
La cripta – Parte prima
Serie: La città sommersa
- Episodio 1: La città sommersa
- Episodio 2: Arianna
- Episodio 3: La cripta – Parte prima
STAGIONE 1
Quel giorno il caldo era asfissiante, anche al settimo piano. Arianna stava sdraiata sul divano del suo ufficio, cercando di concentrarsi sul lavoro. Le riusciva solo di fantasticare un ufficio subacqueo fresco e accogliente. Una campana di vetro trasparente appoggiata sul fondo marino. Notò lo strato di polvere sul condizionatore e si chiese quando sarebbe terminato il razionamento dell’energia elettrica. A distoglierla dai suoi pensieri arrivò il suono inaspettato del campanello.
«Buongiorno, il capitano O’Brien all’asciutto, che sorpresa. Accomodati», disse sistemandosi la canottiera sudata, «Spero tu non dia inseguito da qualche esercito o spia o polizia militare…»
«Tutto ok», rispose sedendosi sull’unica poltroncina a disposizione del piccolo ufficio, «abbiamo barattato la libertà con una certa valigetta che avevamo recuperato. Come va con la corrente? Fa un caldo terribile…»
«Lascia stare. A parte il caldo, posso usare la rete mezz’ora al giorno e per mandare un’e-mail ci vogliono dieci minuti buoni. Sono passati sei mesi dall’ultimo blackout, ma ancora nessuna novità . Sei qui per parlare della questione della cripta?»
«Sì, anche per questo…»
Arianna prese un foglio da una pila di documenti sulla scrivania e gli mostrò un’immagine di una bottiglia di vino.
«Immagino sia un oggetto da collezione.»
«Sauvignon Borgogna del 2001, duecentomila dollari, ho già un acquirente.»
«Dove si trova? E come sappiamo che è ancora lì?»
«Chiesa di San Giacomo, nella cripta. Un sacerdote con una passione smodata per il vino, la rubò da una cantina privata sostituendola con un falso. La nascose nella cripta poco prima dell’evacuazione, contando di trovare il modo di riappropriarsene. Purtroppo, morì pochi mesi dopo sotto i bombardamenti della Terza Guerra. La sua unica discendente ha trovato tra i suoi documenti un manoscritto del sacerdote con le indicazioni per recuperarla. La signora Adele ha ottant’anni, mi ha contattato ed è giusto che tu lo sappia, non ha i soldi per coprire le spese in caso di fallimento dell’operazione. In caso di successo, la metà dei soldi sono nostri.»
«Fantastico, un oggetto rubato e che non sappiamo se esista ancora, integro o meno…»
«Esatto, ma in qualche modo dobbiamo pure sbarcare il lunario. Pensaci: può essere che nella chiesa troviamo qualcos’altro che ci ripaghi almeno delle spese.»
«Dubito abbiano lasciato qualcosa là sotto. Mi stupisce di come sia riuscito a nascondere la bottiglia. E se troviamo una famigliola di squali? La chiesa era già sugli scogli, è stata sommersa molto presto.»
«Non ho paura degli squali. Ci gioco, con quelli che possiamo incontrare da queste parti. Meglio comunque avere la tua nave vicino, con John e Akira pronti a intervenire, in caso di necessità . Il difficile è non rimanere incastrati nel cunicolo che porta alla cripta. Io la risalita preferisco farla camminando. Spero arrivino presto le scarpe, altrimenti ti dovrai portartene un paio in modo da cambiarti prima di salire le scale. Per carità , puoi anche nuotare, ma io non vorrei sbattere le ginocchia sui gradini di pietra.»
«Ho capito: candelabri arrugginiti ricoperti di alghe, cunicoli, pietre scivolose…»
«Misteri, tesori dimenticati… Vale la pena andarci anche solo per visitare il luogo, non credi?»
«Su questo hai ragione.»
«Prima hai detto che sei qui anche per qualcos’altro?»
Claude abbassò lo sguardo: «È l’anniversario della morte dei miei genitori.»
«Sei stato al cimitero?»
«Non ancora.»
«Ti accompagno. Solo che è meglio aspettare un paio d’ore che scenda il sole. E dopo andiamo a farci una bella bevuta, ok?»
Aprì il piccolo frigorifero sotto la scrivania:
«Un po’ d’acqua fresca, intanto?»
Il capitano ringraziò di cuore, mentre il sudore gli bagnava i folti capelli e scendeva lungo le guance.
Arianna riempi due bicchieri, porse il suo e strizzò l’occhio: «Salute! Siamo sopravvissuti ad un’altra guerra, dopotutto.»
«Ora ci tocca raccogliere le macerie», Arianna lasciò liberi i suoi pensieri, come raramente le era capitato. Uscirono dall’ascensore e si incamminarono. Tra i palazzi sopravvissuti alla distruzione, si vedevano i tetti degli edifici della città antica affiorare sull’acqua della baia. Il sole stava scendendo verso l’orizzonte e li accarezzava. Per le strade si sentivano le voci dai televisori e dalle radio. I negozietti al piano terra mettevano in mostra i pochi prodotti a disposizione e le bettole si preparavano ad accogliere soldati e viaggiatori. Salirono la collina per raggiungere il cimitero di guerra.
«Sai che qui, un tempo, c’era un grande parco naturale? Prima che il mare arrivasse fin qui e venisse costruita questa città . L’ho studiato all’università . Potrei riprendere gli studi, appena riaprono i corsi. Pensa: dottoressa in Biologia Marina. Suona bene? Un po’ fuori corso, ma non troppo vecchia, vero?»
Gli lanciò uno sguardo interrogatorio, che riuscì a strappargli il primo sorriso della giornata.
Serie: La città sommersa
- Episodio 1: La città sommersa
- Episodio 2: Arianna
- Episodio 3: La cripta – Parte prima
Chi indovina la città ? È facile… Comunque, “ogni riferimento a… .è puramente casuale”