La teoria di Bice
Serie: IL TRENO DELLE ANIME
- Episodio 1: Il piano – 1
- Episodio 2: Il piano – 2
- Episodio 3: Sabato 29 marzo
- Episodio 4: L’incontro con la madre
- Episodio 5: Il processo e il carcere
- Episodio 6: Mario
- Episodio 7: Lo scarafaggio
- Episodio 8: La proposta
- Episodio 9: La prova
- Episodio 10: Il concerto
- Episodio 1: Il sogno
- Episodio 2: Sara
- Episodio 3: Il Santo Graal
- Episodio 4: Michele
- Episodio 5: Il professore
- Episodio 6: L’incontro con Gigi
- Episodio 7: L’inquisitore
- Episodio 8: La rabbia di Nico
- Episodio 9: La lupa
- Episodio 10: Gorka
- Episodio 1: Marie
- Episodio 2: La chiromante
- Episodio 3: La pergamena
- Episodio 4: L’ultima notte
- Episodio 5: Tonio
- Episodio 6: L’epilogo della storia di Nico e la storia di Manuel
- Episodio 7: Alex
- Episodio 8: Conchiglie e sassolini
- Episodio 9: La roulette russa
- Episodio 10: Il racconto della vecchia signora
- Episodio 1: Katia
- Episodio 2: In viaggio verso l’Italia
- Episodio 3: Il Cavaliere senza Croce
- Episodio 4: Rien ne va plus
- Episodio 5: Il padre di Manuel
- Episodio 6: La tempesta
- Episodio 7: L’alfabeto colorato
- Episodio 8: Quattordici anni dopo
- Episodio 9: L’interno 8
- Episodio 10: Il vecchio video
- Episodio 1: Il Borgo del Valentino
- Episodio 2: La teoria di Bice
STAGIONE 1
STAGIONE 2
STAGIONE 3
STAGIONE 4
STAGIONE 5
«Un mese prima di morire, gli si gonfiarono le mani e si arrossarono. Aveva la febbre. Noi gli dicevamo di farsi portare in infermeria per farle vedere a un medico, ma lui non ne voleva sapere. Poi, una mattina, si è svegliato con le mani completamente guarite e ha detto che aveva sognato quella ragazza e lei lo aveva curato.»
«Quale ragazza? Dove l’aveva conosciuta?»
«Ma sì, hai capito: quella della rapina… lui la chiamava Sara. Da quel giorno è diventato come un bambino.»
«Come hai detto che la chiamava…?»
«Sara. La sognava tutte le notti. Io, per farlo contento, gli ho fatto un ritratto di lei. Quando gliel’ho dato, gli brillavano gli occhi. Poi l’ha messo sotto la maglietta. È successo proprio nel periodo che hanno fatto quel concerto, per questo quel pianista non poteva essere lui, anche se è identico.»
Manuel si sedette sull’erba e appoggiò la fronte sulla tomba.
«Che hai? Non stai bene?»
«No, sto bene… queste parole sotto la sua foto chi le ha scritte »
«Io, insieme agli altri compagni, abbiamo fatto una colletta. Non aveva avuto niente dalla vita… perlomeno questo.»
«Sì, ma che cosa sono? Una preghiera? Una poesia? Cosa?»
«È un’altra stranezza. Poco dopo che gli avevo fatto quel disegno, corse da me e mi disse che aveva trovato delle parole scritte sul retro del ritratto. Me le ha mostrate. Erano queste che abbiamo fatto scrivere sulla tomba.»
«Secondo te le aveva scritte lui?»
«Anch’io l’ho pensato, ma lui diceva di no. Quand’è morto ho trovato il disegno. Dietro c’erano altri due messaggi. Uno diceva: “Sara dove sei? Dimmi come posso aiutarti?” Forse l’aveva scritto lui con la biro. Ma il secondo e pure le parole che poi abbiamo messe sulla tomba sembravano scritte con un pennino. Dove l’aveva preso? Lì dentro, poi? Io ero l’unico a disegnare e lo facevo con una matita. Avevo guardato anche tra le sue cose ma non c’era niente.»
«Tu a cosa credi, Michele?»
«Non lo so. Lo devi chiedere a lui che adesso è nel mondo della verità. So solo che qualcuno disse che voleva aiutare tuo fratello e cercare te.»
«Basta, Michele, basta.»
«Va bene. Statte buono. Mia moglie mi aspetta.»
Michele si fece il segno della croce, diede una stretta sulla spalla a Manuel e si incamminò.
La gente andava via e Manuel restò da solo a parlare con il suo amico defunto.
«Ti sei sempre fidato.»
La voce si ruppe.
«Non dovevamo crescere… l’invidia e l’orgoglio ci hanno divisi. Quel giorno ti dovevo spaccare la testa e invece, per mostrare che ero più forte di te, ti ho lasciato fare, ti ho lasciato solo…»
Manuel guardò di nuovo l’epitaffio sulla lapide.
«Queste sono le parole del cavaliere… eri tu il suo amico?»
Scoppiò a ridere.
«Sta a vedere che il cavaliere senza croce sono io.»
Tornò serio e tirò su con il naso.
«Se è così, ho mancato alla promessa due volte. Sono stato un pessimo amico… Ma è stata anche colpa tua, anzi solo tua… anch’io ero un ragazzo, non potevo sempre proteggerti… ho avuto paura. E poi è come dico io: tu ti stai vendicando. Vuoi far impazzire mio figlio per prenderti il suo corpo e vivere la vita che non hai avuto. Quella musica nel supermercato l’abbiamo sentita solo io e te quel giorno, e guarda che coincidenza: per Alex è diventata un’ossessione; tu chiamavi quella ragazza Sara e lui dice di essere innamorato di una certa Sara. Se è vero che tu, come dice Michele, adesso sei nel mondo della verità, come me lo spieghi?»
Sentì un cigolio che gli suonò come un lamento. Si voltò. Era Bice che si avvicinava sulla sua sedia a rotelle e scuoteva la testa.
«Ti sei fermato qui per vomitare il tuo rancore? E poi perché parlare a un’anima in questo posto e non altrove?»
«E lei allora qui che ci fa? I fiori a che servono?»
«Io ascolto i pensieri dei vivi e i fiori sono l’unico modo materiale per chi resta di esternare il proprio amore.»
«Certo: i miei pensieri ad alta voce… e poi se un posto vale l’altro meglio questo per farsi ascoltare: è più consono.»
«Sembri Maria Maddalena.»
«Mi conforta: pensavo di somigliare a qualcun altro… e poi, con questo, che vuole dire?»
«Che come lei stai cercando tra i morti qualcuno che forse non lo è più.»
«Sta diventando blasfema.»
«Non sto parlando di resurrezione.»
«E allora di cosa?»
«Mah, è solo una mia idea.»
«E si può sapere? O è un segreto investigativo?»
«Io penso che il tempo sia come un treno che corre senza mai fermarsi, con a bordo le vite e le anime di ogni singola persona. Non decidiamo noi quando salire, ma una volta preso il posto incomincia il nostro viaggio, che per qualcuno è più lungo, per altri più breve… e c’è anche chi sceglie da solo quando finirlo. Per risalire sul treno bisogna aspettare un’altra corsa, e non sempre è la prossima. A volte si aspetta per secoli.»
«E quindi questo fenomeno che aveva il dono della bilocazione e messaggiava con l’altro mondo ha fatto il biglietto per tornare a rompere a me il-»
«Non dire parolacce… anche se qui non ci sono anime, è comunque un luogo sacro.»
«Scusa, hai ragione. Però è vero che scriveva messaggi a una ragazza morta. Forse era impazzito… come me.»
«Non era pazzo e neanche tu lo sei. Prima ti dicevo che la vita è come un viaggio che si può rifare. Sul treno può capitare di incontrare persone che non si dimenticano più, e allora si spera di ritrovarle, ma non sempre risalgono insieme a noi. Quando vedi persone inquiete e insoddisfatte, forse è perché stanno cercando qualcuno senza saperlo.»
«E perché ci dovrebbero essere anime che non si dimenticano più? Che hanno di speciale?»
«Forse all’inizio dei tempi le nostre anime erano unite, formandone una sola, poi qualcosa ha frantumato tutto… come in un’esplosione e, adesso cerchiamo quelle che prima erano più vicine alla nostra.»
Manuel scoppiò a ridere.
«Un big bang delle anime.»
«Sì, e non ridere perché anche tu stai cercando qualcuno, però la verità ti fa paura e la scacci con i dubbi. Già hai dimenticato quello che dicevi poco fa… e perdi di nuovo la strada.»
Serie: IL TRENO DELLE ANIME
- Episodio 1: Il Borgo del Valentino
- Episodio 2: La teoria di Bice
La teoria del big bang delle anime è bellissima! Inizia a chiudersi un cerchio, o almeno le cose si fanno più chiare. Chissà ora questo treno quali fermate ha ancora d fare, e per chi. Mi piace tantissimo l’intreccio che sta prendendo la storia.
Sono felice che questa teoria ti sia piaciuta. Grazie, Irene.
Credo di aver capito che la morte, per così dire, è “una pausa” tra una vita e un’altra, quando questa giunge al termine o se si sceglie di scendere dal “treno”… ma che si può pure tornare a bordo, azzeccando il momento oppurto, e riviverne una o solo una parte. O forse, solo a qualcuno è concessa questa cosa. In ogni caso, si dipanano un poco il mistero e certe manifestazioni… Grazie, Concetta, per la lettura
Sì, esatto.
Secondo la teoria di Bice, è possibile rinascere, ma non siamo noi a decidere il se e il quando. Forse la vita serve a portare a termine un compito con la massima perfezione, e di certo una singola esistenza non è sufficiente.
Le anime che si cercano rappresentano il cuore di questo compito: raggiungere una comunione con gli altri. Per il resto, lascio aperta l’interpretazione. Grazie infinite per il commento, Paolo🙏🙂
Ciao Concetta, questo episodio lo aspettavo da tempo. Fantastico, tutto inizia a quadrare. I collegamenti tra i personaggi, tra gli eventi. Ho letto l’ intero episodio tutto d’un fiato. Bravissima 👏
Sono felicissima che ti sia piaciuto questo capitolo. Grazie, Tiziana❤️❤️❤️
«Forse all’inizio dei tempi le nostre anime erano unite, formando una sola, poi qualcosa ha frantumato tutto… come in un’esplosione e, adesso cerchiamo quelle che prima erano più vicine alla nostra.» Una teoria stupenda, magica ❤️
🙏😘
Che bella espressione, il “mondo della verità”. Mi ha fatto riflettere sul “nostro mondo” che, al contrario, ci inganna in continuazione. Il mondo della verità, in cui ogni mistero sarà finalmente svelato, è un’immagine molto bella.
Il mondo della verità (ô munno ‘a verità) è un modo napoletano per definire, come tu hai ben capito, l’aldilà. Grazie di cuore per il graditissimo commento, Arianna❤️❤️❤️
Meravigliosamente inquietante.
Complimenti
Grazie infinite per il commento, Gabriele🙏🙂
Inquietante
🙂