
La Congiura Degli Elementi
«Non ne posso davvero più» esordisce Cobalto «tutto il giorno messo sotto sopra per estrarre dalla mia essenza più profonda il tanto desiderato blu, il meraviglioso e perfetto blu. E questo per soddisfare le esigenze più superficiali dell’umana specie».
Cobalto sembra essere stanco, avvilito. Vorrebbe avere uno scopo diverso da quello che la natura gli ha concesso.
«A chi lo dici!» gli fa eco Rame «per il verde, che è al tempo stesso eleganza e speranza, mi fanno patire le pene dell’inferno. Ore e ore immerso nel fuoco, come se avessi da scontare un peccato mortale. Per non parlare del ciarpame per le massaie, vengo sottoposto a un supplizio senza fine».
Il tono di Rame è un misto di rabbia e rassegnazione.
Da un angolo buio della stanza spunta Uranio. Non sorride mai. Si racconta che, forse una volta, qualcuno avesse notato una smorfia che potesse assomigliare a un sorriso. Ma, probabilmente, è solo una leggenda di quelle che si tramandano di generazione in generazione.
«Beati voi che date colore al mondo» sempre più scuro in volto «io vengo braccato giorno e notte, dicono che sia pericoloso. Alcuni ritengono che debba essere soppresso. Ed è il motivo per cui vengo a nascondermi qui» indica l’angolo dal quale ha fatto capolino «ancora non sanno che sono qui, ma prima o poi…».
Una musica interrompe la conversazione.
Si avvicinano Oro e Argento. Altezzosi come al solito. Guardano i presenti e fanno un inchino.
Uranio fa una smorfia di disgusto, mentre Rame e Cobalto commentano «sempre i soliti. Puntuali con le loro manie di grandezza».
«Non ti curar di loro, ma guarda e passa» replicano all’unisono Oro e Argento, che si dirigono verso due eleganti poltrone. Una volta seduti osservano i presenti senza aggiungere altro.
Improvvisamente irrompe Ossigeno. Impetuoso urla «senza di me non esisterebbe il mondo. L’aria, l’acqua. Sono imprescindibile!»
Il tono è teatrale come di consueto. Oro e Argento si scagliano contro Ossigeno, dimenticandosi per un attimo la loro proverbiale eleganza.
Cobalto e Rame si guardano e sorridono senza scomporsi «il solito caos del mercoledì».
«Fermi tutti! Che nessuno si muova!»
Entra Plutonio, seguito dai suoi sgherri Bario, Antimonio, Cadmio e Arsenico. Indicano Uranio «abbiamo l’ordine di arrestarti».
Nel frattempo Oro e Argento si domandano dove fosse finito Cromo. Non è mai arrivato in ritardo. Gli è sempre piaciuto mostrare i suoi abiti stravaganti, colorati e bizzarri. E pavoneggiarsi un po’, convinto del suo essere, in qualche modo, alternativo e unico.
In quel momento fa il suo ingresso.
Uranio lo sfida con lo sguardo poi grida «dunque sei tu la spia!»
Cromo osserva Plutonio e la sua squadra che trascinano via Uranio «spia io? Sono solo uno qualunque, una bizzarra sfumatura in questo universo. Tu sei il colpevole».
«Traditori» esclama Uranio cercando invano di liberarsi.
Nessuno dei presenti risponde e osservano le porte del Circolo chiudersi.
Avete messo Mi Piace1 apprezzamentiPubblicato in Narrativa
Riprendendo un commento letto qui sotto, non mi dispiacerebbe leggere di un raid organizzato per liberare Uranio. Diverte che la squad inviata per finalizzare l’arresto risponda un po’ al detto “il toro che dà del cornuto all’asino”.
Esilarante!
Aspetto il seguito con Azoto che inveisce contro Ossigeno e Carbonio alcolizzato in una crisi mistica 😉
Magari una spedizione organizzata da qualche brutto ceffo per liberare Uranio 🙂
Geniale !
Ti ringrazio. Non ti nascondo che, mentre scrivevo, mi sono accorto che Piombo stava per mettermi le sue pesanti manine in faccia. Perché non era entrato nel Circolo. Forse meglio per lui, visto ciò che è accaduto a Uranio