
La speranza di un mondo silenzioso
Serie: Desideri
- Episodio 1: Il salone della Signora F.
- Episodio 2: La parola
- Episodio 3: Prima che apra gli occhi
- Episodio 4: La pacca sul sedere
- Episodio 5: Il collare di seta
- Episodio 6: Gelosia
- Episodio 7: Un ultimo tango
- Episodio 8: La lampada di Jasmine
- Episodio 9: La Voce del Desiderio – Lei
- Episodio 10: La Voce del Desiderio – Lui
- Episodio 1: I Feel Good
- Episodio 2: Marisa
- Episodio 3: La speranza di un mondo silenzioso
- Episodio 4: Si può desiderare la pace tra gli uomini?
- Episodio 5: La notte in cui chiedemmo scuse alle stelle. I
- Episodio 6: La notte in cui chiedemmo scuse alle stelle II
STAGIONE 1
STAGIONE 2
Primavera inoltrata. Il cielo indaco si distende sopra Kyoto con l’eleganza di un kimono spiegato all’alba. Cammino lungo il sentiero che porta al tempio Kiyomizu-dera. Pietre antiche sotto le suole, rami in fiore sospesi sopra la testa. L’aria ha l’odore della terra bagnata e dei petali sparsi. Non c’è vento. Non c’è fretta.
Non porto con me che l’essenziale: un taccuino, una bottiglia d’acqua, il silenzio che ho scelto per questa giornata. Ho spento il telefono prima di uscire, deciso a non cercare nulla, a non rispondere a nessuno. Voglio solo salire. Lasciare in basso il rumore, il traffico, la voce insistente dei pensieri.
Un gruppo di studenti scende tenendosi per mano. Parlano a bassa voce, quasi volessero rispettare la quiete del luogo. Li guardo passare. I loro volti sono freschi, ancora incuranti del peso del tempo.
Continuo a salire. L’erba cresce tra le pietre del sentiero, non ha bisogno di nessuno. Il bosco si stringe attorno alla scalinata, e ogni passo diventa più lento, più consapevole. Ogni respiro si fa più pieno, più vero. Lontano, una campana vibra e il suo suono raggiunge la collina senza urgenza, senza bisogno di essere ascoltato.
Arrivo al tempio. Il legno della terrazza scricchiola sotto il mio peso. Poggio lo zaino accanto alla ringhiera e mi avvicino. Sotto di me, la città si allunga verso l’orizzonte, affogata in una foschia che sa di primavera e distanza. Tra gli alberi in fiore, i tetti si nascondono timidi.
Mi siedo. Non per stanchezza. Per rispetto. Per desiderio.
Chiudo gli occhi. Resto in ascolto. Il mondo, per un attimo, smette di chiedere. Smette di volere. Tutto ciò che mi circonda esiste senza clamore. Gli alberi non pretendono attenzione. I fiori non si mettono in mostra. I suoni, rari, non rompono la pace. La vita continua anche senza il nostro continuo intervento.
Ripenso a quello che ho lasciato alle spalle. Le parole non dette. Le partenze sbagliate. Le notti sprecate davanti a uno schermo acceso. In quel silenzio che non pesa, che non punge, comincio a sentire qualcosa che somiglia a un principio. Non una risposta, non un’illuminazione. Solo l’idea che il dolore non ha bisogno di essere gridato. Può restare lì, seduto accanto a me, su questa terrazza, a guardare il cielo che cambia colore.
Un monaco attraversa il ponte sospeso del tempio. I suoi sandali sfiorano il pavimento. Il suo passo è netto, sereno. Non guarda nessuno. La sua presenza non chiede nulla. Prosegue, scompare dietro una tenda.
Resto ancora un po’. Il cielo si tinge di oro e rame. La luce accarezza gli alberi e li trasforma in lampade. L’aria si fa tiepida. Il mondo non ha bisogno di parole. Io nemmeno.
Mi alzo, raccolgo lo zaino. Comincio la discesa. Il silenzio che ho trovato non resta dietro di me, sul tempio. Mi cammina accanto. Dentro.
E per la prima volta dopo tanto tempo, sento di non essere solo.
Serie: Desideri
- Episodio 1: I Feel Good
- Episodio 2: Marisa
- Episodio 3: La speranza di un mondo silenzioso
- Episodio 4: Si può desiderare la pace tra gli uomini?
- Episodio 5: La notte in cui chiedemmo scuse alle stelle. I
- Episodio 6: La notte in cui chiedemmo scuse alle stelle II
Che atmosfera! Vorrei tanto andarci anch’io a visitare quel tempio. Mi hai trasmesso una pace incredibile con questo racconto, davvero bello.
Meraviglioso Rocco, immersivo e comunicativo nel senso più ampio del termine, mi ha regalato immagini nettissime e vivide. Grazie.
Grazie per aver letto