L’IMPERATRICE – l’annuncio

Anno 276 dopo sole. L’Impero.

Una figlia.

Maria dice che è quella giusta, toccava lo schermo dell’ecografia, lo accarezzava, mi ha detto che ha la mia testa. Quando ero in cinta di Giovanni, Maria era delusa, eppure il bambino sembrava così forte, così agile. Ma falliscono tutti per la testa, prendono il corpo dell’imperatore ma purtroppo ereditano anche i suoi pensieri, lenti e passivi. Se non fosse per l’elezione mio marito sarebbe un soldato qualsiasi, ma ha il dono dell’estetica, della retorica spicciola, dell’adattamento, è questo il dono di mio marito: l’adattamento. Oggi abbiamo fatto l’amore, appena svegli, è stato bello, come sempre, è la quarta mattina di fila. Lui non mi scopa perché mi vuole scopare davvero, lo fa per dovere, non gli dispiace ma a volte eviterebbe, a volte eviterei anche io. La verità è che io non sono mai stata la donna che lui voglia che io sia. Lui prima di me aveva provato almeno metà delle donne nel regno, mi diceva che in tutte non ha mai trovato me e il mio sguardo da guerriera, da essere che ama la libertà. è fissato con la libertà, ma non con quella vera, per lui la libertà ha delle regole, è un dogma, un credo, non ha mai percepito in me un animo libertino per le mie decisioni ma solo quando compivo quella scelta che per lui si avvicinava il più possibile al suo personale concetto di libertà. Io sono la guerriera, la combattente, occhi d’oro, il comandante supremo dell’esercito e sono l’imperatrice, la grandissima imperatrice. Lui lo sa, non lo ammetterà mai ma sa benissimo di aver sbagliato, una delle migliaia di figlie di re e regine di Orione sarebbe stata perfetta, cresciuta combattendo fin dalla nascita, il risultato di una spietata selezione barbarica. O forse la donna di Giov, il pianeta delle iene, è l’unica di cui si ricorda. Nomina i deserti, le creature, la gente e la cultura di cui è innamorato, lei sarebbe stata perfetta, qualsiasi donna a parte me sarebbe stata perfetta. Ma lui non lo ammetterà mai, mai. Non ammetterà mai che era convinto del contrario, che avendo un’imperatrice “copertina” al suo fianco lui si sarebbe annoiato, non si sarebbe sentito a suo agio, aveva bisogno di me, di quella diversa, perché era lui, non io, che aveva bisogno di sentirsi diverso, come ne ha un disperato bisogno ora.

Tutto quel potere in mano ad un orgoglioso imbecille. eppure, per tutti, un imperatore così non si era mai visto, i bambini si mettono parrucche per mimare quegli spaghetti che ha al posto dei capelli, le ragazzine non fanno altro che masturbarsi con i video delle sue battaglie. Ma il problema sono i vecchi, lo dichiarano come il più giusto, il più mite, il più umile e ai vecchi nessuno può dire niente perché loro ci hanno vissuto con un altro imperatore, il resto non ha termini di paragone. Quando sono nata già regnava da tredici anni, era lo stesso, stesso viso, stesse enormi e pelose spalle, stessi spaghetti. Mia madre, una dei vecchi, dice che all’inizio non era ben visto e che ha fatto scelte drastiche, girava voce che il consiglio voleva farlo fuori in qualche modo ma poi tutto fu chiaro. La dice sempre mia madre questa frase, che ad un certo punto, non si sa quando, tutto fu chiaro. Non la dice solo mia madre ma quasi tutti, tutti quelli che amano mio marito, ma non so di cosa parlano, anche i giovani, anche Marco, anche Marco l’ha detta l’ultima volta che ci siamo visti e almeno con lui ho avuto il coraggio di chiedere che cosa era chiaro? “esattamente, dico” ma lui come tutti gli altri mi disse che non poteva spiegarlo, che bisogna provarlo e solo quando si capisce si può provare. Marco l’ho incontrato quando avevo sedici anni nella distesa a nord oltre Catania, dove sono nata, da qualche giorno avevo evacuato una zona umana e stavo cercando i fuggitivi, lui invece voleva solo correre. mi lasciò dopo due anni dal matrimonio con l’imperatore, mi ha detto che non se la sentiva più, non si sentiva degno e non avrebbe mai davvero amato la moglie del sacro imperatore. Sono rimasta sola, solo io a non avere tutto chiaro.

Una figlia con la mia testa. Potrebbe essere bello.

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Discussioni

  1. “spaghetti”
    Solitamente, capelli lunghi e biondi sono qualcosa di affascinante ma qui, definendoli in questo modo danno l’idea di qualcosa di “unto” e repellente… efficace se è un tratto che volevi dare al personaggio 🙂