La villa in Toscana: La festa in maschera.
Serie: La villa in Toscana
- Episodio 1: Segreti svelati
- Episodio 2: Fame d’aria
- Episodio 3: La villa in Toscana: La festa in maschera.
- Episodio 4: La villa in Toscana: Giochi di potere
- Episodio 5: La villa in Toscana: Incomprensioni
- Episodio 6: La villa in Toscana: Capodanno
- Episodio 7: La villa in Toscana
STAGIONE 1
La mattina dopo qualcuno bussó alla sua porta facendola trasalire. Era Demetrio l’amico di Castelli.
“Buongiorno Demetrio” gli sorrise.
“Buongiorno a te Pandora. Philippe ti ha avvisata della festa di questa sera?” le chiese.
“Sí! In effetti dovrei occuparmi dell’ abito!” era la solita sbadata.
“Hai già un cavaliere?” rise.
“Ma…fammi controllare…No direi!” scoppiarono a ridere.
“Visto che non conoscerai nessuno se vuoi ci andiamo insieme” lo disse con semplicità.
” Sei molto gentile Demetrio. Accetto il tuo invito” sulla porta apparve Castelli.
” Hei Phill! Stavo invitando la tua restauratrice alla festa!” lo informò Demetrio.
“Fai pure” si girò e se ne andò.
” Allora a stasera” lo congedó Pandora.
Nel pomeriggio ancora non sapeva cosa indossare così si recò in soffitta. Nei vecchi bauli impolverati trovò un bellissimo vestito anni venti. Era rosso con le frange stile Charleston. Trovó anche una fascetta con una piuma rossa per l’ acconciatura. Quando ebbe finito di prepararsi quella sera, si chiese se non avesse esagerato mentre si guardava allo specchio. L’ abito la fasciava in modo sensuale mettendo in risalto ogni sua curva. Valutó la possibilità di cambiarsi ma Demetrio bussó alla porta senza lasciarle scelta. L’ uomo la guardò con imbarazzo dicendole che era bellissima. Pandora non era abituata a quelle attenzioni. Di solito erano riservate a Nadine. Però la sua amica questa volta non era lì e lei , complice il travestimento, poteva giocare ad essere chi voleva. Quando entró nel salone sottobraccio a Demetrio per un attimo tutti gli occhi furono puntati su di loro. Lo sguardo bruciante di Castelli la lasciò senza fiato. L’ uomo era in fondo al salone, circondato da un gruppetto di donne che stavano flirtando con lui. Una in particolare gli stringeva il braccio guardandolo in modo ammiccante. Il nodo in gola fece capolino e lei deglutí a fatica. Continuarono a guardarsi da lontano. Lui era bellissimo come sempre e quella sera era vestito da gangster. La bionda iniziò a sussurrargli qualcosa all’orecchio e lui rise divertito. Pandora si girò di spalle per non vederlo mentre Demetrio le porgeva un calice di vino che buttò giù tutto d’un fiato. L’uomo la invitò a ballare e lei accettò mentre il calore dell’alcool iniziava a farsi sentire. Ballavano e conversavano, l’uomo era molto loquace e intelligente.
“Dove vi siete conosciuti tu e Castelli?” chiese.
“Mio padre finanzia un istituto per giovani orfani. La mia famiglia lo fa da generazioni. Philippe era in quell’istituto. Un brillante studente che colpì subito mio padre per le sue qualità. Così lo prese sotto la sua ala e lo premió con una borsa di studio. Non possedeva nulla prima. Solo questa villa ma non ha mai pensato di venderla” disse serio.
“Quindi vi siete conosciuti all’istituto?” domandò curiosa.
“Sí. Poco dopo venne a vivere con noi. Philippe aveva subito diversi maltrattamenti in quel posto. Non potevamo permettere che continuasse a vivere così. Mio padre andò a fondo alla questione ma lui non ha più voluto parlare dell’argomento” rispose.
“Quale facoltà ha frequentato?” era sempre più curiosa.
“Economia. Era fenomenale. In poco tempo si è creato un impero. Ora é socio d’affari di mio padre e… Credimi con un grosso fatturato” disse.
“Sospettavo che avesse subito un trauma. A parte l’incidente intendo. Sai per via dei suoi incubi…”si interruppe imbarazzata.
“Strano…ti ho appena detto che é ricco e tu invece parli dei suoi problemi emotivi” disse guardandola con aria interrogativa.
“A me i soldi non interessano Demetrio. Io guardo le persone per come sono e non per il loro conto in banca” disse con fermezza.
Demetrio scoppiò a ridere facendola volteggiare sulla pista. Notò che al loro fianco apparve Castelli con la biondina. Lei si avvinghiava a lui in modo indecente e lui dal canto suo guardava Pandora con il solito sguardo pieno d’odio. Quella vista era troppo per lei così chiese a Demetrio di uscire in giardino per prendere una boccata d’aria.
“Scusami…la folla a volte mi mette un po’ di ansia. Ma…la bionda con Castelli chi é? La sua fidanzata?” chiese timidamente.
“Non più. Sono stati insieme anni fa ma ora sono solo amici. Philippe le sta dando una mano” rispose sorridendo.
Lei arrossí rendendosi conto che la domanda era un pochino inappropriata. Demetrio scoppiò a ridere e aveva una risata così contagiosa che Pandora non poté fare a meno di unirsi a lui.
“Ecco dove eravate!” Castelli comparve di fronte a loro.
“Ciao Phill! Ti stai divertendo alla festa?” chiese.
“Come sempre. Senti il signor Pertis ti stava cercando” gli disse.
” Potrebbe essere urgente. Vi lascio” si congedó.
Calò un silenzio pesante tra di loro poi Castelli la prese per un braccio e la trascinó nella serra. Chiuse la porta e la fissò con ferocia.
” Mi hai fatto male Castelli! Riesci ad essere meno brutale?” gli urlò Pan.
“Scusami tesoro ti ho interrotta sul più bello? Cosa stavate facendo qui fuori tu e Demetrio?” le chiese.
“Non credo siano affari tuoi”rispose secca.
Con uno scatto Philippe la buttò sul piccolo divanetto alle sue spalle e in un attimo era sopra di lei. Si impadroní della sua bocca baciandola con rabbia e risentimento. In quel momento Pandora stufa di subire sempre i suoi assalti gli prese il viso tra le mani ricambiando dolcemente il suo bacio. Allora lui si fermò come impietrito continuando a fissarla.
“Stavamo…stavamo parlando di te Philippe” sussurró.
“Tu sei…sei roba mia Pandora. Di nessun altro chiaro?” non le diede il tempo di ribattere perché riprese a baciarla. Questa volta con passione e bisogno. Inizió ad accarezzarle le gambe, le tirò su il vestito baciandola con trasporto.
“Pan…voglio…vorrei fare l”amore con te” le disse dolcemente.
“Qui…” non riusciva a parlare.
” Sì qui. Adesso. È da quando sei entrata nel salone stasera che non penso ad altro. Avrei voluto buttare tutti fuori di casa e portarti in camera mia” era serio.
Il cuore di Pandora sembrava impazzito e nonostante stesse accadendo tutto così velocemente ammise a sé stessa che anche lei lo desiderava.
“Ho paura…” disse sincera.
“Hai paura di me?” sembrava ferito.
“Ho paura del tuo odio” sussurró.
Si alzò di scatto e se ne andò via. Lasciandola lì sul divenetto, mezza nuda, esposta e in lacrime. Forse la cosa giusta da fare era lasciar perdere quell’uomo. Portare velocemente a termine il lavoro tenendosi alla larga da lui. Altrimenti sarebbe andata in pezzi.Mentre rientrava nella sua stanza, in corridoio si trovò faccia a faccia con la bionda della festa.
“Buonasera…tu devi essere la restauratrice. Piacere io sono Margherita Vertelli. La fidanzata di Philippe” il cuore di Pan perse un battito.
“P..iac..ere” balbettó.
“Sai io non sono il tipo che ama condividere le sue cose con le altre. Vedi di stare alla larga dal mio uomo. Piccola pezzente arrampicatrice sociale” la guardò con odio.
“Non é mia intenzione” disse
“Guarda che ti ho capita…soldi e bella vita. Questo stai cercando!” la sfidò.
“Lei non mi conosce quindi é pregata di non parlare di me. Nessuno le toccherà nulla glielo assicuro” disse secca.
“Lo spero. Perché non ti conviene metterti contro di me” si girò e se ne andò lasciandola nel corridoio silenzioso.
Demetrio le aveva appena detto che non stavano più insieme. Forse non sapeva di un recente ritorno di fiamma? Tormentandosi nel letto si accorse di aver finito l’acqua così decise di scendere per procurarsene una brocca. Sentì un rumore in corridoio così si nascose, in tempo per vedere la bionda uscire dalla stanza di Castelli. Ed eccola lì. La fame d’ aria iniziava a farsi strada dentro di lei. Corse giù per le scale e uscì in giardino alla disperata ricerca di aria fresca. Cominciò a correre senza una meta e poi cadde senza fiato con il petto che le esplodeva. Il freddo le entrava nelle narici contratte per lo sforzo di inalare aria.
“Pan!” era lui.
“Va..ttene!” urlò.
“Calmati adesso” la sua voce era dolce.
“Io non ti voglio qui. Lasciami…sola” lo spinse via.
“Non posso lasciarti così. Non stai bene” le rispose.
“Torna a casa. Dimostrami…l’odio che dici di provare” disse secca.
“Non parlare in questo modo! Stupida!” cercò di prenderla im braccio ma lei lo allontanò rimanendo sul pavimento freddo.
“Vattene Castelli…è così….cosí umiliante” sussurró.
“Cosa dici Pandora…io..” non finì la frase perché la bació con dolcezza accarezzandole la testa poi la strinse a sé come se fosse una cosa preziosa. In quel momento ripensó alle parole della bionda e al fatto che nuovamente era l’eterna seconda.
“Philippe…fai l’amore con me. Qui ,adesso” si meraviglió delle sue stesse parole mentre lui non rispondeva fissandola serio.
“So di non essere abbastanza bella per te…il mio corpo…i miei capelli… Però ho bisogno di te, vorrei essere amata anche solo per una volta. Addomesticare il mio dolore” abbassò gli occhi imbarazzata.
“Tu…sei bellissima Pandora. Così bella…cosí sensuale… Così dolce da farmi male” mentre lo diceva non riusciva a guardarla negli occhi.
“Non serve mentire. So come stanno le cose. Torna da lei forse é meglio così” affermò.
“Da lei?” sembrava sorpreso.
“Dalla tua ragazza. Margherita. Mi ha detto tutto prima” ora era lei a non gurdarlo.
“Guardami stupida! L’ho appena cacciata dalla mia stanza. Io non sto con nessuna” era arrabbiato.
Pandora si alzò e corse a chiudersi in camera per il troppo imbarazzo. Lo sentì camminare in corridoio e fermarsi davanti alla sua porta. Poi i passi si allontanarono e sentì una porta sbattere.
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