
Jacksonville, Florida …
Serie: Le mille vite di Mary
- Episodio 1: Perdente
- Episodio 2: Un giorno speciale
- Episodio 3: Ciò che vuole la mia mente
- Episodio 4: Come il vetro
- Episodio 5: Intrappolata nella rete
- Episodio 6: Il leone e la libellula
- Episodio 7: Vampire
- Episodio 8: Qualche verità scomoda
- Episodio 9: Il parco dei ricordi
- Episodio 10: The Broken
- Episodio 1: Jacksonville, Florida …
- Episodio 2: Stallo
- Episodio 3: Genitori e figli
- Episodio 4: Il fuoco della rabbia
- Episodio 5: La voce della verità
- Episodio 6: Ti prego non dirlo
- Episodio 7: Come una libellula nel vetro
- Episodio 8: Sei anni dopo
STAGIONE 1
STAGIONE 2
Jacksonville, Florida (Estate 2014)
Mi sveglia di soprassalto e mi misi sull’attenti.
Per i primi cinque minuti faticai a ricordare dove fossi, la testa mi pulsava e un senso di vomito mi attanagliava le viscere. Avevo partecipato all’ennesima festa e mi ero ubriacato un’altra volta.
Dopo che mio padre ebbe realizzato il sogno Americano, la vita della mia famiglia si trasformò in un ibrido. Vivevamo nella stessa casa, io frequentavo la stessa scuola e mia madre faceva la spesa nello stesso supermercato di sempre; ma al livello monetario eravamo diventati milionari. Io ero sempre stato un ragazzo tranquillo, con pochi amici, quel tipo di adolescente che un occhio esterno definirebbe nerd, ma amavo la mia vita e soprattutto la verità dietro ogni gesto, di chi avevo intorno.
La mia popolarità a scuola, dal momento in cui si sparse la voce della mia situazione finanziaria, crebbe con la stessa velocità con la quale si muove Flash e così diventai il ragazzo più ambito e popolare, senza avere il tempo di processare quanto il mio mondo stesse mutando, davanti ai miei occhi.
Non appena feci mente locale, mi alzai piano da quel letto e uscì dalla camera degli ospiti di Steven Howard.
Steven era il chiaro esempio, di tutta quella cerchia di persone, che facevano parte del post boom economico; eravamo stati compagni di scuola dalla tenera età di cinque anni e mai mi aveva rivolto la parola, anzi dopo che fu nominato capitano della squadra di basket, mi sfotteva pure; ma nel momento in cui il mio conto in banca diventò più grosso di una balena, si autonominò mio migliore amico.
L’ipocrisia della gente attaccava ogni giorno la mia famiglia come un virus, ma mentre i miei ne sembravano immuni, io la sentivo attecchire sempre di più in me e mutarmi in qualcosa che non mi piaceva per niente; per questo in più di un’occasione chiesi ai miei di poter cambiare scuola, ma mio padre mi aveva sempre risposto negativamente. Secondo lui, nonostante i soldi, dovevamo continuare a vivere la vita normalmente … ma come riuscire a farlo se la gente ti tratta cosi?
Mi affrettai a uscire dalla casa di Steven prima del ritorno degli Howard e quando rincasai trovai i miei ad aspettarmi in cucina. I loro sguardi dicevano più di mille parole, ma in nessun momento riuscii a provare vergogna, ne senso di colpa, perché anche se la parte razionale di me continuava a ripetermi quanto fosse sbagliato quel pensiero, io li incolpavo delle mie azioni.
– Adam dobbiamo dirti una cosa – disse mia madre – siediti.
– Figliolo, sai che prima che il lavoro mi andasse così bene, ci eravamo iscritti in un’agenzia per ospitare qualcuno dall’Europa … per fare da host family – intervenne mio padre – bene ci hanno chiamato.
Jacksonville, Florida (Autunno 2014)
I miei genitori erano euforici.
Avremmo accolto in casa una ragazza italiana, mamma aveva fatto numerose videochiamate con lei e aveva detto che era adorabile, io invece avevo un’opinione totalmente diversa di quella situazione, perché vedevo quella ragazza come un’usurpatrice di spazio.
– Allora ripassiamo tutto un’ultima volta – disse mio padre reggendo un cartello con scritto “welcome Mary” – ci comporteremo normalmente, non ha senso presentarci come una famiglia di ricconi, la metteremmo solo a disagio; tu Adam sarai la sua guida a scuola e Annie tu ti occuperai di farla ambientare in città.
– Lo sappiamo caro – disse mia madre – l’abbiamo ripetuto decine di volte, ora cerca di calmarti.
– Io sono calmo.
– Continui a ripetere la stessa cosa in loop, hai voluto che venissimo all’aeroporto con un’ora d’anticipo e tra un po’ distruggi il cartello di benvenuto per Mary a furia di stringerlo.
– Certo che siamo dovuti venire in anticipo, se l’aereo fosse arrivato prima, quella povera creatura sarebbe rimasta sola in un aeroporto così grande,non ci voglio pensare.
Mamma scoppiò a ridere davanti al suo isterismo e forse anch’io, in un altro momento della mia vita, l’avrei fatto; ma non in quello, poiché in quell’istante avrei voluto solo urlare contro qualcuno.
– Caro ormai ci siamo – disse mamma indicando il tabellone degli arrivi – dai alza quel cartello.
Dal momento in cui fu annunciato l’arrivo del suo aereo, non aspettammo molto prima di incontrarla.
Una ragazza bionda, con gli occhi verdi più luminosi che avessi mai visto in vita mia, si avvicinò a noi.
– Benvenuta Mary – disse mia madre abbracciandola e io sentii uno strano calore partirmi dal petto e propagarsi ovunque.
Jacksonville, Florida (Dicembre 2014)
La nostra relazione fu strana dal primo istante.
Provavo delle strane sensazioni ogni volta che incrociavo quelle gemme verdi, che aveva al posto degli occhi e il nostro rapporto era come una montagna russa, a volte andava su e altre discendeva inesorabilmente.
Stavamo insieme tutto il giorno, tutti i giorni, dalla mattina alla sera; ma fu in quel freddo pomeriggio di dicembre che tutto cambiò.
– Adam mi accompagni? – chiese indicandomi il bagno delle ragazze.
In risposta alzai un sopracciglio.
– Adesso devo accompagnarti anche lì Mary? – chiesi sarcastico.
– Zitto e vieni – mi rispose trascinandomi dentro.
Chiuse la porta dietro di sé e mi condusse in uno dei piccoli gabinetti liberi, che erano presenti lì.
Provai un misto di imbarazzo e tensione; imbarazzo perché ci trovavamo nel bagno delle ragazze e tensione perché nell’aria c’era una strana elettricità.
– Sto per fare una cosa, ma devi promettermi che qualsiasi azione io compia, tra di noi non si perderà mai l’amicizia.
– Promesso – le risposi, mentre sentivo i peli rizzarsi sulle mie braccia.
Lei si chinò in avanti e unì le nostre labbra in un bacio delicato, che nel tempo di un respiro, diventò affamato e in quel momento mi fu chiaro, che per la prima volta nella vita, in me stava nascendo l’amore.
Jacksonville, Florida (Prom Party 2014)
L’ amavo.
Quel sentimento aveva oltrepassato il muro che si stava ergendo attorno a me, aveva rotto la solida parete di ipocrisia, che era diventata la mia vita e ridato colore alla mia esistenza.
Le ripetevo ogni secondo che l’amavo e lei non rispondeva mai, ma non la pressavo, perché sapevo quanto lei fosse razionale ed ero consapevole di quanto le pesasse la nostra imminente separazione, ma per qualche strano motivo io non me ne preoccupavo, era come se una qualche forza invisibile mi rasserenasse e mi facesse pensare che tutto sarebbe andato per il meglio, o più semplicemente volevo illudermi di questo.
Il giorno del Prom lei era bellissima nel suo vestito lavanda e non fui l’unico a pensarlo, perché notai come Steven mi guardava con invidia, quando varcammo insieme la soglia dell’ingresso della palestra della scuola.
– Vado a prendere da bere – le dissi.
– Ok – mi rispose lisciando la seta del suo vestito.
Si dice che il giorno del Prom marchi un prima e un dopo nella vita delle persone, io non ho mai creduto a quella diceria, ma quel giorno mi sentii proprio così, come se stessi aspettando un punto e accapo nella mia vita e ne ebbi la conferma quando tornai con il punch in mano. Lei era diversa, la sentivo lontana anni luce da me e non capivo cosa fosse accaduto in un paio di minuti.
Jacksonville, Florida (Ottobre 2023)
– Signor Monroe ha una visita – disse Felicity, la mia segretaria.
– Felicity le ho detto che oggi non avrei ricevuto nessuno – dissi parecchio seccato.
– Lo so signore, ma quest’uomo mi è sembrato davvero agitato, si è presentato come Alberto Roncà … ha detto che lei avrebbe capito tutto dal suo nome.
Roncà.
Quanti anni erano passati dall’ultima volta, che avevo parlato con qualcuno che rispondeva a questo cognome? Tanti, troppi.
Avevo provato a lungo a mantenere i rapporti con Mary, ma era stato tutto inutile, lei cambiò numero di telefono e disattivò la mail che aveva lasciato a me e alla mia famiglia come recapito. Mia madre e mio padre si erano preoccupati molto quando perdemmo le sue tracce, ma con un paio di telefonate giuste seppero che stava bene e che era tornata alla sua vita, riuscirono perfino a ottenere qualche recapito nuovo, ma io impedii loro di contattarla e di approfondire quelle ricerche; vorrei poter dire che lo feci, perché pensai che lei volesse essere lasciata in pace da noi, ma in realtà la motivazione dietro le mie azioni, fu il puro e semplice orgoglio ferito, di un giovane uomo innamorato.
In quegli anni erano successe tante cose: mi ero laureato a Yale, avevo avuto tre relazioni fallimentari ed ero diventato amministratore delegato dell’azienda di mio padre; ma non c’era stato un momento in cui fossi riuscito a togliermela dalla testa.
– Felicity … fallo passare.
Alberto Roncà entrò nella mia vita in una fresca giornata di metà ottobre.
Mi piacerebbe pensare al suo ingresso nel mio ufficio, come a un segno ultraterreno, un segnale del fatto che il nostro destino trova sempre il modo di tornare da noi, ma nel sentirlo parlare non ebbi la dolce riscoperta di un passato lontano e meraviglioso, bensì l’avvelenamento del ricordo di esso.
In quella fresca giornata di metà ottobre, la mia vita fece un giro di trecentosessanta gradi in due minuti e l’unica cosa che riuscii a pensare da quel momento in poi fu “perché mi hai fatto questo Mary?”.
Serie: Le mille vite di Mary
- Episodio 1: Jacksonville, Florida …
- Episodio 2: Stallo
- Episodio 3: Genitori e figli
- Episodio 4: Il fuoco della rabbia
- Episodio 5: La voce della verità
- Episodio 6: Ti prego non dirlo
- Episodio 7: Come una libellula nel vetro
- Episodio 8: Sei anni dopo
Bello questo inizio di seconda stagione. Mi è piaciuto il punto di vista di Adam. Se posso, forse sarebbe stato più efficace farlo con dei flashback di Adam stesso
Non ricordo se te l’ho già scritto, ma questo tuo lavoro ha l’impronta di una serie televisiva. La seconda stagione inizia con un cambio di prospettiva e di passo. Come una regista che usa la tecnica del flashback hai scelto di raccontarci gli antefatti all’inizio della seconda stagione e di racchiuderli in un’unica puntata. Toccherà adesso al padre di Mary avere il suo spazio tra le righe di questo racconto?
Grazie per aver letto ❣️
Me l’avevi già scritto e sono molto felice di questo … a lungo mi sono chiesta dove inserire il pov di adam perché è fuori dalla narrazione corrente, una sorta di approfondimento del suo personaggio, che però spezza un po il discorso generale e alla fine ho optato per l’inizio della nuova stagione proprio come se fosse una serie tv
Ciao Lola. Ho atteso di leggere tutti gli episodi disponibili, prima di commentare la tua serie.
Mi piace molto come hai caratterizzato la protagonista femminile: complicata, vera. Non sempre si riesce a comprendere le nostre motivazioni inconsce, ci muoviamo in questa vita quasi a caso: soprattutto quando si è giovani. Spesso l’orgoglio, l’idea che dobbiamo cavarcela da soli, ci fa prendere decisioni di cui poi ci pentiamo: forse è il caso di Mary. Lo scoprirò leggendo il seguito.
Mi è piaciuto anche che, nella nuova serie, si parta con il punto di vista di Adam.
Grazie mille per aver letto gli episodi di questa storia ❣️❣️❣️❣️❣️❣️❣️
Sono molto contenta che ti sia piaciuta la caratterizzazione che ho dato a Mary 🥲❣️ grazie davvero … diciamo che ci sono momenti della vita, soprattutto quelli di passaggio che tutto diventa confuso e perfino cose banali sembrano dubbi insormontabili, il personaggio di Mary nasce da questo.
Grazie ancora per aver letto la mia serie 🙏🏻❣️
Il punto di vista di Adam sulla situazione che riguarda lui, la sua famiglia e l’ incontro con Mary. Importante per inquadrare meglio il personaggio, che appare, in questo “autoritratto”, diverso da come sembrava.
Ciao, al prossimo episodio.
Ciao ❣️
Ho sempre amato le storie con il doppio pov … non sono in grado però di scriverle, ma sentivo che ci fosse bisogno di un punto di vista di Adam … sono contenta che questo episodio ti sia piaciuto ❣️
Ciao Lola, la tua scrittura è molto varia, qui mi è piaciuta l’asciuttezza con cui descrivi sentimenti unversali e al tempo stesso arbitrari. Concordo sul fatto che la descrizione dell’innamoramente è la parte più bella del brano, andrebbe sicuramente approfondità perchè mi ha dato un’emozione.
Grazie mille ❣️ sono contenta di aver reso l’emozione dell’ innamoramento ❣️
Ciao Lola questo brano è molto divertente, scritto anche con una certe verve. Mi ha colpito la parte centrale, il colpo di fulmine del protagonista. Da quello che ho capito si tratta di più storie o vicende, se verranno approfondite con questa prosa sono convinto che verrà fuori un bel collage umano e sentimentale. Vorrei che fosse così, perché nel momento in cui iniziavo ad empatizzare con una delle vicende la storia poi finiva per iniziarne un’altra.
Grazie ❣️ ❣️ ❣️
Quando mi sono resta conto che stava per scattare la “seconda stagione” ho deciso di fare un episodio diverso per aprirla e ho deciso di fare un excursus del passato di mary e adam dal punto di vista di lui.
Sono contenta che questo episodio sia piaciuto ❣️❣️❣️❣️