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Serie: SkyAngel


NELLA PUNTATA PRECEDENTE: SkyAngel viene trovata morta

Mi sveglio con la testa ancora annebbiata dal sonno, la luce fioca che filtra dalle persiane e il solito caffè bruciato che mi ricorda che dovrei davvero smettere di fare colazione in piedi, davanti al computer. Oggi, però, non riesco a distogliere lo sguardo dallo schermo. Inizio a scorrere le solite notizie: politica, scandali, l’ennesimo influencer che combina qualche cazzata da prima pagina. Tutto sembra identico al giorno prima, una serie di fatti che non significano niente, che non toccano davvero nessuno.

E poi vedo il titolo. Un pugno allo stomaco.

Sex worker digitale trovata morta dopo sevizie e torture.”

Inarco un sopracciglio. Sono abituato a questi titoli sensazionalistici, così privi di umanità da sembrare partoriti da algoritmi. Non ci faccio caso, almeno non subito. Mi sembra la solita fake news, esagerata per attirare click. Tutto ormai gira intorno al sensazionale, alla violenza venduta come intrattenimento. Ma c’è qualcosa in quel titolo che mi fa fermare. Non so cosa sia. Forse la parola “digitale”. Forse l’immagine mentale di un corpo reale, che da una parte mi affascina e dall’altra mi ripugna.

Apro il link.

Le prime righe sono dirette, crude. La ragazza, Giulia, conosciuta online come SkyAngel, è stata trovata morta nel suo appartamento, brutalmente seviziata e torturata in diretta su una piattaforma pornografica. Gli utenti, anonimi e nascosti dietro schermi, pagavano per decidere ogni atto, ogni ferita.

Ho letto storie simili prima e ogni volta mi chiedo se non siano solo l’immaginazione di qualcuno, un altro capitolo nella lunga lista di falsità che si leggono ogni giorno. Ma chi pagherebbe per una cosa simile? Chi troverebbe piacere nel vedere una giovane donna brutalizzata?

Inizio a cercare altre fonti. Devo sapere se è reale. Devo capire. Scorro articoli, forum, commenti. Il nome di Giulia appare ovunque. È morta, e non è un gioco. Non è un’invenzione. È successo per davvero, e c’è un video a provarlo.

Un video che, fortunatamente, è stato sequestrato dalla polizia. Eppure, i dettagli sono già trapelati, pezzo dopo pezzo. Le informazioni si accumulano, una dopo l’altra, fino a costruire un’immagine più nitida. Un’immagine che mi tormenta.

Non riesco a staccare gli occhi dallo schermo. Vedo Giulia nella mia mente: seduta su quel letto, forse già priva di speranza. La sua pelle lacerata, i suoi occhi vitrei, i gesti meccanici di chi la torturava. Una scena che mi rimbalza nel cervello e che non posso fermare.

Chiudo il laptop e mi siedo, cercando di riprendere fiato. C’è un bruciore nello stomaco, qualcosa che non riesco a ignorare. La notizia mi ha colpito più forte di quanto avrei voluto ammettere. Non è solo una questione di violenza. C’è qualcosa di più profondo, di più sporco, in tutto questo. È come se il mondo digitale fosse diventato un luogo dove non esistono più limiti, dove il male è banale, facile, a portata di click.

E non riesco a capire come si possa arrivare a questo punto. Cosa spinge qualcuno a pagare per veder soffrire un altro essere umano?

Devo sapere. Devo scoprire cosa c’è dietro.

Ma per adesso, la nausea mi invade, e mi ritrovo a fissare la tazza di caffè come se contenesse tutte le risposte che non riesco a trovare. Giulia è morta, e il mondo è andato avanti. Ma non per me.

Serie: SkyAngel


Avete messo Mi Piace1 apprezzamentoPubblicato in Narrativa

Discussioni

  1. ” È come se il mondo digitale fosse diventato un luogo dove non esistono più limiti, dove il male è banale, facile, a portata di click.”
    Molto potente questo passaggio. Rendi esattamente l’assurdità dell’argomento trattato.