Lady Canderline

Jake Brown aveva deciso.

Era il momento di visitare la casa di Lady Canderline, per scoprirne i suoi segreti.

Aveva chiesto nei giorni precedenti al proprietario, un uomo d’affari piuttosto noto, la disponibilità, accordata, per una visita nel rispetto di ciò che aveva rappresentato, nel passato, quel luogo.

Con passo deciso, si diresse verso l’opulenta tenuta Canderline, un maestoso edificio vittoriano immerso in un ricco e rigoglioso giardino. Il cuore di Jake batteva forte nel petto, un tamburo incessante che scandiva la sua determinazione. Non aveva paura. Non più. Ciò che aveva sentito sulla misteriosa dimora che, per tanti, rappresentava un luogo quasi impenetrabile e temuto per presunti oscuri e ignoti segreti, non era più un ostacolo.

Attraversò la pesante porta di quercia intagliata, il suo ingresso segnalato da un crepitio scricchiolante che fece eco attraverso i corridoi vuoti. L’interno era affascinante e decadente, con arazzi sbiaditi appesi alle pareti e polvere sui ricchi tappeti di velluto. La casa sembrava respirare attorno a lui, sospiri pieni di storie perdute nel tempo.

La luce filtrava dalle finestre, creando giochi di ombre e riflessi sulle pareti. Jake si fermò un attimo, ammirando la bellezza decadente della casa. Ogni angolo sembrava nascondere una storia, ogni oggetto aveva qualcosa da raccontare.

Si mosse silenziosamente attraverso i corridoi, lasciandosi guidare dall’istinto verso il cuore della casa. 

Arrivò davanti ad una grande sala, illuminata da una maestosa lampada a candelabro. Al centro della stanza c’era un grande tavolo imbandito con posate d’argento e piatti di porcellana finemente decorati. Jake si avvicinò per osservare meglio gli oggetti, notando che erano tutti coperti di polvere e ragnatele.

“Perché mai qualcuno dovrebbe lasciare così tanta bellezza dimenticata?” si chiese tra sé e sé.

Mentre esplorava la sala, sentì un suono provenire da una delle porte laterali. Si avvicinò cautamente e spinse leggermente la maniglia arrugginita. La porta si aprì scricchiolando e Jake entrò in una piccola biblioteca.

I libri erano ammucchiati su scaffali polverosi, alcuni ancora chiusi con fascette intatte. Jake estrasse uno dei volumi dallo scaffale e ne sfogliò le pagine ingiallite. Era una raccolta di poesie scritte a mano, con dediche ai membri della famiglia Canderline datate oltre un secolo fa.

Jake era affascinato dai libri antichi, soprattutto da quelli che avevano una storia particolare come la raccolta di poesie che aveva appena sfogliato. Cominciò a leggere le dediche e i nomi dei destinatari: “Per la mia amata Elizabeth”, “Al mio caro figlio William”. Jake immaginava le persone che avevano scritto e ricevuto quelle poesie, immersi in un mondo diverso da quello in cui viveva lui.

Mentre continuava ad esplorare la biblioteca, notò un libro dal dorso nero con una chiusura a lucchetto. Era l’unico libro diverso dagli altri, più recente e probabilmente meno polveroso. Curioso, Jake lo prese tra le mani e cercò di aprirlo senza successo. La chiusura era bloccata saldamente.

Decise di portarlo con sé per cercare di aprirlo più tardi. Continuò ad esplorare la biblioteca fino a quando non sentì nuovamente il suono provenire da un’altra porta laterale.

Questa volta si trovava davanti ad una grande cucina, con un enorme camino al centro che emanava ancora un po’ di calore. Anche qui tutto sembrava abbandonato da molto tempo, ma c’era qualcosa che attirò l’attenzione di Jake: una foto incorniciata sulla parete vicino al camino.

Si avvicinò per osservarla meglio e vide una giovane coppia sorridente insieme ad un bambino sulle spalle dell’uomo. Sul retro della foto c’era scritto “Lady Elizabeth Canderline con suo marito Lord William e il loro figlio Thomas”.

Proseguì, poi, esplorando ogni angolo e ogni stanza della casa. Nonostante la sensazione di abbandono che permeava l’aria, Jake poteva percepire una sorta di eleganza silenziosa – come se Lady Canderline fosse ancora presente in qualche modo, a guardarlo con occhi invisibili.

Infine, giunse alla stanza più riservata della casa, lo studio personale di Lady Canderline. Un ambiente denso di mistero e storia personale. Qui sperava di trovare le risposte alle sue domande. Una in particolare: cosa c’era in quella dimora di così importante? Era veramente solo curiosità?

La scrivania era piena di documenti e carte ingiallite dal tempo. Jake iniziò a frugare tra le vecchie reliquie, cercando indizi sulla vita della signora e sui suoi segreti. Ma fu l’immagine incorniciata su uno degli scaffali a catturare la sua attenzione.

Era Lady Canderline, bella come un fiore sbocciato, i capelli corvini cadenti sulle spalle e gli occhi di un azzurro profondo. Ma non era la sua bellezza ad affascinarlo. Era quello che teneva in mano nella foto: un piccolo medaglione dorato. Un medaglione che aveva visto prima, tra i documenti, le lettere e i fogli ingialliti della signora.

Jake sentì il sangue gelare nelle vene. Forse aveva trovato ciò che stava cercando. Il segreto di Lady Canderline stava per essere svelato, ed ora doveva fare i conti con la verità.

Con mani tremanti, Jake afferrò il medaglione, incapace di staccare gli occhi dal volto di Lady Canderline. Ora capiva. L’aria di tristezza che aveva sempre accompagnato la signora non era dovuta alla solitudine, ma a un segreto ben più grande e doloroso.

Il medaglione sembrava emanare un calore vitale, come se racchiudesse in sé l’essenza stessa della sua proprietaria. Jake aprì lentamente il ciondolo, rivelando un ritratto miniaturizzato e una piccola chiave. Il ritratto era di un uomo che Jake riconobbe immediatamente: era suo padre.

Il medaglione e la chiave rappresentavano ciò che Lady Canderline aveva nascosto per anni, ma erano anche la via per scoprire la verità su suo padre.

Con riluttanza, decise di lasciarli sul tavolo e continuare a cercare nelle carte e nei documenti. Dopo ore di ricerca, trovò una lettera che cambiò tutto.

Era una lettera scritta da Lord William a sua moglie, in cui confessava di essere stato costretto ad abbandonare lei e il loro figlio Thomas a causa dei debiti di gioco.

Jake sentì il cuore stringersi nel petto leggendo quelle parole. Sapeva che suo padre era scomparso misteriosamente quando lui era ancora molto piccolo, ma non aveva mai avuto alcuna informazione sulla sua scomparsa.

Un brivido di comprensione lo attraversò violentemente. Il suo passato, il suo presente e il suo futuro sembravano fondersi in un singolo momento di realizzazione sconvolgente. Nella sua mente, le parole di Lady Canderline risuonavano con nuovo significato: “la verità è sempre nascosta dove meno te l’aspetti.”

Il segreto che Jake aveva cercato per tutta la vita era lì, nelle sue mani. Era il figlio illegittimo di Lady Canderline e suo padre era l’erede perduto della tenuta Canderline. La rivelazione lo lasciò senza fiato. Lui era Thomas.

La stanza sembrò mutare intorno a lui, gli arazzi sbiaditi ora sembravano avere vita propria e i mobili antichi apparivano come testimoni silenziosi di una storia d’amore segreta e travagliata. Jake era più che mai deciso a svelare ogni angolo oscuro di questa storia, che era anche la sua.

Nella quiete dello studio, Jake ritrovò la forza di continuare le sue ricerche. Per tutta la notte scrutò lettere, documenti e il vecchio diario di Lady Canderline. Le parole della signora erano piene di rimpianto e amore per il figlio perduto e il padre che aveva dovuto lasciare.

Ogni tanto si fermava, guardando il medaglione dorato e la piccola chiave. Le parole di Lord William risuonavano nella sua mente con una certa amarezza. Per quanto cercasse di razionalizzarle, non poteva fare a meno di sentirsi tradito; non solo da suo padre, ma anche da Lady Canderline.

Aveva sempre pensato che suo padre fosse un uomo d’affari che era scappato per non affrontare i suoi fallimenti. Ma ora sapeva che la verità era molto più complicata.

Scoprì che Lord William era stato costretto a lasciare la sua famiglia perché aveva perso una grossa somma di denaro giocando d’azzardo. Non volendo rovinare la sua famiglia, aveva finto la propria morte e se n’era andato.

Scoprirlo fu un duro colpo per Jake. Tuttavia, ciò che lo turbava e lo amareggiava di più era sapere che Lady Canderline aveva amato così tanto suo padre da nascondere il loro segreto per tutti questi anni. Un segreto chiuso a chiave, per sempre.

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Discussioni

  1. Amo moltissimo i racconti sulle vecchie case, quelli in cui l’autore regala loro un’anima, uno spirito vitale. Nelle tue descrizioni, si sente questo edificio respirare ed è come accompagnare il protagonista alla ricerca dell’oggetto perduto che riveli un segreto. Gli elementi sperati ci sono tutti. Credo che meriterebbe di venire contestualizzato all’interno di un ‘prima’ e di un ‘dopo’.

    1. In effetti un “prima” e un “dopo” potrebbero avere un senso. E il tutto acquisirebbe maggiore profondità. C’è da dire che sono “esperto” nel lasciare storie in sospeso. Nel senso che, per quante volte ci abbia provato, non sono quasi mai riuscito a sostituire quei puntini di sospensione che, spesso, rimangono in fondo ai miei racconti. Grazie per il contributo (e per la lettura).

    2. Il finale aperto che lascia spazio all’immaginazione di chi legge per completarne il percorso (o per mantenerlo in sospeso) può essere una caratteristica dei racconti brevi. in questo modo chi legge può espandere, mentalmente, la narrazione oltre il limite della brevità.

  2. Ha l’odore di viaggi intrapresi da soli in un giorno lavorativo il tuo racconto, molto coinvolgente, fuori dal tempo. Non so se ci sarà un seguito, ma è comunque valsa l’avventura.

    1. Grazie del tempo dedicato. Un seguito non penso. Nelle serie un po’ mi perdo (ho provato a metterne in pista una in cui credevo parecchio e non sono mai riuscito a completarla. Un’altra viaggia nella mia testa, ma sono ancora dubbioso). Naturalmente riuscire a concentrare una storia simile, con i suoi possibili risvolti e colpi di scena, in un racconto breve non era (e non è) facile. Non sono sicuro di esserci riuscito, ma ci ho provato. E ci proverò ancora.