda attorno, osservando le pareti della sua stanza coperte di appunti e fotografie.

Con calma, inizia a staccare ogni singola foto e cartina dal muro. Le piega delicatamente e le ripone nel cassetto della scrivania. Poi prende il libro logoro e lo rimette al suo posto nella libreria. La stanza sembra più leggera senza tutte quelle informazioni opprimenti che la riempivano.

Si siede, con le mani sulle ginocchia, cercando di concentrarsi sui suoi pensieri. Era stato così ossessionato dalla sua ricerca che aveva trascurato tutto il resto nella sua vita. Si rende conto che è arrivato il momento di fare i conti con se stesso e con ciò che lo spinge ad andare avanti.

Si mette alla scrivania e inizia a scrivere le sue sensazioni su un foglio di carta. Libero dalle restrizioni delle prove concrete, lascia fluire le sue emozioni senza freni.

Rapidamente si rende conto che quello che sta scrivendo è una sorta di manifesto per se stesso. Una promessa di smettere di correre verso l’ignoto per cercare risposte alle sue paure. Decide di accettare la sfida di affrontare le sue ansie e preoccupazioni, invece di continuare a fuggire da esse.

Quando finisce, si sente più leggero e calmo. Ripiega il foglio e lo mette in tasca per rileggerlo in un momento più tranquillo.

Decide di prendersi una pausa e concentrarsi sulla sua vita quotidiana. Una nuova prospettiva sta prendendo forma.

Avete messo Mi Piace3 apprezzamentiPubblicato in Narrativa

Discussioni

    1. Grazie del tempo dedicato alla lettura. In effetti ognuno si può immedesimare, soprattutto nella ricerca spasmodica di una spiegazione per qualcosa che non si conosce e che non trova una risposta. Sempre che l’individuo la cerchi davvero la risposta…e non intraprenda percorsi alternativi.

  1. Un viaggio nella psiche di un uomo, senza la pretesa di essere un saggio di psicologia, ma, al contrario, ponendosi vicino al lettore, proprio come il dottor Rossi fa con Franco. Perché questa, in fondo, potrebbe essere la storia di chiunque.

    1. Grazie della lettura. Sicuramente non vuole essere un saggio di psicologia. Non avrei titoli per pretendere qualcosa di simile, ci mancherebbe. E’ un viaggio all’interno di un triangolo (appunto) che unisce mondi diversi. Quello conosciuto, lo sconosciuto e la terra di mezzo che è il mondo interiore. A volte pensiamo di conoscerlo, a volte no. Naturalmente questo racconto ha tutti i limiti legati alle 1500 parole (oltre i limiti di chi, il racconto, lo scrive), considerando il tema trattato.