L’appuntamento con le lacrime
Serie: Autobiografia di un sensitivo sensibile
- Episodio 1: Autobiografia di un essere sensibile
- Episodio 2: E il secondo giorno vide che era giĆ buio
- Episodio 3: La comunione con la tranquillitĆ
- Episodio 4: Il commissario suona sempre due volte
- Episodio 5: Come si veste Carneval ad Halloween?
- Episodio 6: La mia bambolina
- Episodio 7: Un tuffo nel peluche
- Episodio 8: La bambola numero due
- Episodio 9: L’assassinio del destino
- Episodio 10: Dove si rimane per non andare via ĆØ solo sofferenza
- Episodio 1: Il seguito. Inseguito.
- Episodio 2: Batman in pensione
- Episodio 3: Il rumore sotto la pelle
- Episodio 4: L’appuntamento con le lacrime
STAGIONE 1
STAGIONE 2
ā Pronto?
Silenzio. Solo un ronzio, come vento tra foglie secche. Poi una voce.
ā Sei tu? ā chiede. Non ĆØ maschile, non ĆØ femminile. Ć come un sussurro che proviene dalla terra, qualcosa che vibra dentro.
ā Dipende. Io sono molte cose. Chi parla?
Un altro breve silenzio. Poi:
ā Il volantino. Il numero. Hai promesso che avresti chiamato. E non l’hai fatto. Io ti aspetto.
Il cuore gli batte più forte, non per paura ma perchĆ© ha riconosciuto la voce… Come se quella melodia che proviene prima da una bocca venisse da un sogno dimenticato ma reale.
ā Sto chiamando adesso.
ā No. Stai solo rispondendo. Ć diverso.
Il cielo sopra la cittĆ si oscura un altro poco. Il cielo sopra il paese, quello sopra i villaggi. All’improvviso un tuono lontano, breve e secco come uno schiocco di dita. Una luce che lo aveva anticipato sulla mia fronte.
ā Dunque⦠sei tu?
ā Non importa chi sono. Importa chi stai diventando. ā La voce cambia tono. Si fa più bassa, quasi gentile. ā Hai sognato Griselda, vero? E Chantal, te la ricordi Chantal? E quella mignotta della maestra, te la ricordi la maestra?!?
Il mio sangue si gela. Si gela in gola, la saliva scende lenta. Sento come qualcuno che mi prende per il collo, ma non c’ĆØ nessuno.
ā Griselda non esiste. Lāho inventata. Chantal, ecco, lei ĆØ un racconto francese. La maestra invece, sƬ, l’ho uccisa, forse.
ā Tutti inventiamo le cose reali prima di vederle. Ti ricordi il sangue che cola? Il sangue che esplode dopo una coltellata alla gola o alla schiena e si riversa sui muri? Ti ricordi qualcosa?!?
ā SƬ. ā Una parola che esce come uno sputo finito sul marciapiede sulla pioggia. Troppi plick, plick, plack.
ā Non hai scelta. Il daimon non ĆØ un rifugio. Ć una porta. E adesso ĆØ aperta. Corri.
Il telefono fa un suono metallico quasi elettrico. Poi un click. Qualcuno ha riattaccato. Nessun numero da richiamare sul display. Ma io so.
Rimango col telefono in mano. Il parcheggio ĆØ vuoto. Solo un carrello solitario rotola piano verso la strada, spinto dal vento. Per un istante, tutto sembra irreale e irraggiungibile, come tutto quello che si trova oltre il velo.
Poi noto un dettaglio che mi era sfuggito.
Sul retro del volantino che riprendo dalla tasca della giacca c’ĆØ una nuova scritta. Giuro vostro onore che non cāera prima. E l’onore, che non c’ĆØ, resta muto.
“Via delle Lacrime, 19 – ore 21”
Controllo lāorologio e sono solo le 20:06. Giuro vostro onore che non me l’aspettavo. Il folletto nella mia mente vaga. Io decido di andare.
Serie: Autobiografia di un sensitivo sensibile
- Episodio 1: Il seguito. Inseguito.
- Episodio 2: Batman in pensione
- Episodio 3: Il rumore sotto la pelle
- Episodio 4: L’appuntamento con le lacrime
C’ĆØ un’ora di differenza tra l’orario del messaggio e quello dell’orologio: il protagonista vede nel futuro? Grazie per la letturaš