Il volontariato nasce dall’amore per il prossimo, non ha doppi fini, per tutti è così … tranne che per Mariasole

Serie: L'ECO DI ROCCAMONTE ORSATO


NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Mariasole non aveva mai fatto volontariato, ma ...

Nei giorni successivi, dopo che fu confermata l’identità dello scheletro rinvenuto nell’armadio di Edoardo Crismi, i notiziari tentarono di ricostruire, almeno in parte, la storia di Bambina Gramschi, ma tutto ciò che ottennero fu un’immagine nebulosa. 

Della ragazza si sapeva praticamente solo il nome e il fatto che i genitori fossero stati dei contadini; l’unico elemento potenzialmente interessante  da un punto di vista giornalistico, sulla biografia di Bambina,  era rappresentato da un suo cugino di secondo grado di nome Carmine Gramschi, il quale aveva combattuto da partigiano tra le fila della Brigata Maiella, ma l’uomo era morto ormai da anni e stando alle ricostruzioni fatte, non doveva esser stato molto vicino ai genitori di Bambina.

L’umore dei giornalisti fece un guizzo quando arrivò il risultato dell’autopsia, poiché poterono confermare il fatto che la ragazza era stata uccisa, presentava infatti un trauma da corpo contundente sul cranio; ma nonostante questo le curve auditel mostrarono delle inflessioni negative durante i servizi sul caso di Roccamonte Orsato, era quindi evidente che ormai esso aveva perso il suo mordente sull’opinione pubblica, poiché anche se ormai era chiaro che ci fosse un assassino da cercare, questo era molto probabilmente morto e sepolto da anni.

I giornalisti iniziarono così a smontare le loro postazioni, ma proprio quando sembrava che ormai i riflettori su Roccamonte fossero destinati a spegnersi, ci fu un colpo di scena.

Trapelò una notizia dal commissariato, questa era a prima vista totalmente inutile, ma era quel genere di informazione che se messa in mano a chi sa moltiplicare la materia prima, può diventare una notizia da prima pagina e così fu. 

Venne fuori che Edoardo Crismi aveva commissionato, ad una ditta edile locale, la costruzione di una fossa vergine nel cimitero del paese. Detto così può sembrare un qualcosa di totalmente irrilevante, poiché quella tomba sarebbe potuta essere per chiunque: per se stesso, oppure per sua madre che era una donna molto anziana; ma quell’informazione in mano alla stampa famelica di hype divenne una svolta clamorosa nelle indagini. Quella fossa vergine fu definita, dalle testate giornalistiche, il luogo dove Edoardo Crismi avrebbe voluto tumulare i resti di Bambina Gramschi e partendo da ciò l’attenzione tornò totalmente su di lui. Le curve auditel si rialzarono e così i giornalisti si accomodarono nuovamente nelle loro postazioni, consci, a quel punto, del fatto che la forza di quel caso non era data dalla povera Bambina, bensì dalla figura misteriosa di Edoardo Crismi, il quale fu ribattezzato “l’uomo con gli scheletri nell’armadio”.

È facile comprendere cosa successe dopo.

Disegnarono con l’immagine di Edoardo Crismi il perfetto profilo del mostro, che seppur troppo giovane per essere considerato l’assassino di Bambina, aveva comunque qualche oscuro segreto che lo legava a lei.

In tutto ciò Martina si era finalmente degnata di mandare un messaggio Whatsapp a Mariasole:

Ciao … scusami se sono sparita, la situazione non è facile, non chiamarmi per chiedermi di papà … mi faccio viva io appena posso. Ovviamente se hai un problema io ci sono sempre per te, se hai bisogno di qualcosa io sono qui, scrivimi in qualsiasi momento … ma non per papà … ciao baci ti voglio bene

Dopo averle scritto ciò era sparita di nuovo e Mariasole non provò più a contattarla.

Mariasole aveva deciso che le avrebbe parlato il prima possibile, poiché erano successe troppe cose strane in quelle settimane a partire dalla conversazione tra i cugini Crismi, aveva numerosi dubbi sulla sua amica che voleva chiarire, ma era conscia del fatto che se le avesse parlato subito non sarebbe riuscita a mettere insieme i suoi pensieri in un discorso sensato, per questo decise di seguire prima il consiglio di Luca.

Lui le aveva detto, in pratica, di cercare qualcuno che fosse talmente tanto anziano, da avere memoria del tempo in cui Bambina camminò per le strade di Roccamonte e c’era un solo posto nel paese dove poteva sperare di trovare qualcuno che avesse questa caratteristica, ovvero la casa di riposo.

Mariasole era confusa dal comportamento di Luca. Sembrava ostile nei suoi confronti, ma al contempo quando parlavano sembrava cercare pretesti per stuzzicarla di proposito; era misterioso, ma poi le aveva dato quel consiglio e infine non provava minimamente ad avvicinarsi a lei, ma loro due si erano compresi vicendevolmente sulla depressione dei loro padri, per Mariasole quel momento era stato unico, non si era mai sentita così capita nella sua vita e sapeva che anche lui si era sentito così, perché glielo aveva letto nelle gemme verdi.

La casa di riposo di Roccamonte Orsato si presentava come una villa gialla con un grande giardino che si ergeva accanto a una delle cinque torri del paese, una delle tre che erano state danneggiate durante lo sciame sismico del 2016. Subito dopo quelle torri erano state puntellate e messe in sicurezza, ma in seguito non erano arrivati i fondi dallo stato necessari per la ristrutturazione e quindi a distanza di anni apparivano ancora come allora.

La struttura per anziani era gestita dalle suore della misericordia e l’unico modo per entrarvi senza essere un famigliare, era presentarsi come volontario. La parrocchia di San Rocco infatti aveva fondato un gruppo di volontari con il compito di allietare un po’ le giornate degli anziani della casa di riposo e far compagnia a chi non aveva nessuno.

Per diventare volontario bisognava iscriversi e l’iscrizione era molto semplice, bastava annotare le proprie generalità su un grosso quaderno posto all’ingresso della chiesa e aspettare la chiamata del parroco, inoltre quell’attività di volontariato valeva nel conteggio dei crediti scolastici, cosa che fece molto piacere a Mariasole, la quale dopo aver fatto tutto l’iter, si apprestava a svolgere il suo primo servizio.

– Buongiorno signorina posso aiutarla? – l’accolse una suora all’ingresso. Aveva un cipiglio severo, il quale sembrava essere messo ancor più in risalto dalla tonaca bianca e grigia che indossava. Era seduta di fronte ad una grande scrivania, occupata da un’agenda e da un computer fisso.

– Sono Mariasole Olivetti, la nuova volontaria.

La suora smanettò qualche minuto con il computer, poi le regalò un lieve sorriso e scrisse il suo nome sull’agenda.

– Benvenuta Mariasole, io sono Suor Giuliana, ho appena segnato il tuo ingresso, da questo momento sarai autorizzata ad entrare in questa struttura ogni volta che vorrai – si alzò dalla scrivania e le fece segno di seguirla – un servizio di volontariato per definirsi completo deve durare un’ora e per avere il credito scolastico dovrai accumulare almeno cinquanta servizi completi, io o una delle mie sorelle segneremo ogni tua entrata e uscita con l’ora corrispettiva, è quindi fondamentale che tu ci avverta ogni volta che arrivi e vai via, altrimenti ci saranno delle ore che non verranno conteggiate per il tuo credito … vieni ora ti faccio vedere la struttura.

 Suor Giuliana continuò a camminare mentre le elencava quelle avvertenze con voce monocorde, ma che mostrava in sé forza ed autorevolezza, ma Mariasole fingeva solo di essere attenta alle sue parole, perché tutti i suoi pensieri erano rivolti al vero motivo della sua presenza lì.

Serie: L'ECO DI ROCCAMONTE ORSATO


Avete messo Mi Piace4 apprezzamentiPubblicato in Narrativa

Discussioni

  1. La storia e` interessante, la trama, finora, sembra ben costruita. Le osservazioni critiche su alcune categorie di persone, (adeguate al contesto), rendono piu` vivace il tono della narrazione. Direi che il livello di questa serie, per forma e contenuti, sta salendo.😘

  2. Sto leggendo tutti gli episodi con interesse, ma stavolta mi soffermo per un commento perché qui ci hai messo qualcosa in più: viene fuori impietosamente come la vita di un uomo e della sua famiglia possa essere sconvolta dal modus operandi dei giornalisti. Le reazioni delle masse sono molto spesso conseguenza di quel tipo di comportamenti che hai descritto e non è la cronaca ad essere importante, ma l’indice di attenzione che riceve la notizia.
    Ci hai messo anche il riferimento al sisma del 2016 e alla latitanza dello Stato. Insomma, un episodio degno particolarmente di nota.

    1. Grazie mille ❣️ ❣️ ❣️ ❣️ ❣️ ❣️ ❣️ ❣️ ❣️ ❣️ ❣️ ❣️ ❣️ ❣️ ❣️ ❣️ ❣️ ❣️

      In questo episodio ho inserito alcuni pensieri personali, oltre al mandare avanti la trama e sono felicissima del fatto che tu li abbia apprezzati.

      Per quanto riguarda il sisma è un qualcosa che sento molto, perché anche se fortunatamente la mia zona non è stata colpita, vivo nei pressi dei territori del cratere e conosco molta gente e molte situazioni veramente particolari

    1. Grazie mille … spero che il prossimo episodio e il finale di stagione ( gli episodi dell’RSA ) non deludino 🍀🍀🍀🍀💪🏻💪🏻💪🏻💪🏻❣️ ❣️ ❣️ ❣️

  3. La storia continua ad essere intrigante e la visita alla RSA è un punto nodale. Ma descrivere una RSA dall’interno non è cosa facile, se non ci hai lavorato. Sono curioso di vedere come te la caverai 😅

    1. Grazie ❣️ ❣️ ❣️
      Spero di rendere al meglio l’RSA. Mi spaventa molto perché ho paura di rendere il tutto poco reale, però bene o male l’ambiente lo conosco perché faccio volontariato da quando avevo 16 anni … però si dall’altro lato un conto è andarci, un conto è descrivere bene il tutto il rischio di non farlo al meglio c’è.
      Speriamo 🍀 🍀 🍀 😅😅😅