
La muffa che sa correre
Serie: Eva e i segreti di Itky
- Episodio 1: Un risveglio nella nebbia
- Episodio 2: Era solo un sogno brutto
- Episodio 3: La bambina dagli occhi straordinari
- Episodio 4: Il richiamo della scuola
- Episodio 5: Non è un sogno
- Episodio 6: Lʼamico immaginario
- Episodio 7: Benvenuta nella scuola dei sogni
- Episodio 8: Il piccolo guardiano dei sogni
- Episodio 9: Una stanza per due. Parte 1
- Episodio 10: Una stanza per due. Parte 2
- Episodio 1: Le radici dell’oscurità. Parte 1
- Episodio 2: Le radici dell’oscurità. Parte 2
- Episodio 3: I fili del passato
- Episodio 4: La forma dei pensieri
- Episodio 5: Occhi che svelano misteri. Parte 1
- Episodio 6: Occhi che svelano misteri. Parte 2
- Episodio 7: Il giardino segreto. Parte 1
- Episodio 8: Il giardino segreto. Parte 2
- Episodio 9: I primi dubbi
- Episodio 10: Tam-Pik
- Episodio 1: Lʼultimo grido
- Episodio 2: La battaglia invisibile
- Episodio 3: La verità nascosta
- Episodio 4: Uno studente curioso
- Episodio 5: Nuovo alleato
- Episodio 6: La via per Itky
- Episodio 7: Cento domande senza risposte
- Episodio 8: Il ritorno di Ef
- Episodio 9: Sarò sempre con te
- Episodio 10: Prima della guerra
- Episodio 1: Le pagine nascoste
- Episodio 2: Non guardarti mai allo specchio
- Episodio 3: Giornata delle Porte Aperte
- Episodio 4: Il passaggio segreto
- Episodio 5: Società segreta
- Episodio 6: Bianco e nero
- Episodio 7: La forma visibile dei sogni
- Episodio 8: Il domatore di noykì
- Episodio 9: La famiglia di Stefano
- Episodio 10: La muffa che sa correre
- Episodio 1: Una cimice spia magica
STAGIONE 1
STAGIONE 2
STAGIONE 3
STAGIONE 4
STAGIONE 5
«Visto che hai preso l’aspetto di un cucciolo, ti piacciono le stesse cose dei cani veri?»
Frugando sul tavolo delle ragazze, trovò alcuni fogli di carta e li appallottolò fino a formare una pallina bianca. Facendola rimbalzare da una mano all’altra, il ragazzo la fece rotolare sul pavimento cercando di attirare l’attenzione di noykì. Ma il cucciolo sedeva accanto e osservava le azioni di Stefano con aria perplessa.
Stefano decise di insegnare al cucciolo attraverso l’esempio – si mise a quattro zampe, afferrò la pallina di carta con la bocca e la riportò a noykì. Il cucciolo lo osservava, confuso.
«No, non devo essere io correre dietro alla pallina – devi farlo tu!» rise Stefano.
Senza troppa convinzione, noykì spinse la pallina con il naso e si mise ad aspettare che il ragazzo gliela riportasse di nuovo.
«No, amico mio, non è così che funziona! Sei tu che devi rincorrerla, non io!» piegò il ragazzo, cercando di trattenere le risate.
La pallina volò di nuovo attraverso la stanza e atterrò vicino al letto di Lisa. Stavolta noykì sembrò capire cosa ci si aspettava da lui: si lanciò all’inseguimento della pallina, la raccolse con il muso e tornò trotterellando verso Stefano.
«Quindi vuoi che sia un gioco equo, dove ci divertiamo entrambi?» intuì Stëpa. «Facciamo così: io lancio la pallina, tu la riporti e io, in cambio, ti faccio i grattini. Ti sembra giusto?»
Noykì lo osservò con uno sguardo sospettoso, ma poi decise di fidarsi e corse di nuovo dietro alla pallina. Quando tornò, Stefano mantenne la promessa e gli grattò la schiena. E così via – corsa, grattini, corsa, grattini.
«Be’» fece Stefano stiracchiandosi. «Con un solo tocco di mano, un magico noykì si trasforma in un comune cucciolo. Forse dovrei diventare un addestratore di animali soprannaturali?»
Stanco della corsa infinita, noykì si lasciò cadere a terra con un sospiro soddisfatto, mentre Stefano lanciava la pallina. Ma questa volta il tiro fu troppo forte e la pallina rotolò sotto il letto di Lisa.
«Visto cosa abbiamo combinato? Presto le ragazze torneranno e di certo non saranno felici di trovare la stanza in disordine. Dai, vieni con me sotto il letto – non è giusto che io faccia tutto da solo!»
Noykì si alzò con riluttanza e seguì Stefano. Essere invisibile era sicuramente più facile – potevi fare quello che volevi e nessuno ti rimproverava per questo.
Il piccolo furbo decise di barare e iniziò a svanire rapidamente – questa volta ci riuscì molto meglio rispetto alla volta precedente. Non solo le orecchie, ma nemmeno la punta della coda rimasero visibili. Noykì scomparve, come se non fosse mai stato in quella stanza. Stefano, vedendo quel comportamento non proprio corretto da parte del nuovo amico, scosse la testa. Noykì poteva benissimo stare a un metro di distanza da lui, osservandolo in silenzio.
Sospirando, il ragazzo infilò una mano sotto il letto e iniziò a cercare la pallina. Frugando sul pavimento con la mano, alla fine raggiunse il muro, dove trovò davvero la pallina. Mentre cercava di prenderla, la sua mano scivolò su una strana sostanza viscida. Con un’espressione disgustata, si ritirò da sotto il letto.
La sua mano destra era coperta da una sostanza nera di origine sconosciuta – non sembrava né sporco né muffa, e nemmeno vernice. Faticò a pulirsi la mano, poi si fermò a riflettere, e infine decise con determinazione di spostare il letto. Afferrandolo con entrambe le mani, lo spinse di lato. Qualcosa continuava a dargli fastidio, come se mancasse spazio per muoversi, così alla fine l’intera stanza si trasformò in un completo disastro. Ma il ragazzo non ci fece nemmeno caso.
Accovacciato vicino al muro, Stefano osservava attentamente l’angolo, completamente coperto da misteriose macchie nere. All’improvviso, una di esse si mosse, allungando piccoli filamenti simili a ragnatele verso un’altra macchia, che a sua volta ne toccò un’altra. La massa nera, ormai diventata un corpo unico, iniziò a scivolare lentamente verso il battiscopa, dove si intravedeva una piccola fessura. In un attimo, la macchia più bassa scomparve, seguita rapidamente dalle altre.
Il ragazzo non perse la calma – afferrò un bicchiere dal tavolo e riuscì a intrappolare l’ultima macchia, la più piccola, che non aveva fatto in tempo a nascondersi nella fessura insieme alle altre.
«Che cosa hai fatto?!» risuonò sopra la testa di Stefano la voce di Lisa. «Perché hai messo la stanza sottosopra?!»
Per la sorpresa, per poco non lasciò cadere il bicchiere, ma si riprese in tempo, premendolo ancora più forte contro il muro e rispose:
«Dammi un foglio di carta, per favore. Presto!».
Sentendo la tensione nella voce di Stefano, Lisa non fece domande e strappò una pagina dal quaderno. Ottenuto ciò che voleva, Stefano infilò con cautela il foglio tra il muro e il bicchiere, intrappolando la strana macchia nera. Poi si alzò e tornò al tavolo, capovolse il bicchiere e finalmente anche Lisa poté vedere quella strana creatura, sebbene non riuscisse a capire cosa fosse. Eva, rientrata insieme all’amica, osservava la scena in silenzio, cercando di non distrarre il ragazzo – per qualche motivo, lo prendeva molto più sul serio di Lisa.
«Che cos’è?» chiese Eva, osservando attentamente i tentativi della macchia di trovare una via di fuga. «Dove l’hai trovata?»
«Questo vorrei chiederlo a Lisa – peccato che non abbiate visto l’intera famiglia!» rispose Stefano. «Un’intera colonia di queste cose stava nascosta nell’angolo sotto il tuo letto.»
«E adesso dove sono?» chiese Lisa, indicando con la mano il muro ormai pulito. «E poi, cosa ci facevi sotto il mio letto?»
«Sono sgattaiolate dietro al battiscopa non appena ho spostato il letto. Stavamo giocando con noykì – la pallina era rotolata sotto il letto e ho provato a recuperarla. Poi ho sentito qualcosa di strano sotto la mano, ho deciso di guardare e ho trovato questo» spiegò Stefano.
«Non so cosa sia» ammise Lisa, confusa. «Non l’ho mai vista prima. Sembra una normale muffa.»
«Solo che la muffa non sa correre» osservò Eva, guardando con espressione disgustata le piccole e viscide zampette che si muovevano all’interno del bicchiere.
«Credo di sapere cosa sia» rispose Stefano aggrottando la fronte. «E non mi piace affatto.»

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- Episodio 2: Non guardarti mai allo specchio
- Episodio 3: Giornata delle Porte Aperte
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- Episodio 6: Bianco e nero
- Episodio 7: La forma visibile dei sogni
- Episodio 8: Il domatore di noykì
- Episodio 9: La famiglia di Stefano
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