Io non sono l’altra

Era completamente ubriaca. Nel giro di una sera aveva perso tutto, compreso la dignità. Stava ballando su un cubo fuori tempo e sudata, il trucco rovinato e un mucchio di volti sconosciuti intorno. Aveva chiesto alle sue amiche di portarla lì, doveva divertirsi, era la sua serata.

“Perché non ci mangiamo una pizza e dopo ce ne andiamo al cinema?” Elena conosceva da troppo poco Irene, non sapeva che era impossibile farla desistere dalle sue idee folli. Avrebbe avuto tempo nei giorni e nelle settimane seguenti per piangere sulla sua sfortuna e isolarsi dal mondo. A sua madre sarebbe spettato il compito più ingrato, quello di telefonare ad amici e parenti, di scusarsi scegliendo con cura il minor numero possibile di parole, evitando accuratamente i dettagli del disastro. A cosa sarebbe servito sapere? Si sarebbe sfogata solo con suo marito della sfortuna della loro unica figlia, scrollando la testa e soffocando le lacrime nel fazzoletto. La giustizia divina avrebbe fatto il suo corso, questo l’avrebbe rasserenata, insieme alla certezza che Luca si sarebbe pentito, rendendosi conto troppo tardi di cosa avesse buttato via. Anche su Melissa ci sarebbero stati commenti e invettive. Quella ragazza era sempre stata invidiosa della sua Irene, decisamente più bella e intelligente, aveva solo finto di esserle amica, aspettando il momento giusto per pugnalarla.

Irene non pensava nulla, in quel momento. Era tutto avvolto in una nebbia densa e pulsante, nel mal di testa che andava a ritmo con la musica assordante del locale e un sapore orribile in bocca. Non fece neppure in tempo a scendere dal cubo, che si ritrovò la fascia da promessa sposa e il vestito imbrattati. Le luci e le facce iniziarono a girarle intorno, il pavimento a muoversi sotto i suoi tacchi. Elena e Nicole fecero appena in tempo a prenderla. Quasi a peso morto la portarono su un divanetto, mentre lei farfugliava, rideva e provava a insultare il resto del mondo.

“Forse, dovremmo chiamare Melissa.” Elena ricevette due occhiatacce.

“Si chiariranno, ma non di certo ora!” esclamò Nicole, cercando di ripulire Irene con una salvietta.

“Non dovevamo farla bere così tanto.” Provò di nuovo a dire Elena. “L’alternativa sarebbe stata farle spaccare tutti i vetri a disposizione” sospirò Giulia, ripensando a un episodio di qualche tempo prima.“Anzi, è un miracolo che non abbia lanciato niente addosso a Luca.”

Nicole, suo malgrado, si mise a ridere. “Fa ancora in tempo a tagliargli le gomme della macchina.”

“Già, come ha fatto con Thomas quando ha lasciato Melissa” le fece eco Giulia, sotto gli occhi allibiti di Elena.

“Davvero, fa queste cose?”

“Sì, non conviene farla arrabbiare” ridacchiò Nicole, mentre Irene tornava a chiedere da bere.

“Certo, ti faremo andare in coma etilico, tranquilla. Però, prima, andiamo a darci una ripulita in bagno.” In qualche modo, Giulia riuscì a rimetterla in piedi.

“Avete bisogno di una mano, ragazze?” Un tipo muscoloso e in camicia bianca si fece avanti e Nicole si affrettò a rimetterlo al suo posto. “È il suo addio al nubilato. Ha di meglio a cui pensare.”

“Non mi sembra molto in forma, però” commentò il tipo con un cenno verso una Irene in condizioni improponibili.

 Elena fece un’espressione dispiaciuta. “In realtà, non stiamo festeggiando.” Avrebbe voluto continuare, ma Nicole la convinse ad allontanarsi verso il bagno con uno sguardo che non ammetteva repliche.

“Ha solo bevuto qualche drink di troppo, ma ci pensiamo noi.” Subito dopo mandò un messaggio.

Melissa saltava da un canale all’altro, da una televendita a un film degli anni ’70, passando per un reality inglese pieno di parolacce. Distrarsi era impossibile, ma almeno resisteva all’impulso di raggiungere le altre in discoteca. Sapeva che, come minimo, avrebbe rischiato una scenata con tanto di scarpa scagliata addosso. Non era quello a trattenerla in casa, però. Doveva lasciare a Irene il tempo di riprendersi. Infondo, era stata tradita due volte, era normale avesse voglia di urlare, bere e spaccare qualcosa o qualcuno. L’ultima ipotesi era la più probabile, conoscendo Irene.

 Melissa sapeva di aver sbagliato a non parlare, a lasciare che Luca la mettesse in mezzo. In qualche modo, era colpevole pure del resto. Era iniziato tutto durante un aperitivo in un momento in cui si erano trovati da soli. Irene era andata in bagno e il fidanzato di Melissa si era alzato per salutare un amico.

“Non sono sicuro di volerla sposare.” Le parole erano rimaste a galleggiare in aria,  con Luca a cercare qualcuno a cui aggrapparsi. Melissa aveva posato il bicchiere e si era voltata con il sorriso incerto di chi non capisce una battuta. Perché di quello doveva trattarsi, uno scherzo di dubbio gusto.

“Non credo di aver capito.” 

Lui aveva ripetuto la frase, semplicemente. Poi, aveva motivato i suoi dubbi, una parola dietro l’altra, una confessione da buttare in fretta sulle spalle di Melissa. 

Erano riusciti a fare finta di niente entrambi quando Irene era tornata al tavolo, ma per Melissa era iniziata la tortura. Aveva pensato di potercela fare, di aiutare Luca a ritrovare la luce che aveva sempre visto in Irene, a passare sopra i suoi innumerevoli difetti. E invece, si era ritrovata in trappola. Era stata ingenua a non capire certe mezze parole, a non cogliere gli sguardi adoranti di Luca. Lui le aveva chiesto di preparare la strada, di anticipare la fine del loro rapporto a Irene. Pensava che per lei sarebbe stato più facile, che avrebbe saputo usare le parole giuste. Ma non c’era un modo giusto per spezzare un cuore, perdipiù non spettava a Melissa quel compito. Aveva già fatto abbastanza, troppo come si era visto quella sera. 

Luca aveva avuto un pessimo tempismo per dare la notizia a Irene, anzi per darla a entrambe. Come si poteva rivelare alla propria fidanzata di non volerla più sposare mentre si  preparava per l’addio al nubilato? Era andato oltre, quello era il momento delle confessioni, aveva tirato fuori l’altro pezzo di verità. 

Si era innamorato di Melissa. Lei lo aveva scoperto tra i singhiozzi rabbiosi di Irene, mentre le urlava di non volerla più vedere e le altre ragazze la tenevano ferma. Melissa si era presa gli insulti, anche lei vittima inconsapevole, eppure colpevole. Luca si era innamorato e lei, di nuovo, stava subendo i suoi sentimenti, ritrovandosi ad annaspare in una situazione assurda. Ora, la sua migliore amica la odiava ed era ridotta a uno straccio nel locale in cui avrebbero dovuto festeggiare tutt’altro.

Dopo l’ennesimo messaggio si alzò. Negli ultimi mesi aveva fatto da spettatrice ai giochi degli altri, aveva conquistato un cuore che non desiderava e perso un’amica un po’ fuori di testa, ma a cui non avrebbe mai voluto rinunciare. Non aveva salvato la sua relazione, aveva sbagliato a provarci, a prendersi un carico così pesante. Forse non  sarebbe riuscita a recuperare neanche la loro amicizia, ma non sarebbe rimasta a guardare. Le migliori intenzioni non pagano, questo l’aveva imparato sulla sua pelle  e le scuse, forse, non sarebbero bastate, ma Irene non era l’unica a essere cocciuta. Melissa avrebbe fatto tutto il possibile per non perderla. Era il momento di uscire, di portare Irene a casa. 

Anche a costo di prendersi una scarpa con il tacco in testa. Per ritrovare una vera amica, era un piccolo sacrificio da affrontare. 

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Discussioni

  1. Ciao Melania! Inizio ora a leggere uno dei tuoi racconti (sono molto lento, ma prometto che recupererò anche gli altri😊). Innanzitutto ti faccio i complimenti per la tua abilità nel far immergere il lettore nella storia già dalle primissime righe. La storia parte in medias res, con un paio di ellissi raffinate ed efficaci (bellissima la parte in cui la protagonista si imbratta i vestiti mentre il lettore non ha ancora un’idea di quale sostanza sia, né tanto meno dei motivi di tutto ciò). Hai la capacità di collocare gli elementi della storia in un modo che stimola la curiosità di chi legge. Brava!👏🏻

  2. Meraviglioso, realistico, mi viene voglia di leggere perchè scritto molto bene…scorrevole e con spunti molto interessanti. Questa autrice, a mio avviso, meriterebbe molta visibilità…sono molto curiosa di proseguire la lettura dei suoi racconti.

    Lavoro eccellente complimenti

  3. Il realismo crudo mi è piaciuto assai. La tematica l’ho trovata interessante, questo genere di situazione non sono mai semplici da gestire. Ottimo lavoro, continua così.

  4. La parte ambientata nel locale è ben animata ed ha una sua efficacia. Forse sarebbe stato meglio drammatizzare anche la parte successiva, che appare invece un po’ statica perché raccontata solo attraverso i pensieri di Melissa. Ma insomma, nell’insieme regge abbastanza bene.

  5. Ben scritto, con un forte impatto iniziale. Scorrevole l’intero racconto, con tematiche coinvolgenti e tecnica narrativa che dice e non dice e nasconde fino all’ultimo il sommerso. Un finale con un punto interrogativo che potrebbe essere definito nella prosecuzione della storia, oppure lasciato all’immaginazione dei lettori.
    Mi é piaciuto.

  6. Un ottimo testo, ben scritto a mio avviso. Un racconto ben costruito su temi come il tradimento e l’amicizia dentro una situazione davvero difficile da sopportare e gestire. Letto con piacere.