Intrusi

Serie: La luna che risplende nella notte


NELLA PUNTATA PRECEDENTE: I sospetti crescono sempre di più, sulle sparizioni, sulla morte del governatore Fubert, sui Briganti Rossi... Mentre la capitale si prepara ad essere colpita dal caos, Selina e Lantis inaspettatamente sembrano iniziare ad avvicinarsi...

“Dove si trova il libro contabile?”

Sir Busken si svegliò nel cuore della notte, non fece in tempo ad urlare che sentì il freddo del metallo toccare la sua pelle.

“N…non so di cosa stai parlando… Ti darò tutti i soldi che vuoi! Ti prego non uccidermi!” implorò il nobile impaurito.

Il misterioso uomo fece appena pressione con la spada sul suo collo, un lieve taglio, ma abbastanza profondo da far uscire un po’ di sangue.

“Il…il Primo Ministro…l’ho dato a lui, ma non so dove si trovi, davvero non lo so! Mi ha detto solo che l’avrebbe messo nel posto più sicuro possibile, sto dicendo tutto quello che so, credimi! Risparmiami ti prego!”

La misteriosa figura non aggiunse altro, corse verso la finestra e saltò fuori, Leopold Busken chiamò immediatamente le sue guardie, ma ormai non vi erano tracce dell’uomo.

Il mattino seguente si recò nell’ufficio del Primo Ministro per raccontargli l’accaduto.

“Cercava il libro contabile? E voi cosa gli avete risposto?”

“Non p…preoccupatevi! Ho detto solo che non sapevo di cosa stesse parlando!” rispose l’uomo evitando il suo sguardo.

Poco dopo il nobile si diresse verso l’uscita, ma prima di varcarla Johan Welmart aggiunse: “Siete stato fortunato, Sir Busken, l’aggressore vi ha risparmiato la vita nonostante non gli abbiate dato le informazioni che voleva… Io avrei agito diversamente… Ad ogni modo siate prudente mi raccomando.”

Un brivido di terrore pervase il suo corpo mentre usciva dalla porta silenziosamente.

Contrariamente a Sir Busken, il Primo Ministro non si fece prendere dal panico; in tanti avevano provato ad intralciare la sua strada e altrettanti avevano fatto una brutta fine. Johan Welmart, era un uomo freddo e assetato di potere, ma anche molto astuto e calcolatore. Selina non riuscì mai a legare con suo padre, nonostante in passato fece di tutto per avere il suo affetto, lui si mostrò sempre indifferente. Persino quando sua madre morì, l’uomo non versò una lacrima. Tuttavia ci fu una volta in cui la sua fredda corazza si frantumò, quando vide il cadavere di Eugene; la disperazione per aver perso il suo unico figlio fu immensa e per la prima volta Selina pensò che anche quella persona fosse un essere umano con dei sentimenti…

“Vostra Altezza, cosa ne pensate di fare una passeggiata?” propose Lily una sera. La Principessa fu felice della proposta, la sua residenza, per quanto fosse immensa, le dava sempre una certa sensazione di soffocamento. La notte era calma, solo un lieve fruscio delle foglie e il rumore della fontana, tuttavia quel silenzio si interruppe bruscamente da delle urla: “Intrusi! Sono i Briganti Rossi! Presto per di qua!”

Entrambe si girarono di colpo e videro delle guardie correre in direzione della biblioteca reale, Lily prese per mano Selina e la portò via.

“Lily cosa stai facendo? Lasciami!” “Perdonate la mia scortesia, ma dovete andare subito dal Principe Ereditario, lì sarete al sicuro!”

Presto le due incontrarono Randal che, sotto ordini di Lantis, si stava dirigendo verso il Palazzo della Principessa. “Vostra Altezza, state bene? Ho ricevuto gli ordini di scortarvi nelle stanze del Principe Ereditario, vi prego di rimanere lì finché gli intrusi non verranno catturati.” “Vi affido la Principessa, proteggetela a qualsiasi costo. Io devo tornare indietro a notificare la sicurezza.” Lily strinse le mani della sua padrona “Vostra Altezza, non preoccupatevi, nessuno vi farà del male. Ora siete al sicuro.”

Selina ebbe una strana sensazione, come se non dovesse mollare quelle mani, le strinse un attimo più forti e infine le lasciò andare.

Nel frattempo Lantis si era diretto verso la biblioteca con i soldati. Un uomo era stato catturato, il suo volto era coperto da un fazzoletto rosso, segno distintivo dei Briganti Rossi. Il Principe si avvicinò, sfoderò la sua spada e scoprì il volto del ribelle.

“Mi chiedo con che coraggio tu sia venuto qui, dove solo la morte ti può attendere.”

Il prigioniero non disse una parola, tuttavia aveva un’espressione stranamente serena, quasi come se si fosse preparato per la sua fine. Lantis entrò nella biblioteca, vi erano libri sparsi ovunque, poi vicino a una finestra notò delle macchie di sangue. Corse fuori verso il ribelle, i suoi vestiti erano sporchi di sangue, le guardie spiegarono che avevano ferito l’intruso durante l’inseguimento.

“Toglietegli i vestiti! Subito!” ordinò il Principe.

L’uomo cominciò ad agitarsi quando gli altri lo toccarono per spogliarlo, iniziò ad urlare e a dimenarsi violentemente, i soldati non capirono il suo cambiamento improvviso fino a quando non rimase nudo: su di lui non vi era alcuna ferita, quel sangue non era il suo.

Il tempo passò e non ci furono notizie, né di Lantis, né di Lily e la sua scorta.

I minuti sembravano ore, le ore sembravano giorni, quell’attesa era insopportabile. La Principessa si alzò e uscì dalle stanze, fuori dalla porta vi era Randal che si mise davanti a lei.

“Non provare a fermarmi. Se non puoi lasciarmi andare da sola, seguimi.”

Il cavaliere sbiancò, lo sguardo di Selina era freddo e sicuro, proprio come quello di un monarca, era la prima volta che la vedeva così.

Arrivati al Palazzo della Principessa Consorte non videro le solite guardie appostate fuori, si precipitarono all’interno e anche lì non trovarono nessuno.

“V…vostra Altezza…” si sentì la voce debole di una ragazza, era Chloé distesa a terra, incapace di muoversi, probabilmente era stata drogata.

I due accorsero subito, Randal si fermò a soccorrere la povera serva, ma Selina proseguì dritta verso le sue stanze.

“Aspettate Vostra Altezza! È pericoloso!”

“Fa che stia bene! Fa che stia bene! Fa che stia bene!” La preghiera silenziosa rimbombava disperatamente nella sua testa mentre correva affannosamente.

Spalancò le porte delle sue stanze urlando:

“Lily!”

La fedele serva era in piedi, i suoi vestiti erano macchiati di sangue, appoggiato a lei un uomo ferito, il volto coperto da un fazzoletto rosso e degli occhi verde smeraldo.

“Eppure vi avevo detto sareste stata al sicuro se foste rimasta lì…”

Serie: La luna che risplende nella notte


Avete messo Mi Piace2 apprezzamentiPubblicato in Narrativa

Discussioni

  1. Mi piace la cura che hai dedicato ai personaggi per così dire secondari, la narrazione stimola la curiosità del lettore conducendolo per mano. Si intuisce che Lily non è contro la sua Signora e che il suo pensiero di fondo, probabilmente, non è diverso da quello della Principessa.