
IV. – Sabbia
Serie: La Grande Onda
- Episodio 1: Parte I.
- Episodio 2: II. – L’ufficiale con la camicia sporca
- Episodio 3: III. -Miserabili
- Episodio 4: IV. – Sabbia
STAGIONE 1
Quella sera un solo cliente gesticolava ad alta voce dal bancone del Milleccento. Si chiamava Alb, veniva dal gelido Nord, e per vizio si era studiato la matematica al fine di piegarla alle sue mire economiche. Da decenni aveva trovato il modo di commerciare sia il giusto che il guasto, finendo col calcolarsi il proprio massimo vantaggio e trovar posto negli agi della borghesia.
Ma parlava troppo, e Capitar Erre per troppo poco tempo ne tollerava i deliqui.
Gli aveva raccontato tutta la sera dei tecnicismi dell’Arena, dalle antiche regole che dettavano legge nei duell’in mare fino alle visioni moderniste e ipocrite dei Magistrati: cavillando avevano fatto un cappio legale per cui gli schiavi erano tecnicamente liberi pur rimanendo prigionieri. Per quei disgraziati s’era stabilito lo svincolo di catena a cento vittorie consecutive, in alternativa al pagamento della cauzione da esterno.
E poiché si annunciava da sempre un glorioso premio al completamento delle botte, da un cent’anni s’era deciso di concedere la sabbia anche ai volontari.
Ma era principalmente nato come il luogo di ritrovo di pirati e altri elementi, che anticamente applicavano il Codice e vennero perseguitati dalla Magistratura per quelle pratiche: il Codice raccontava la storia del Re dei Pirati, e di quanto aveva riportato in testimonianza di sangue tutta la sua ciurma.
Ebbe una diffusione eccezionale e una quantità di pirati si riversò sul mare per conquistare quella libertà di cui aveva promesso e mostrato, senza la quale si andava incontro alla perdita della propria umanità fra le onde -poiché gli abissi vogliono avere controllo su ogni cosa-. I tanti pirati non morti, specie quelli nell’arena sotto gli occhi degli increduli, ne erano una pragmatica conferma, che sanciva infine la verità di una libertà ultima nei Mari Celesti per quanti navigavano in cerca del Tesoro.
Col tempo, molti dimenticarono le gesta del Re e della sua ciurma. Ne rimase l’astio della Magistratura che non poteva tollerare un’autorità superiore, e ne aveva demonizzato la visione coi passaparola del popolo, additandoli come non morti -maledetti, non più umani- tout court, annegati o dispersi in mare, giustificandone di fatto l’omicidio.
Per quello nessuno si faceva scrupoli a veder teste rotte e pistolettate nell’Arena.
Lì perivano coloro la cui vita era priva di valore.
Quella sera, col mal di testa, Capitan Erre sedeva nella folla urlante sugli spalti storti e giganteschi dell’Arena, a godersi le mazzate.
Serie: La Grande Onda
- Episodio 1: Parte I.
- Episodio 2: II. – L’ufficiale con la camicia sporca
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