
La Vita Scorre Tranquilla a Collevero
Ermete Lolli vive, come tanti altri cittadini, nella tranquilla località di Collevero.
Proprio la perenne tranquillità che regna sovrana l’ha resa, nel tempo, un luogo quasi leggendario.
Nessun furto, nessun omicidio, nessun episodio di violenza. Tutti si conoscono, tutti sono amici fra di loro e pronti ad aiutarsi l’un l’altro.
Ermete ha un amico: Aristo Bozzelli. Si conoscono da quando erano piccoli ed hanno sempre vissuto a Collevero. Qualche giorno prima hanno visto aggirarsi per i vicoli e le stradine del paese Boris. Più precisamente Boris Artale.
«L’hai visto anche tu» esordisce Ermete. La sua è una domanda e, al tempo stesso, un’affermazione «certo che l’ho visto anche io. E’ quel gaglioffo di Artale. Cosa ci fa a Collevero» risponde Aristo.
Ermete è certo che Boris stia architettando qualcosa.
«Ho sentito parlare di furti in varie regioni. Ma non è certo che siano opera sua. E poi…di certo non qui a Collevero». Il tono di Ermete è fermo e convinto. Quella è una cittadina tranquilla e sempre lo sarà . Aristo concorda con l’amico. Di certo non sarà una mezza tacca come Boris Artale a porre fine a tale leggendaria serenità .
Passano alcuni giorni. Di Boris non vi è traccia. Ma sembra scomparso anche Ermete. Aristo lo cerca dappertutto senza successo. Una sera si presenta all’improvviso a casa Lolli. Lo accoglie Aurelia, la moglie di Ermete, preoccupata anche lei perché il marito è scomparso da un giorno.
«Ha detto qualcosa prima di scomparire?» domanda Aristo ad Aurelia.
«Niente di che. Mi ha solo detto che sarebbe andato nel bosco a fare una passeggiata e che sarebbe tornato per cena. Poi non ho saputo più nulla».
Aristo decide di provare a vedere nel vicino bosco, dove Ermete è solito andare a fare due passi, come confermato anche dalla moglie. Prende una torcia, la accende e si avvia. Non fa molta strada quando sente delle grida. Sembrano le grida di un uomo che chiede aiuto. Non riconosce la voce di Ermete, ma pensa sia lui. Magari si è fatto male cadendo.
Muove la torcia a destra e sinistra, cercando di illuminare il più possibile ciò che lo circonda. Ad un tratto il fascio di luce colpisce due figure. Una di queste è Boris, legato a un albero. Chiede continuamente aiuto, poi si accorge di Aristo «ti prego, aiutami! Mi vuole uccidere!». L’altra figura illuminata dalla torcia è un uomo di spalle che sta colpendo Boris ripetutamente. Poi si volta. E’ Ermete.
Aristo si blocca «cosa stai facendo, amico mio?»
«So che sta architettando qualcosa. E devo fermarlo. Collevero è leggenda e tale deve rimanere».
«Non ho fatto nulla» urla Boris «sono venuto solo a trovare mia cugina!»
«Zitto tu!» Ermete si avvicina minaccioso all’amico Aristo «ascoltami bene. Tu non hai visto nulla. Non mi hai incontrato. Ora vattene. Altrimenti dovrò occuparmi anche di te. E domani sarà un altro giorno tranquillo qui a Collevero. Sono stato chiaro?»
Aristo annuisce con il capo, spaventato a morte. Lascia cadere a terra la torcia e scappa via.
Il giorno dopo i due si incontrano nella piazza.
Aristo, alla vista di Ermete, rimane paralizzato mentre si avvicina.
«Aristo, amico mio, hai visto che bella giornata? Non me ne andrei da qui per tutto l’oro del mondo».
«I…i…..ieri sera…tu…tu…tua moglie….ti…ti…cercava» risponde Aristo spaventato, non sapendo esattamente cosa dire.
«Ma certo amico mio. Sono tornato a casa ed era preoccupata. Pensava che mi fosse accaduto qualcosa di brutto, che avessi fatto spiacevoli incontri. Le ho risposto…spiacevoli incontri? Qui? A Collevero?»
«G…già ….C…C…..Collevero è leggenda e non accade mai nulla di brutto» farfuglia Aristo sempre più spaventato.
Ermete lo guarda e gli sorride «hai detto bene amico mio. Nulla di brutto può accadere. Ma….ti vedo un po’ agitato. Vieni che ti offro da bere».
Avete messo Mi Piace2 apprezzamentiPubblicato in Narrativa
Il “meglio prevenire che curare” va a braccetto con il pregiudizio: entrambi hanno mietuto molte vittime innocenti e non solo nella filmografia e nella letteratura.
Mmmmh, gli offre un bloody Mary? A parte che…cosa è un gaglioffo?? 😂 comunque inquietantemente bello questo racconto, e che fa riflettere
Gaglioffo…ovvero persona senza scrupoli e/o furfante .)