La Voce del Desiderio – Lei

Serie: Desideri


NELLA PUNTATA PRECEDENTE: .

La piccola cabina di registrazione è isolata dal resto del mondo. Nessun suono esterno può entrare, nessuna distrazione. Solo io, il microfono e il libro aperto davanti a me.

Un romanzo erotico. Il primo che leggo in vita mia.

L’editore mi ha contattata settimane fa, chiedendomi di registrare un audiolibro destinato a un pubblico adulto.

«Abbiamo bisogno di una voce calda e coinvolgente – mi ha detto – capace di trasmettere emozione, desiderio.»

Non ho esitato ad accettare. Pensavo fosse solo lavoro. Un’altra lettura tra le tante.

Non immaginavo che sarebbe stato così… intimo.

Mi schiarisco la gola e posiziono le cuffie sulle orecchie. Il tecnico mi dà il via dalla sala di controllo, ma non lo vedo.

La luce soffusa della cabina è calda, quasi soffocante. Sfoglio le pagine del libro con dita incerte e trovo il punto in cui devo iniziare: una scena di desiderio sospeso, di attesa.

Chiudo gli occhi per un istante. Devo solo leggere, lo ricordo a me stessa.

Leggere e mantenere il controllo.

«Le sue dita le sfiorarono la schiena, tracciando un percorso che la fece tremare. Era come se ogni tocco lasciasse un’impronta invisibile sulla pelle, un segno di qualcosa che non si sarebbe mai cancellato.»


La mia voce esce morbida, lenta, come richiede il testo. Ma mentre leggo, qualcosa inizia a cambiare.

Le parole non sono più semplicemente parole.

Le sento scivolare dentro di me, come se fossi io quella che viene sfiorata, accarezzata.

«Chiuse gli occhi, abbandonandosi a quelle mani che sapevano esattamente dove andare, che non chiedevano permesso, ma prendevano ciò che volevano.»


Mi fermo, prendo fiato. Le mani tremano appena mentre sfioro la pagina successiva.

La cabina sembra più calda ora, l’aria più densa.

Sento il cuore battere più forte nelle orecchie, amplificato dalle cuffie.

Continuo a leggere.

«Le sue labbra si posarono sul collo di lei, lente, come se avessero tutto il tempo del mondo. Ogni bacio era una promessa, ogni respiro una richiesta silenziosa.»


Le gambe si stringono involontariamente.

Non posso fare a meno di immaginare la scena, ma non come un’osservatrice esterna.

Sono io la protagonista.

Immagino mani che si muovono sulla mia schiena, labbra che scendono lungo il mio collo, il respiro caldo che si mescola al mio.

Le dita si posano sul bordo del tavolo, ma non riescono a stare ferme.

Le sposto lentamente sul ventre, sfiorando il tessuto sottile della camicetta.

Un brivido mi attraversa, e per un momento dimentico di essere qui, al lavoro.

«Sentì le sue mani scivolare lungo i fianchi, stringendola con la forza giusta, come se sapesse esattamente quanto desiderio trattenuto c’era in lei.»


Il respiro si spezza.

Dovrei fermarmi. Ma non ci riesco.

La voce che esce dalla mia bocca sembra appartenere a qualcun’altra.

Una donna che non conosce vergogna, che si lascia trasportare dal piacere nascosto tra le parole.

Abbasso il microfono di pochi centimetri, ma il segnale rimane attivo.

La mano destra scivola più giù, sotto la gonna che indosso.

Le dita trovano la pelle nuda, calda, già umida.

Chiudo gli occhi e continuo a leggere, la voce più bassa, quasi un sussurro.

«Le sue dita la toccarono lentamente, esplorandola come un terreno sacro. Ogni carezza era una scintilla, ogni movimento un incendio che non si poteva più fermare.»

La mano si muove più velocemente ora, seguendo il ritmo della mia voce, delle frasi che non riesco più a distinguere dalla realtà.

Nella mia testa, il protagonista del romanzo non è solo un personaggio: è qui, nella cabina.

Mi sussurra le stesse parole che sto leggendo.

Mi prende.

Mi possiede.

Il piacere cresce, intenso, travolgente.

Il microfono è ancora acceso, e non mi importa.

Trattengo il respiro, il corpo che si inarca leggermente mentre le dita spingono più a fondo.

Le parole non sono più sufficienti. È il mio corpo a parlare, adesso.

E poi, come un fulmine, arriva.

Un’esplosione silenziosa che mi lascia senza fiato.

Il cuore batte all’impazzata mentre le gambe tremano.

Mi stringo forte al tavolo, mordendomi il labbro per soffocare un gemito.

Rimango immobile per qualche secondo, il corpo ancora avvolto dal calore.

Quando apro gli occhi, vedo il libro ancora aperto davanti a me.

La scena che ho appena letto si è trasformata in realtà.

Mi sistemo lentamente, respirando a fondo.

Nessuno ha visto. Nessuno ha interrotto.

Ma il microfono… è ancora acceso.

Riprendo a leggere.

La voce è perfettamente calma, professionale.

Ma so che qualcosa è cambiato.

Da oggi, ogni parola che leggerò avrà un sapore diverso.

Un sapore che non dimenticherò.

Serie: Desideri


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