La solitudine è la vera morte
Chiudete gli occhi e immaginatevi la seguente scena: io che siedo 365 giorni in completa solitudine in un bar, tutta la giornata. Tanti sono i giorni passati dalla morte di mio padre.
Il vuoto che ha lasciato è così devastante, che non riesco ancora a piangere la sua morte, non riesco neanche ad andare a trovarlo al cimitero. Non ho ancora depositato nulla sulla sua lapide.
Ma il vuoto è anche dentro di me. Non provo niente, lo zero assoluto.
Ogni volta che i miei pensieri vagano nei momenti trascorsi insieme, alzo il volume della musica che ascolto ininterrottamente. Per non pensare.
Non posso pensare a lui.
Non posso permettermelo.
Altrimenti crollo e io non posso crollare, non c’è nessuno a fermare la mia caduta.
Sarebbe anche la mia fine.
E la fine è la morte, ma io voglio vivere, sono solo consapevole che al momento sono viva solo a metà.
Sono reduce da un ricovero psichiatrico, perché la mia mente suggerisce di nuovo scenari di suicidio.
Ma io combatto. Ho ancora un po’ di forze, nascoste chissà dove. Non voglio morire.
Ma la solitudine è come una morte a rate. Quante me ne rimangono da pagare?
I 365 giorni di reclusione mi hanno segnata, spero non a vita.
Ogni giorno che inizia è una maledetta lotta per la sopravvivenza, ogni giorno che finisce è una liberazione. Ce l’ ho fatta ancora. Ce la farò anche domani? Questo è l’ ultimo pensiero prima di chiudere gli occhi, stordita dai psicofarmaci, senza i quali non sono più capace di dormire.
Giorni e notti che si susseguono in un mix di apatia e rimpianti.
Non dovevi lasciarmi sola.
Senza di te non funziono più.
Eri l’ unica persona ad amarmi incondizionatamente, l’ unica che mi ha sempre protetta, come un paladino.
Eri il mio tutto e il tutto è morto con te. L’ unica cosa che mi rimane è la fede, che un giorno saremo di nuovo insieme.
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Splendido, davvero.
Un viaggio negli abissi della mente di questa ragazza, nella sua solitudine, nella sua frustrazione e nel suo dolore.
Hai dipinto le scene in maniera assolutamente realistica, facendo emergere tutta la disperazione della protagonista.
Bravissima.
Ovviamente ringrazio sempre per i tuoi pensieri.
Monia
“Ma la solitudine è come una morte a rate. Quante me ne rimangono da pagare?”
Bellissima immagine!