La Rinuncia delle Moire

Serie: Un destino (S)critto male


NELLA PUNTATA PRECEDENTE: ...

Frustrazione, rabbia, paura: ribollivano dentro di me come acqua in un calderone sul punto di traboccare.

Non ero certa di ciò che mi aspettasse.

Mi allontanai dalla Villa con l’intenzione di mettere ordine nei miei pensieri prima della partenza. Le altre erano occupate con gli ultimi preparativi. Non lo avrebbero mai ammesso, ma erano preoccupate: il terrore si leggeva nei loro occhi più di qualsiasi parola avrebbe potuto fare.

Così i miei passi mi condussero alla valle, sino alla Fonte Ippocrene.

Mi sedetti sul bordo del laghetto e fissai il mio riflesso: un’immagine tremolante, distorta. Ero la Musa che gli uomini non ricordavano, ma l’unica in grado di riscrivere il loro destino. Eppure, davanti agli eventi che incalzavano, mi scoprivo piccola come il riflesso che tremava sull’acqua.

La tensione trovò una via d’uscita: afferrai un sasso e lo lanciai con forza nell’acqua, come se con quel gesto volessi cancellare la mia stessa esistenza.

Il mio riflesso si frantumò in cerchi continui. Quando le onde si quietarono, mi accorsi che non ero sola. Lachesi era alla mia destra, immobile come una statua. Cloto, alla sinistra. Non vedevo Atropo, ma la sentivo: il respiro freddo sulla nuca, il brivido che precede l’inevitabile.

Mi alzai di scatto con l’idea di allontanarmi da loro.

«Non abbiamo intenzione di farti del male» disse Lachesi, con una voce profonda, priva di inflessioni. «Vogliamo parlarti.»

Il mio sguardo scivolò sulle sue mani. Nessuna traccia del bastone.

Sollevò le braccia, come se avesse percepito il mio timore.

«Tranquilla, questa volta vogliamo solo chiarire quanto è successo.»

«Potevate annunciare il vostro arrivo, vi muovete sempre nell’ombra?»

Cloto abbassò il capo. «Volevamo parlare solo con te, ma se preferisci farlo alla presenza delle Muse, rispetteremo la tua volontà.»

«Cosa volete?»

Non mi fidavo di loro, e non volevo esporre le altre ad altri pericoli.

Lachesi sospirò. «Ci addolora ciò che è accaduto a Erato. Non era destino che soffrisse quel castigo. Vi aiuteremo a fare luce sulla sua scomparsa: è il nostro modo di rimediare a quanto è successo.»

«Il suo filo non è spezzato» sussurrò Atropo alle mie spalle.

Mi voltai, e la vidi: il volto in ombra, gli occhi come pozzi senza fondo.

«Il suo cammino si è intrecciato al tuo, e questo ha mutato la trama del suo destino. La tua presenza altera l’ordine. La vita di chi ti è accanto è un mistero anche per noi: non è più scritto, ma riscritto di continuo.»

«Dov’è Erato?» chiesi, ignorando deliberatamente ciò che stavano dicendo.

Cloto fece per rispondere, ma Lachesi la fermò.

«Prima dobbiamo confrontarci su quanto l’Oracolo ti ha svelato. E sulla profezia che Atena ci ha occultato.»

«Avete appreso delle parole della Pizia, eppure siamo in pochi a conoscerle. Volete farmi credere che una dea è riuscita a ingannare le Moire?»

«Non ci ha ingannato. Ha taciuto ciò che avrebbe potuto indurci a non intervenire» disse Atropo. «E Morfeo, con la sua consueta astuzia, ti ha protetta. Ha tessuto un’illusione così potente da confondere persino noi: ha nascosto il tuo filo nel sogno di un altro. Per un tempo, le vostre essenze sono divenute una. La tua trama era invisibile perché intrecciata alla sua.»

Mi mancò il fiato. «Questo significa che…»

«Che ogni volta che intessevamo il destino di Morfeo, toccavamo anche il tuo» concluse Lachesi.

Il mondo sembrò incrinarsi. Per un istante, fui certa di avvertire il mio filo avvolgersi a

un altro, come due respiri che si confondono.

Lachesi posò lo sguardo su di me. «La riuscita della trama che hai ideato non è dipesa solo da te. L’abbiamo capito solo ora.»

Cloto si avvicinò. Nei suoi occhi brillava qualcosa di umano. «Ogni nostra scelta vibrava dentro di te, e ogni tuo respiro piegava la nostra trama. Non puoi immaginare cosa significhi per noi. Non dovremmo essere soggette al Fato eppure, da quando esisti, qualcosa in noi si è incrinato.

Quando sogni, i nostri fili tremano.

Quando dubiti, le nostre mani esitano.

Quando ami…» la sua voce si spezzò «quando ami, il telaio attende te. Attende la tua volontà.»

«È impossibile» mormorai. «Voi siete l’ordine stesso.»

«E tu sei la sua eccezione» rispose Atropo. «Se esiste una quarta forza che intreccia sogno e realtà, allora anche noi siamo parte del suo riflesso. Non più soltanto tessitrici: esecutrici del tuo disegno.»

La gola mi si seccò. «E cosa dovrei fare?»

«Hai intrecciato fili incautamente: Clara, Hyun-woo, perfino Erato» disse Lachesi.

«Lasciali andare. Lascia che il loro disegno ritorni ciò che era. Atena perderà il suo pretesto. E Morfeo sarà libero dal vincolo che lo trattiene.»

«Mi state chiedendo di scegliere tra lui e Clara?»

Cloto scosse appena il capo. «Ti chiediamo prudenza. Se ristabilisci l’ordine, dopo potremo muoverci senza interferenze.»

Abbassai lo sguardo. L’acqua rifletteva il volto diviso a metà, incerto, come se la sorgente stessa non sapesse quale parte di me seguire.

«Non lo farò» dissi. «Non posso disfare ciò che ho creato. Non posso rinnegare ciò che sento.»

Lachesi chiuse gli occhi, in segno di resa.

«Allora il tuo destino è nelle tue mani.»

Fece un passo avanti e tese la mano. Tra le dita brillava un filo dorato, pulsante: il mio.

«Non saremo più le tue custodi» disse. «Ma nemmeno le tue nemiche. Non ci schiereremo. Aspetteremo il tuo ritorno.»

Atropo sollevò le forbici. Il suono del metallo che recide la seta tagliò l’aria.

Un lampo mi attraversò, come se qualcuno avesse spento il mio corpo per riaccenderlo un istante dopo. Caddi in ginocchio, ansimando.

«Cosa mi avete fatto?» sussurrai.

Lachesi si chinò verso di me. «Ti abbiamo resa ciò che dovevi essere dal principio: non figlia del Fato, ma sua pari.»

Le tre Moire svanirono come fumo nel vento. Rimase solo il silenzio, e il riflesso spezzato dell’acqua.

Mi sollevai a fatica. Dentro di me pulsava una calma nuova, inquietante e potente al tempo stesso. La pietra al collo batteva come un cuore vivo, non capivo se fosse un monito o una conferma della mia forza.

Dietro di me udii dei passi e una voce familiare.

«È il momento di andare, Moirania.»

Mi voltai. Calliope avanzava verso di me.

«Stai bene? Hai un’espressione strana.»

Inspirai a fondo.

«Sono pronta.»

Serie: Un destino (S)critto male


Avete messo Mi Piace2 apprezzamentiPubblicato in Fantasy

Discussioni

  1. Ciao Tiziana, é sorprendente come tu riesca a creare, molto spesso, come in questo episodio, una suspense che ci fa stare col fiato sospeso, per poi lasciarci nel dubbio, nella curiosità di sapere cosa succederà ora che Moirania non avrà piú la protezione delle Moire. L’ atmosfera di tensione che riesci a creare é quasi tangibile, nonostante i mondi e le figure che descrivi siano tanto distanti da noi e dal nostro mondo che consideriamo reale. Molto brava.

    1. Ciao Maria Luisa, ci stiamo avvicinando alla fine, allo scontro finale, e vorrei tenervi agganciati alla storia. È facile quando c’è un un dialogo o una progressione di eventi. Sarà più difficile in quelle parti che sono più descrittive, passaggi però, che ora non posso accorciare. Ho notato che quando taglio troppo, la scena rischia di apparire confusa, o troppo frenetica. Comunque… grazie per il supporto e per il tempo che mi dedichi ogni volta.❤️

  2. «Non lo farò» dissi. «Non posso disfare ciò che ho creato. Non posso rinnegare ciò che sento.» Bellissimo! Quindi, adesso Moirania è anche lei una tessitrice che però porge l’ago ai mortali? Bravissima, Tiziana!❤️👏👏

  3. Ciao Tiziana, hai scritto un episodio bellissimo e ricco di tensione. Ho seguito il confronto con le Moire con il fiato sospeso e una certa ammirazione per la loro decisione. Sembravano le nemiche più pericolose e, invece, hanno dimostrato di saper fare un passo indietro, dimostrando rispetto per Moirania. Una vittoria davvero importante, ora non vedo l’ora di vedere come andrà con Atena. Tanti complimenti come al solito❤️

    1. Ciao Melania, dopo le azioni di Atena, le Moire hanno fatto un passo indietro, ma il loro rapporto non sarà mai simile a quello che Moirannia ha creato con le Muse. Non mi sono dilungata molto su questo aspetto per non allontanarmi troppo dal filone principale. Grazie per la lettura e per gli attestati di stima💖💖