
La chiromante
Serie: IL TRENO DELLE ANIME
- Episodio 1: Il piano – 1
- Episodio 2: Il piano – 2
- Episodio 3: Sabato 29 marzo
- Episodio 4: L’incontro con la madre
- Episodio 5: Il processo e il carcere
- Episodio 6: Mario
- Episodio 7: Lo scarafaggio
- Episodio 8: La proposta
- Episodio 9: La prova
- Episodio 10: Il concerto
- Episodio 1: Il sogno
- Episodio 2: Sara
- Episodio 3: Il Santo Graal
- Episodio 4: Michele
- Episodio 5: Il professore
- Episodio 6: L’incontro con Gigi
- Episodio 7: L’inquisitore
- Episodio 8: La rabbia di Nico
- Episodio 9: La lupa
- Episodio 10: Gorka
- Episodio 1: Marie
- Episodio 2: La chiromante
- Episodio 3: La pergamena
- Episodio 4: L’ultima notte
STAGIONE 1
STAGIONE 2
STAGIONE 3
«Bel soldato, vuoi che ti legga la mano?»
«No, non mi interessa.»
«Non vuoi che giri questa clessidra? Per il tempo che la sabbia scorrerà, ti rivelerò il tuo destino. A tutti interessa sapere qualcosa… per noi… o per qualcun altro… Non vuoi sapere dell’amore?»
«No, lasciami in pace… non voglio sapere niente.»
«Eppure io vedo che stai cercando di scacciare un pensiero… Forse tu o qualcuno della tua famiglia non sta bene?»
Gorka stava contando le monete che aveva vinto. Si fermò un attimo, girò leggermente la testa e lo sguardo verso la donna. Un movimento quasi impercettibile, ma bastò a farlo cadere nella trappola: lei capì di aver fatto centro.
«Dammi la mano.»
«Guarda, leggi.»
La chiromante girò la clessidra. Con un dito, seguiva le linee della mano di Gorka. A volte si fermava, sembrava riflettere, poi ricominciava lentamente il suo cammino, come un viandante che cerca la strada giusta.

«Non hai problemi con l’amore. Vedi? Questa è la linea del cuore, non ci sono ostacoli e…»
La donna guardò il viso di Gorka, che adesso sorrideva, e aggiunse: «C’è una donna accanto a te e ti ama».
«Continua.»
«Neanche i soldi ti mancano. Sei fortunato.»
La vecchia chiromante era curva sul tavolo con la testa china. Restò in silenzio per un attimo. Alzò leggermente lo sguardo e scrutò Gorka nei particolari: gli occhi vivi, la pelle colorita, le spalle larghe e il busto eretto. Poi continuò dicendo: «La linea della vita è lunga… Forse avrai qualche piccolo problema, è normale, sei un soldato… potresti essere ferito, ma morirai quando sarai molto, molto vecchio».
Gorka non mostrava nessun interesse per le ultime rivelazioni.
«Sì, va bene, ho capito, ma vedi altro?»
«Sì, vedo qualcuno a te vicino che sta molto male e morirà presto.»
Gorka si intristì e annuì leggermente. Gli occhi della chiromante si illuminarono.
«Però c’è un rimedio.»
«Mi prendi in giro?»
«Perché dovrei?»
«Nessuno può fare niente… solo… Dio.»
«Appunto.»
«Cosa vuoi dire?»
«Vieni con me.»
Gorka seguì la donna.
Scesero nella cantina. C’era buio assoluto e odore di muffa. La donna accese una candela, si avvicinò a un baule e lo aprì. Il baule era rivestito di tessuto rosso e su di esso scintillava un calice che sembrava d’oro.
«Questo è il calice dove fu raccolto il sangue di Nostro Signore: il Santo Graal. Ha il potere di guarire tutti i mali… Un soldato lo ha rubato ai catari… ma qualcuno è riuscito a prenderglielo e a portarlo a me… Se vuoi, posso prestartelo, poi me lo riporterai… ma devi fare un’offerta… È il minimo che ti chiedo.»
Gorka ascoltava. Valutava, era incredulo. Chiese: «Quanto vuoi?»
«Quello che la fortuna ti ha regalato stasera.»
«Va bene, prendi» disse Gorka, mettendo le monete che aveva vinto tra le mani della donna. Poi prese quasi con timore il calice, uscì e si avviò al convento.
Intanto, la chiromante raggiunse il giocatore che era suo complice e gli bisbigliò all’orecchio: «Dai all’oste quello che gli spetta, ma non dire cosa ho dato al soldato. Partiamo stasera… Non sono tranquilla. I mercenari sono peggio della peste».
Gorka, in una mano, stringeva forte il calice e nell’altra teneva le redini del suo cavallo. Lo spronava a correre: «Vai più veloce… Dobbiamo arrivare presto… Non abbiamo molto tempo, corri, corri…»
Premeva sempre più forte con gli speroni sui fianchi dell’animale: una volta, due volte, e poi ancora, ancora e ancora. Infine, il cavallo lo disarcionò, scappò via e lui rotolò nella neve.
Gorka, cadendo, aveva perso il calice. Ormai era buio.
«Ronzino bastardo, ti ho sempre trattato come un destriero e adesso mi lasci solo… Senza di me non vai da nessuna parte, sei vecchio, sei buono solo per la zuppa di rape di Marie… Bestia infame, mi hai fatto perdere la salvezza per Leon» ripeteva mentre cercava, con le mani nella neve, il suo Graal.
Stava sorgendo la luna. Pensò che tra poco la luce dell’astro, illuminando la campagna innevata, lo avrebbe aiutato nella ricerca. Rimase ad aspettare e a riflettere: “Che strano, stamattina Leon mi parla dell’amore che ha perso e subito dopo Marie mi dice che mi ama. Cosa sta succedendo?”
Gorka si strofinava il corpo con le mani e si muoveva in continuazione, facendo dei piccoli giri per non congelarsi.
“Ma guarda come sono ridotto: volevo diventare un condottiero di mercenari e invece sembro un passero che saltella nella neve… Meglio così, però… Forse è per questo che adesso Marie mi vuole bene. Marie… sarebbe bello, un giorno, prendere un pezzetto di terra accanto alla sua casa, coltivarlo… e vivere con lei. Magari poi, arriverebbero dei bambini.”
Gorga sorrideva mentre immaginava. Sospirò.
“Dio, aiutami, perché ho paura di sbagliare ancora… Io sono come le lumache che prima salgono e poi scivolano giù di nuovo…”
La luna, adesso, illuminava la grande distesa di neve.
Gorka ricominciò a cercare il calice. Si guardò intorno e infine vide luccicare qualcosa poco distante da lui. Corse, afferrò l’oggetto e gioì vedendo che era il calice.
«Grazie, Dio, grazie» ripeteva mentre camminava verso il convento.
«Dio mio, che freddo… Forse un po’ di vino mi aiuterebbe, ma la borraccia se l’è portata via la be…» Non finì la frase perché sentì un soffio caldo e umido sul suo collo. Si voltò e vide il suo cavallo: «Sei ritornato, hai capito, eh?… Ti perdono, adesso fammi salire… ma hai i fianchi che sanguinano… sono stato io?…» Gorka salì in sella, ma non prese le redini. Abbracciò il collo dell’animale e sussurrò: «Per favore, porta la tua bestia al convento».
Finalmente arrivò. Batteva alla porta e, ridendo, gridava: «Padre, aprite, fate presto!»
L’abate corse, aprì la porta e lo guardò con biasimo.
«Gorka, ma perché sei sempre ubriaco?»
«Non sono ubriaco, sono contento. Guardate cosa ho portato» disse Gorka mostrando il calice.
«Appunto, figliolo… è vuoto… Quanti ne hai bevuti?»
«Padre, ma che dite? Questo è il Graal di Nostro Signore… Dicono che guarisca tutti i mali… L’ho portato così Leon potrà guarire.»
L’abate lo guardava con infinita tenerezza.
«Vieni con me, seguimi.»
Il vecchio frate lo condusse in una stanza dove c’erano tanti calici simili al suo.
«Che significa? Questo calice non è il Graal? È falso?»
«Era falso… tu gli hai dato un grande valore.»
«Allora Leon guarirà?»
«Non lo so… bisogna solo pregare.»
Serie: IL TRENO DELLE ANIME
- Episodio 1: Marie
- Episodio 2: La chiromante
- Episodio 3: La pergamena
- Episodio 4: L’ultima notte
Mi aveva intimorita la figura della chiromante, ma ora invece intravedo in lei una figura più amichevole. Gorka ha un animo buono e finalmente lo sta portando alla luce. Come avesse sempre temuto questa sua parte, delicata e sensibile, che ora secondo me può diventare la sua forza nuova.
Infatti, è esattamente come dici tu. Grazie per il commento, Irene🙂
Grazie, Arianna, per aver commentato🙂
«Appunto, figliolo… è vuoto… Quanti ne hai bevuti?»🤣🤣🤣 bellissima la risposta dell’abate!
La fiducia di Gorka é commovente. L’ arco di trasformazione di questo personaggio è incredibile. Bravaaaaa. Questo episodio è più introspettivo, sembra che stai seminando indizi per i prossimi sviluppi. Mi sono divertita a leggere le vicende di questo maldestro mercenario. Aspetto con ansia il prossimo episodio 😉
Sono molto contenta che questo episodio ti sia piaciuto. Grazie, Tiziana😊