
La proposta
Serie: IL TRENO DELLE ANIME
- Episodio 1: Il piano – 1
- Episodio 2: Il piano
- Episodio 3: Sabato 29 marzo
- Episodio 4: L’incontro con la madre
- Episodio 5: Il processo e il carcere
- Episodio 6: Mario
- Episodio 7: Lo scarafaggio
- Episodio 8: La proposta
- Episodio 9: La prova
- Episodio 10: Il concerto
STAGIONE 1
«Sì, in effetti hai ragione. Forse serve a chi lo dà per trovare pace. Ma per chi lo riceve è solo un modo per sottolineare che si è sbagliato verso chi non lo meritava.»
Il prete scese e si avvicinò a Nico.
«Vieni. Sediamoci qui, sulle panche… Dalle tue parole credo che non sei entrato qui solo per la musica. Cos’è che ti angoscia? Il passato? Il futuro? Non ti preoccupare, questa non è una confessione, ma quello che dirai resterà un segreto tra me e te.»
Nico non rispose subito, ma pensò che, forse, quel vecchio prete non si sbagliava. Quindi si abbandonò su una panca, appoggiò il viso sul palmo delle mani, quasi a nasconderlo, e lentamente si aprì:
«Tutto mi angoscia, padre… Se penso al futuro non vedo niente… e se penso al passato… anzi, non c’è bisogno che ci pensi… si ripresenta da solo…»
A queste parole seguì il silenzio, e il prete disse.
«Ho capito, devo parlare io per te. In fondo, qui dentro si finisce per sapere tutto di tutti… io per primo. Tu vorresti dimenticare tutto quello che è successo quel giorno… e lei, la ragazza innamorata di te, vero?»
«No, padre, io non voglio dimenticare niente, e tanto meno lei… e poi lei non era innamorata di me.»
«Tu non vuoi ammettere che lei fosse innamorata di te perché ti fa stare male… Quella sera lei stava andando via. Erano quasi le otto, ti aveva aspettato tutto il giorno… voleva vederti, poi ha deciso di attendere ancora un po’, e quando ti ha visto, si è avvicinata. Era contenta, ma anche meravigliata di vederti scappare, non capiva…»
«Ma non poteva riconoscermi. Era buio, avevo la calza sul viso, il cappuccio mi copriva la testa… no… no, non poteva…»
«Certo che poteva. Poco fa hai fatto una domanda: “A cosa serve il perdono, se chi lo concede non c’è più?” Tu hai sempre avuto il dubbio che lei ti avesse riconosciuto… e poi anche perdonato, ma non lo accetti, perché questo ti fa stare male, aumenta il tuo rimorso… e il tuo amore. Quell’amore che non puoi più darle. Lei ti riconosceva da come camminavi, dai gesti, da ogni piccola cosa, e tu sapevi di piacerle, perché tutte le volte che entravi in quel supermercato, nei vetri dell’entrata, vedevi la sua immagine riflessa che ti seguiva con lo sguardo. E anche lei piaceva a te.»
«Sì… è vero, ma ero troppo preso dai miei problemi e… non mi ero accorto di quello che provavo per lei…» rispose Nico ansimando.
«Davvero? Oppure mettevi a tacere i tuoi sentimenti? A te piaceva, ma lei era solo una mendicante… troppo poco per te… tu, come tutti, eri schiavo delle regole della società… a volte il male assume l’aspetto del buon senso…»
Nico era annichilito, non riusciva più a parlare, ma il prete continuò:
«Ricordi quando in auto la stringevi per tenerla ferma? Lei tremava, aveva paura perché c’erano i tuoi complici; la polizia vi stava raggiungendo, era una situazione strana, mai vissuta… ma sperava che tu l’avessi protetta, perché di te si fidava… E anche tu, quando la tenevi stretta, e le tue mani, senza volerlo, erano vicine al suo seno e sentivi il battito del suo cuore, anche se avevi paura, non dirmi che per un attimo non l’hai desiderata, non ti sei visto con lei altrove… in quella sera di primavera… Se tu avessi lasciato crescere quell’iniziale sentimento, non l’avresti presa per farti scudo e non l’avresti abbandonata…»
Nico trovò la forza per parlare e chiese:
«Ma… lei come fa a conoscere questi particolari?»
«È semplice immaginare la dinamica dei fatti di quel giorno… e poi sono stato giovane anch’io… e non sono nato prete.»
«Sì… ma se l’avevo già vista prima… come fa a saperlo?…»
«Perché, forse, se non fosse così, adesso non staresti così male.»
«Padre… la prego… così non mi aiuta…» disse Nico, ormai distrutto.
«Io non sto facendo altro che stringere le viti nei tasselli che tu già hai nell’anima. Non ti ho cercato io. Sei tu che stai cercando qualcuno che ripari i danni che hai fatto.»
Nico annuì a testa bassa. Il prete si alzò e disse:
«Saliamo sopra, dove c’è l’organo.»Nico lo seguì. «Su, siediti e suona qualcosa.»
«Co… come? Io non so suonare.»
«Ma certo che sai suonare.»
Nico era meravigliato: non aveva mai detto a nessuno che, da ragazzo, aveva studiato musica, ma si sedette e iniziò a suonare un adagio.
«Vedi che sai suonare? Non guardi né lo spartito né i tasti. Tra qualche mese sarai libero. Se vuoi, posso aiutarti a reinserirti nella società. Ho conoscenze molto in alto. Potresti andare in un’altra nazione dove nessuno ti conosce, potresti terminare gli studi, diventare ricco e famoso.»
Poi il prete si avvicinò a Nico e, osservandolo, disse: «Sei bello, sei giovane, chissà in quante donne accenderesti il desiderio.»
Nico voltò lo sguardo e si ritrasse di scatto.
«Non temere, non voglio quello che pensi» disse il prete, ridendo.
«E allora, cosa vuoi in cambio? O lo fai perché sei un prete e devi aiutare gli altri?»
«Tu rispondi prima: ti interessa la proposta che ti ho fatto?»
«No! Non mi interessa più niente!» rispose con decisione Nico.
Il prete, sentendo la risposta, chiuse di scatto il coperchio della tastiera dell’organo sulle mani di Nico.
«Ma perché mi fai questo? A te, cosa ho fatto?» gridò Nico, con le lacrime agli occhi per il dolore.
«Te lo faccio perché, per i miei gusti, sei un cretino lagnoso.»
«Cosa vuoi da me? Dimmi!»
«Voglio la tua anima.»
«Smettila di scherzare, prete!»
Il prete non rispose subito. Voltò le spalle a Nico e si avvicinò ai ceri votivi. Le fiammelle di questi si piegarono, alcune si spensero eppure non c’erano correnti d’aria.
Nico si guardò intorno: l’interno della chiesa era in stile gotico; la grande navata, la volta e le alte finestre con la stretta ogiva ricordavano mani giunte in preghiera. Tutto era in pietra grigia. Era una chiesa sobria, severa, ma non c’erano croci né immagini sacre. Sembrava quasi sconsacrata. Nico si sentiva trasportato indietro nel tempo e si domandava come una cappella di un carcere potesse avere un interno così maestoso. Aveva paura, ma non scappò.
Serie: IL TRENO DELLE ANIME
- Episodio 1: Il piano – 1
- Episodio 2: Il piano
- Episodio 3: Sabato 29 marzo
- Episodio 4: L’incontro con la madre
- Episodio 5: Il processo e il carcere
- Episodio 6: Mario
- Episodio 7: Lo scarafaggio
- Episodio 8: La proposta
- Episodio 9: La prova
- Episodio 10: Il concerto
Dunque questo prete che ha conoscenze molto in alto non è un prete. Ottima soluzione per far comparire all’improvviso elementi del passato mai apparsi prima. Oltretutto si collega al presagio delle carte tutte a picche, nell’episodio precedente.
“A volte il male assume l’aspetto del buonsenso” bella frase.
Mi sono perso su un dettaglio: quanto tempo è passato dalla rapina?
Grazie Francesco, del bel commento. Dalla rapina sono passati 15 anni.
Dunque sì, è ancora giovane.
Si, ha 36 anni. Sono passati 16 anni dalla rapina e 15 dal processo
Gli venderà l’anima, come nel Faust? 😱 Sempre più interessante!
Ciao Arianna. Si, il diavolo vuole l’anima di Nico. Adesso bisogna vedere cosa chiederà Nico in cambio.😥Grazie di aver letto.
Grazie Nicola.Mi fa piacere ti sia piaciuto.
Forte il prete 💪😄. L’ho letto con piacere tutto d’un fiato. Brava 👏👏👏