Incontri e deviazioni

Serie: Un destino (S)critto male


NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Dopo tutto quello che avevo affrontato, non potevo permettere che una fan gelosa rovinasse tutto

Quando l’amore e il desiderio hanno compiuto la loro opera.”

— Omero, Odissea, Libro VIII, verso 279

Clara aveva acceso solo una lampada, una luce discreta che non doveva rivelare al mondo la sua presenza in casa. Una coperta piegata sul bracciolo del divano e un libro chiuso sul tavolino accanto a un calice di vino, rosso rubino, che rifletteva i bagliori caldi della stanza. Aveva pensato di leggere, ma i pensieri erano troppi. Lo aveva aperto, poi richiuso più volte senza troppa convinzione.

La casa era immersa in quel tipo di quiete che somiglia all’attesa, più che al riposo.

Quando Hyun-woo bussò alla porta, lo fece piano. Nessuna guardia del corpo. Nessun manager. Solo lui, con il volto stanco e lo sguardo deciso.

«Posso entrare?»

Non serviva una risposta. Clara fece un passo indietro.

Lui entrò. Varcò la soglia con la determinazione di chi sa che ogni esitazione sarebbe un errore.

Rimasero a pochi centimetri uno dall’altra, in silenzio.

Le sfiorò una ciocca di capelli.

«La partenza è stata anticipata… ma non potevo lasciarti così. Scusami. Avrei dovuto proteggerti da quel nemico invisibile che governa la mia vita.»

Lei scosse la testa.

«Non sei responsabile di niente. La tua presenza, qui, oggi… mi basta.»

Si abbracciarono.

«Sistemerò le cose. Mi serve un po’ di tempo.»

Le strinse il viso contro il petto, per farle sentire che i loro cuori, almeno in quel momento, battevano all’unisono.

Clara annuì. Non aveva la forza di dire altro. Le dita tremavano, ma non le ritrasse. Un brivido le attraversò la schiena, e le gambe, all’improvviso leggere, sostennero con difficoltà il peso del corpo. Il respiro si fece più corto, ma non per l’ansia: era qualcosa di più profondo. Un nodo in gola le impediva di parlare. Il cuore le martellava nel petto, mentre il corpo si stringeva a lui sempre di più.

Lo guidò verso la camera da letto. Si lasciarono cadere senza fretta. Le dita di Clara tracciavano sulla pelle di Hyun-woo linee invisibili, come se volesse cucire un ricordo sotto la pelle.

Lui la guardava come si guarda una stella cadente: sapendo che il momento è breve, ma il desiderio è vivo.

Si spogliarono come due anime che riconoscono nel contatto un rifugio. Nessuna fretta. Le parole non dette si fusero ai respiri, e fu il corpo a prendere il comando della situazione. Un fremito attraversò la schiena di Clara quando lui le sfiorò la nuca. Il respiro si spezzò, e per un istante si aggrappò al suo sguardo come a un’ancora. Le mani si cercarono senza esitazione, e le labbra si riconobbero come se aspettassero da sempre quel momento. Non c’era esitazione tra di loro, solo il bisogno urgente e silenzioso di esserci, di appartenersi per un istante fuori dal tempo.

Fecero l’amore con la consapevolezza che nulla è per sempre… anche se certe notti lo sembrano. E questa, per quanto effimera, lo fu.

Quando Clara si svegliò, il lenzuolo accanto era ancora caldo. Nessun biglietto. Nessuna promessa. Solo il profumo di lui ancora nell’aria. Si strinse il cuscino addosso e chiuse gli occhi. Bastava questo, per ora.

Il vero incantesimo, però, si consumò il giorno seguente in una forma inconsueta: una parola giusta nel posto giusto, detta dalla persona che sa quando farlo.

L’ufficio stampa della Maison Fabiani diffuse un comunicato ufficiale:

«Siamo orgogliosi di collaborare con giovani talenti come Clara Corsi, la cui visione creativa e determinazione rappresentano il meglio del design emergente. La sua amicizia con Hyun-woo è una bella testimonianza di scambio culturale e umano tra Italia e Corea.»

Poco dopo, anche Ji-seok pubblicò una dichiarazione sul suo profilo:

«Il rispetto per la privacy delle persone che lavorano con noi è fondamentale. Hyun-woo continuerà a sostenere giovani artisti e stilisti nel mondo.»

Fan italiani:

«Li amo insieme!»

«Coppia invidiabile, altro che scandalo!»

Fashion bloggers:

«La stilista misteriosa è italiana!»

«Moda e amore: la sfilata Fabiani ha acceso i cuori.»

E intanto, i trend scorrevano veloci:

#ClaraAndWoo #LoveInStyle #FabianiAffair


***

Avevo un’intervista da preparare. E, in tutto il trambusto degli ultimi giorni, l’avevo quasi dimenticato.

La mente era altrove, inchiodata a troppi pensieri. Ma i doveri tornano sempre a reclamare il loro spazio. Rimuginare non serviva, dovevo recitare la mia parte come da copione.

Francesco, come sempre, mi aspettava già seduto. Scaletta delle domande alla mano. Penna rossa, sottolineature ossessive.

«Daje Sofì, sei in ritardo pure oggi? Nun te smentisci mai, eh.»

«E tu hai già sottolineato tutto» risposi, togliendomi la giacca con un gesto stanco.

Mi studiò. Uno sguardo veloce, chirurgico.

«Aò, c’hai ‘na faccia! Hai dormito stanotte o stavi a scrive cose tue?»

«Poco. Quando arrivano?»

«Tra dieci minuti, eh. Nun famo tardi che già no je stamo simpatici così.»

«Mi sistemo il trucco. Mi serve uno specchio.»

Francesco mi indicò una porta alle sue spalle: il bagno.

Iniziai a rovistare dentro la borsa.

Correttore. Cipria. Un po’ di rossetto.

Sollevai lo sguardo verso le specchio sistemato sopra il lavandino.

E lì accadde.

Non fu un errore di luce. Né un’ombra mal posizionata. Era il mio volto… ma non del tutto. La forma degli occhi, la simmetria: mutavano davanti al mio sguardo. Come se un’altra versione di me stesse cercando di affiorare dal vetro, una più antica, più segreta. Una che in quel momento doveva rimanere occulta.

Sentii il battito accelerare. Il respiro farsi breve e non per ansia. Un terrore più viscerale che non provavo da secoli.

«Daje, Sofì? Datti ‘na mossa.»

«Sofia, mi senti?»

Niente. Io… non mi sentivo in obbligo di voltarmi.

Non riconoscevo quel nome.

Poi, un lampo. Il suono di quella parola si incastrò da qualche parte nel cervello e riattivò il sistema.

Mi voltai di scatto.

Francesco mi fissava serio. Questa volta era davvero preoccupato.

«Scusami. Mi sono persa… nei miei pensieri.»

«Dovresti prenderti una pausa. Non sembri tu.»

E aveva ragione.

Presi la borsa.

Il rossetto rotolò sul pavimento.

Non lo raccolsi.

«Rimandiamo l’intervista. Ho bisogno d’aria.»

Serie: Un destino (S)critto male


Avete messo Mi Piace5 apprezzamentiPubblicato in Fantasy

Discussioni

  1. Bellissima la scena che, credo di parlare in coro, un po’ tutti stavamo aspettando. Hai usato dolcezza e moderazione, sapendo ben dosare le parole. Il risveglio senza di lui ha un sapore quasi di malinconia che però viene spazzata via dall’approvazione che arriva dai social. Incredibile come questi ultimi siano oramai in grado di raddrizzare o complicare un semplice fatto, anche il più privato.
    Il finale è da brivido: mi sono chiesta, cosa avrà visto davanti allo specchio? Sembra quasi una trasfigurazione, il riflesso delle sue colpe.
    Sempre ben condotti i dialoghi e tu, sempre più brava.

    1. Ciao Cristiana, tu sei sempre molto gentile. Grazie ♥
      Sofia sta perdendo il ricordo di se, dell’identità che ha creato quando ha deciso di vivere sulla terra. Non ho avuto il modo di spiegarlo bene in questo episodio ma nei prossimi sarà più chiaro

  2. Che commozione! Mi è sembrato di vedere due lati dell’amore a confronto, un pò come un gioco di specchi. nella prima parte trionfa l’amore tra i due giovani, nella seconda invece l’amore Di Moirania per Clara, cioè il sacrifico di mettere a repentaglio s stessi pur di salvare il bene di una persona cara. Mi piacerebbe un lietofine per tutti…chissà.

  3. Mi hai fatto venire i brividi! Da una parte, la dolcezza tra Clara e Hyun-woo (mi Hanno emozionato tantissimo i messaggi di chi sta dalla loro parte. È così anche nella vita vera c’è chi semina odio e chi difende e protegge) e dall’altra quello che sta succedendo a Moirania. Ammetto che la sua sorte mi preoccupa più della storia tra Clara e Hyun-woo. Il lieto fine non avrebbe senso senza di lei😭. Bravissima Tiziana!!!

  4. Purtroppo, quando si parla di fuoco con gli Dei, si finisce male, come Prometeo. Moirania ha messo la scintilla che ha fatto divampare un incendio tra Clara e Hyun-woo. Incrocio le dita per Moirania, Clara e Hyun-woo. Aspetto il prossimo capitolo. Brava, Tiziana.❤️

    P.S.: Però, tutto quello che c’è stato a letto tra Clara e Hyun-woo è opera di Lorenzo/Eros; e allora perché prima lancia la petruzza e poi nasconde la Manuela?🙃

  5. Mi piacciono i dialoghi con le tipiche espressioni dialettali. Non so cosa ci si possa aspettare dopo l’ incontro romantico e quale possa essere la fine che farà Moirana. Aspetto e spero che Clara, prima di tutto, nel presente e nel futuro, non perda mai l’amore per Se Stessa.

    1. Non succederà, è la classica eroina. Nel suo viaggio imparerà a conoscere se stessa prima di tutto. Farà tesoro degli insegnamenti che scaturiranno da ogni esperienza, buona e cattiva. Spero di riuscire a tradurre in parole questo percorso.

  6. Quando lei ha aperto la porta e Hyun-woo è entrato nella sua stanza, questa è stata la mia reazione: 🎉🎉🎉🎉🎉 yeeee!!! 🥳 Finalmente 😁 Bellissimo❤️❤️❤️

    1. Insomma, un po’ di sano romanticismo ci vuole. Sono contenta che ti piaccia. 😂😂😂 La nostra musa si è data tanto da fare per arrivare a questo risultato. Doveva creare un’immagine che evocasse il momento.