Lettera a me stessa

Se davvero potessi scriverti come si fa ad un primo amore che รจ molto lontano, allora questo inizio sarebbe una descrizione di giornata. Dovrei partire dal particolare. Ed infatti, sono seduta ad una scrivania e fuori รจ plumbeo, la giornata รจ lenta e particolarmente dolorosa. Ma non ti curar di questo dettaglio. Tu piuttosto: dove sei? Sei seduta? Sdraiata? Dormi? Cosa fai mentre ti penso? Mi pensi? Se anche ti ho fatto cosรฌ tanto male, c’รจ ancora uno spazio sano dove possiamo incontrarci?

Vorrei tanto portarti una fetta di torta. Parlare a viso aperto con te, farmi raccontare ogni attimo di resistenza, che sento sostieni. La vita tutta intera non si puรฒ pensare, nรฉ immaginare. E se dovessi riuscirci allora qualcosa ti sfugge. Oppure intera non sei tu. รˆ un tetris di pulsioni: una mortale e una vitale.

Delle volte il pezzo longilineo non arriva, e sei cosรฌ vicina alla fine della partita che i restanti pezzi li posizioni senza strategia, giร  sconfitta. Lascia che ti faccia ancora qualche domanda. Vorrei che questa lettera tu possa strapparla, vorrei non doverti scrivere con questo carattere, con queste parole. Mi disturba che qualcun altro possa aver accoppiato una domanda e un pensiero che adesso sto formulando proprio per te. E allora devo chiederti questo solo favore, appena ti sarร  giunta questa lettera, appena avrai scorto la banalitร  del mio scrivere: bruciala! Non รจ questo che voglio domandarti. Non รจ questo che mi interessa di te. Brucia queste ovvietร  ed esprimi il desiderio delle parole che avresti voluto leggere, quando sarai arrivata piรน affondo possibile nei tuoi rimuginii, eccomi lรฌ. Io sono in quel punto esatto della tua autopsia, dove nessuno รจ mai stato prima, dove il terrore del mondo viene concepito: voglio sapere i tuoi terrori, le tue fioriture. Tutto l’inconveniente di essere vivi ed essere creature umane e non altre, e sentire e patire come creature di sangue e nervi, lรฌ devi pensarmi.

E se non riesci a farlo in quel punto, allora questo legame รจ inutile.

Se non puoi pensarmi vicina alla viscere, allora rispondi alle domande degli uomini: che fai? Dormi? Dove sei?

La lettera bruciala ugualmente.ย 

Avete messo Mi Piace1 apprezzamentiPubblicato in Narrativa

Discussioni

  1. Vi รจ piรน di quanto appare in questa lettera, qualcosa che, forse, solo tu puoi afferrare pienamente. Ma, nonostante ciรฒ, si avverte un sentimento intenso, greve, miscelato ad una certa malinconia.
    Molto brava.