La cintura
Serie: Desideri
- Episodio 1: Il salone della Signora F.
- Episodio 2: La parola
- Episodio 3: Prima che apra gli occhi
- Episodio 4: La pacca sul sedere
- Episodio 5: Il collare di seta
- Episodio 6: Gelosia
- Episodio 7: Un ultimo tango
- Episodio 8: La lampada di Jasmine
- Episodio 9: La Voce del Desiderio – Lei
- Episodio 10: La Voce del Desiderio – Lui
- Episodio 1: I Feel Good
- Episodio 2: Marisa
- Episodio 3: La speranza di un mondo silenzioso
- Episodio 4: Si può desiderare la pace tra gli uomini?
- Episodio 5: La notte in cui chiedemmo scuse alle stelle. I
- Episodio 6: La notte in cui chiedemmo scuse alle stelle II
- Episodio 7: Lei è il fuoco
- Episodio 8: THINK
- Episodio 9: Dammi solo un motivo
- Episodio 10: La cintura
- Episodio 1: Irene, la resa
- Episodio 2: Qui giace la colpa
STAGIONE 1
STAGIONE 2
STAGIONE 3
Ti guardo mentre slacci la cintura. Non è un semplice gesto, è una promessa. Ogni volta che le tue dita scivolano lungo il cuoio, qualcosa dentro di me si tende, come una corda pronta a spezzarsi.
Non è la cintura in sé a farmi rabbrividire, ma ciò che rappresenta: il confine tra ciò che sono fuori e ciò che divento quando siamo soli.
Fuori, sono la Clara che controlla tutto: il lavoro, i dettagli, il tempo.
Con te, invece, tutto si dissolve. Sei l’unico che può farmi crollare senza toccarmi davvero. È questo che mi eccita, lo capisci?
Non il colpo, non il dolore. È sapere che potresti farlo, e che scegli di non farlo.
Quando lasci la cintura accanto a me sul letto, il suo odore di pelle consumata si mescola all’aria, e io trattengo il respiro. Ho paura che, se respirassi troppo a fondo, potrei esplodere prima ancora che tu mi sfiori. Il peso del cuoio contro il mio fianco è un segreto che mi porto dietro da tempo, un desiderio nato quando non avevo ancora le parole per definirlo.
Mi fai sdraiare lentamente, come se avessi paura di rompermi. Ma io non sono fragile. Lo sai, vero? Non mi spezzo facilmente. Eppure, con te, voglio spezzarmi. Voglio sentire il controllo scivolarmi dalle mani, istante dopo istante, fino a non essere più padrona di me stessa.
Quando sfiori la cintura contro la mia pelle, non è solo il brivido del contatto a sconvolgermi. È tutto ciò che si muove nella mia testa.
Il tuo sguardo su di me, il modo in cui ti piace vedermi cedere. Tu sai esattamente cosa sto provando, anche se non te lo dirò mai.
Ogni centimetro di pelle che accarezzi con il cuoio sembra prendere fuoco, ma è un fuoco che non brucia. È un calore che si diffonde piano, insinuandosi nelle pieghe della mente, accendendo ogni mia insicurezza e trasformandola in desiderio.
Mi chiedo sempre come riesci a leggermi dentro, perché ogni tuo movimento sembra fatto apposta per spingermi oltre.
La tua mano sfiora l’interno delle mie cosce con la stessa lentezza con cui maneggi la cintura. Le tue dita non cercano, non afferrano: studiano. E io mi apro, a poco a poco, come una porta lasciata socchiusa troppo a lungo.
Non ho bisogno che tu colpisca. Voglio il momento prima, quello in cui tutto è possibile e il mio corpo vibra di anticipazione. È lì che trovo il piacere. Nel non sapere dove finisci tu e inizio io. Nel lasciarmi andare al tuo silenzio, mentre la cintura scivola sulla mia pelle e mi lascia immaginare qualcosa che non accadrà mai.
Sento la tua bocca sfiorare l’incavo del mio ginocchio, e poi risalire, senza fretta. Ti muovi con la sicurezza di chi sa che può prendersi tutto, ma sceglie di farlo un pezzo alla volta.
Il mio respiro accelera. Sento i capezzoli tendersi sotto la camicia, la pelle che pulsa. Il desiderio è fisico ora, tangibile, ma ha ancora dentro quella vertigine mentale che solo tu sai provocare.
Tutto accade. Non è solo sesso, e non è neanche amore.
È un gioco sporco di potere e resa, di mani che non stringono e occhi che possiedono.
È il bisogno di essere vista come nessun altro ha mai voluto vedermi: debole, esposta, vera.
E tu mi vedi. Anche quando non mi guardi.
Mi leggi meglio di quanto io sappia scrivermi.
Ti amo, Leonardo.
Non perché mi stringi. Ma perché mi lasci cadere.
Perché rendi un oggetto banale il centro del mio mondo.
Perché riesci a farmi perdere la testa senza alzare un dito.
Perché prendi il mio bisogno e lo rendi desiderabile, degno, perfino bello.
E quando alla fine mi stringi forte, con quella forza che non sa se vuole salvarmi o intrappolarmi, io ci affondo dentro.
Ci sto, senza chiedere. Senza protestare. Perché, lo so, non voglio scegliere. Voglio perdermi. Voglio restare.
Serie: Desideri
- Episodio 1: I Feel Good
- Episodio 2: Marisa
- Episodio 3: La speranza di un mondo silenzioso
- Episodio 4: Si può desiderare la pace tra gli uomini?
- Episodio 5: La notte in cui chiedemmo scuse alle stelle. I
- Episodio 6: La notte in cui chiedemmo scuse alle stelle II
- Episodio 7: Lei è il fuoco
- Episodio 8: THINK
- Episodio 9: Dammi solo un motivo
- Episodio 10: La cintura
Sempre incisivo, sempre attento e sempre piacevole da leggere. Bravo Rocco!
Grazie Giuseppe.