
La gatta
Nostra figlia รจ venuta a trascorrere qualche giorno di vacanza da noi. Gran bella cosa rivedere la propria bambina che ti abbraccia felice in punta di piedi e poi, neppure il tempo di asciugare lโumiditร dellโaria dai tuoi occhi, ti ritrovi a trascinare stracolmo, valigioni, zaini, borse e quantโaltro mentre lei, con un solo trasportino in mano e leggera come una farfalla, scambia con la madre raffiche di confidenze, abbracci, domande, reciproci apprezzamenti sul vestiario e risposte mancate perse nella concitazione.
ยซDai paโ, ho una fameยป, la sua voce mi arriva mentre cerco di proteggere i bagagli nel caos della fila davanti alla cassa automatica del parcheggio, una fila fatta di padri impazienti, confusi e anche loro carichi di bagagli di figlie spensierate e ciarliere. ยซSei sempre lโultimoยป, non sento neppure mia moglie mentre penso a come รจ grande e bella la mia bambina.
Starร con noi due settimane e ha portato con sรฉ il suo gatto, anzi, come dice lei, la sua gattina amorosa e delicata. Strana sensazione mentre guido verso casa. Non ho finito di scaricare i bagagli che giร ricevo le prime disposizioni perentorie; non devo fare rumori o gesti improvvisi, non devo trascinare le sedie mentre le sposto, quando scendo nello scantinato devo fare le scale in modo soffice (!), mai e poi mai lasciare alzata la tavoletta del water, tutte le porte interne devono stare sempre aperte, tutte le porte esterne devono stare sempre chiuse. Tutto questo perchรฉ la gatta รจ sensibile e si spaventa facilmente!
Non so perchรฉ ma sento il mio sguardo perso nel vuoto. Ma che vuoi da me malefico animale che neppure ti lasci avvicinare per una carezza, che mi guardi, mi annusi e poi ti allontani indifferente. Ti abbiamo fatto trovare un tiragraffi a forma di fungo dei puffi e tu invece preferisci gli stipiti laccati delle porte. Con orrore ho scoperto che alla tua lettiera รจ stato assegnato il mio bagno, la mia spaziosa torre dโavorio, unico angolo di personale serenitร , quante letture, quanti sudoku in quello spazio di concentrata riflessione. Tutto irrimediabilmente perso. Certo, se voglio, posso ancora usare quel bagno ma quel ยซpaโ mi raccomando non chiuderti dentro, la gattina potrebbe avere lo stimolo ed ha bisogno della sua lettieraยป mi scoraggia. Ho perso il rispetto di me stesso chiuso nel piccolo bagno di servizio, con le gambe incastrate tra la lavatrice ed il water incapiente, soffocato dal calore umido dellโasciugatrice in funzione mentre sento un perentorio bussare ed una voce matura ben nota ยซti manca ancora molto? Mi serve la spazzola!ยป.
Quello che mi manca รจ un poโ di tranquillitร . ร una gattina strana, passa da momenti di continua ispezione in ogni angolo della casa a quelli in cui si rifugia sotto un letto. Ogni tanto sale sul davanzale della finestra e immobile osserva di fuori, poi guarda me con espressione sofferta, ho lโimpressione che voglia dirmi qualcosa. Oggi ha lasciato che per un poco le grattassi la schiena ma senza illudermi troppo, รจ stato sufficiente sentire la porta dโingresso che si apriva per vederla schizzare verso la luce del giorno.
No, mio indifferente felino, non ti รจ concesso uscire, lร fuori รจ pieno di grandi pericoli, di giardini inesplorati, lucertole che si crogiolano al sole, fiori che volano leggeri, gatti randagi che pigri dormono sotto lโoleandro e odori e spazi smisurati e poi, quel cielo cosรฌ azzurro, cosรฌ lontano e immenso sarebbe troppo per te. Tua madre bipede รจ stata intransigente ยซper nessun motivo Ophy โ questo รจ il nome della gatta in cattivitร โ deve uscire fuori casa, potrebbe traumatizzarsiยป e il clac della porta dโingresso che inesorabile si chiude spegne quellโimprovviso moto di istinto animale.
Ora sono io che immobile osservo alla finestra dei miei libri e delle mie storie strambe, un giardino senza porte pieno di decisioni non programmate, di momenti di beata distrazione, di parole scordate ed altre inventate, di pasti preparati negli ultimi cinque minuti con quel che ci si trova sottomano, di appunti con le impressioni da ricordare, di ciao come stai ti trovo bene, di rime scritte e poi nascoste, di sguardi sereni e di chiacchiere sottovoce. Cara Ophy, mi sa che negli occhi abbiamo lo stesso giardino ad entrambi negato da chi occhi non ha. Non siamo poi cosรฌ diversi, tu vai a caccia di mosche che afferri veloce con le tue zampette, io inseguo zanzare con la racchetta elettro fulminante, con noi non hanno scampo.
La voce matura mi ha detto che questa notte il mio russare รจ stato meno rumoroso del solito, leggero quasi come un miagolio.
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