
L’incontro
Serie: LO SCRITTORE
- Episodio 1: L’arrivo
- Episodio 2: L’incontro
- Episodio 3: La brama
- Episodio 4: Epilogo
STAGIONE 1
NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Lo scrittore inizia ad ambientarsi nel grande resort, ma non si sente ispirato.
Stava cadendo in uno stato catatonico di torpore sul lettino quando il suo lento assopimento fu interrotto improvvisamente dalla comparsa nel suo campo visivo di una sagoma in controluce, due gambe snelle e affusolate si contrapposero fra lui e il sole proiettando sul suo viso un velo di ombra. Alzò lo sguardo e cercò di mettere a fuoco la figura che gli si era parata davanti. Riuscì a distinguere solo le linee delle cosce, che continuavano nel profilo di due fianchi femminili, sottili e sinuosi. Nonostante le gambe fossero unite e perfettamente dritte un raggio di sole riusciva a penetrare nel foro triangolare che si formava fra l’interno delle cosce e la parte bassa del pube, colpendogli il viso. Pareva brutto focalizzarsi troppo su quel dettaglio, così si fece schermo con la mano per alzare gli occhi e riuscì ad avere finalmente la visione completa della figura di fronte a lui. Era quasi sicuro che si trattasse della biondina dello Staff che aveva “spizzato” la sera prima davanti al salone della cena. La maglietta rossa con il logo del villaggio annodata sopra l’ombelico le fasciava una vita stretta e tonica, la testa leggermente chinata su un lato era incorniciata da una folta chioma di capelli biondi e bagnati che cadevano sulla fronte, sulle spalle e sulla maglietta. Il viso abbronzato metteva in risalto due occhi azzurri e sottili e una bocca carnosa, nonostante le labbra assottigliate dal largo sorriso pieno di denti bianchi.
– Oh, buongiorno, ma che ti disturbo? Te ne vuoi stare qua solo soletto tutto il giorno a guardare il mare o vuoi venire con me a fare un po’ di attività in spiaggia? Disse la ragazza con una voce squillante ed un accento apparentemente veneto.
– Fare attività con te in spiaggia… tutto il giorno… e tutta la notte! – pensò lo scrittore.
– Si, ciao… scusa, no è che mi stavo quasi addormentando… va bene, forse dopo… ora devo… – Rispose in realtà distogliendo lo sguardo dai suoi occhi e con una voce che uscì un po’ in falsetto.
– Vabbè, come vuoi, ti osservavo, tutta la mattina qua da solo a scrivere sul pc… che noia, come ti chiami? Io sono Vanessa.
Allungò la mano verso di lui, lui la strinse.
– Ciao, io sono Diego. Stavo lavorando.
– Cioè tu sei venuto qua, in una delle spiagge più belle del Salento, nel Villaggio più divertente d’Italia a… a lavorare?
– No, cioè si… scrivo, sono uno scrittore, sono qua per prendere spunti per il mio prossimo libro.
– FICO! Uno scrittore… si però adesso staccati dal lettino e vieni con me a fare i balli di gruppo in acqua.
– Balli di gruppo in acqua. No scusa non fa per me. Preferisco annoiarmi qua col mio pc. Ma tu vai, non preoccuparti per me.
– Ah grazie, posso andare? Mi dai il permesso? – disse Vanessa sorridendo con tono ironico – e la mano, me la ridai?
– Cosa? La mano?
Vanessa si divincolò dalla presa prolungata e involontaria dello scrittore e fece per andare via, ma si voltò e si rivolse un’ultima volta verso di lui:
– Ciao Scrittore, non ti divertire troppo che potresti sentirti male!! – disse in maniera sarcastica con un mezzo sorrisetto malizioso e si diresse verso il gruppone di turisti che già si agitava nell’acqua al ritmo di Despacito.
Lo scrittore la osservò mentre si allontanava. Sentì un groppo alla gola misto a gioia e una fitta nelle parti basse guardando le sue gambe lunghe e abbronzate e quel sedere piccolo e sodo allontanarsi saltellando sulla sabbia.
Ancora un po’ scosso prese il pc e cercò di fissare quell’incontro sul foglio elettronico. In realtà andava contro le sue regole, quello che scriveva doveva avvenire in diretta, nel momento stesso che accadeva, ma pensò di fare un’eccezione, prima che l’eccitazione di quell’incontro svanisse e con lei anche l’ispirazione.
Sfruttò il momento e finì per scrivere tutto il pomeriggio osservando la moltitudine di personaggi che vivevano la spiaggia, vennero fuori due o tre storie interessanti. Soddisfatto si fermò, osservò il cursore lampeggiante sullo schermo del pc affianco all’ultima parola scritta e spense il computer. Per oggi era abbastanza.
Era ormai tardo pomeriggio, nonostante tutto il giorno sotto l’ombrellone non aveva voglia di farsi un bagno. Fece una passeggiata sul bagnasciuga. Passò davanti al chioschetto degli animatori con l’intenzione e la speranza inconfessata di incontrare Vanessa. Lei non c’era, ma notò un cartello che annunciava una escursione in barca alla grotta di Zinzulusa per il giorno seguente. Chiese informazioni sugli orari e il programma a Fabio, un ragazzotto alto e in carne dalla faccia simpatica e la parlata sciolta, di Bologna, sicuro! Fabio lo convinse. Si prenotò. Pensò che avrebbe potuto osservarlo nei prossimi giorni per trarne ispirazione per i suoi racconti.
Poi nel bungalow per la doccia, un’oretta di relax poi fuori per la cena. Solite scene di umano degrado, lui compreso, al buffet, poi TUTTI PRONTI ALL’ARENA ALLE ORE 21:00 PER LO SHOW DELL’ANIMAZIONE, NEL FRATTEMPO GIOCO AFTER DINNER DAVANTI ALLA PISCINA!!! Tuonava ripetutamente l’altoparlante. Di Vanessa, per il momento, nemmeno l’ombra.
Lo scrittore era seduto ad un tavolino a bordo piscina, assaporava un insulso cocktail analcolico rosa mentre il suo sguardo esterrefatto assisteva al gioco dell’animazione. Vinse Germano, un signore di Frosinone sulla cinquantina che, sputando con la bocca dei cubetti di ghiaccio, riuscì a centrare più volte un secchiello con del liquido dello stesso colore del cocktail che stava bevendo. Guardò nel suo bicchiere… c’era pure del ghiaccio, smise di bere e si accese una sigaretta.
Dopo la premiazione (un meraviglioso portachiavi col logo del villaggio) Germano, lo stuolo di suoi fans e tutto il resto del villaggio si diressero verso l’arena degli spettacoli.
Si accesero le luci sul palco, lo scrittore osservava dalla fila più alta, appartato più indietro possibile per rendersi poco visibile ed avere allo stesso tempo più visuale libera. Proprio mentre un’animatrice vestita con ciambella di salvataggio, pinne e maschera da sub entrava in scena e cominciava a sbracciare a dorso sulla base di “Con le pinne fucile ed occhiali” di Edoardo Vianello, posa le sue dita sulla tastiera e cominciò a digitare:
“Il clarinetto parte in crescendo con un trillo lungo e intenso. Illuminata solo con un raggio di luce bianca, la figura snella al centro del palco si desta dalla sua posa immobile e comincia a danzare sulle note di Gershwin; lei si muove lenta con ampi gesti delle braccia accompagnate da armoniosi movimenti del capo. La grazia e la fluidità del suo corpo, fasciato solo di una tuta bianca aderente, lascia il posto di tanto in tanto ad un saltellare aggraziato che accompagna le variazioni che si susseguono quasi timide nella rapsodia… all’improvviso tutta l’orchestra irrompe prepotentemente squarciando l’atmosfera. Sull’onda fragorosa del tema principale entra in scena un secondo ballerino vestito completamente di nero, che dà il via ad un duetto romantico con la sua partner. I due sono naturali e credibili, come se fra loro esistesse un legame, un legame antico e fragile, che nel tempo si è rotto per poi ricomporsi… più e più volte, e loro sono lì e lo rappresentano davanti a tutti danzando. Poi ancora un ipnotico pianoforte, i temi e le melodie si susseguono in maniera incalzante e sincopata portandoti nei sobborghi fumosi della New York degli anni ’30. Sul palco altri ballerini con bretelle e scoppola calata sulla fronte accompagnano la coppia che si prende e si lascia in abbracci e allontanamenti fino al grandioso finale in cui i corpi si uniscono definitivamente in un tripudio emotivo che, al termine della musica, lascia il pubblico ammutolito. Solo dopo qualche secondo parte un fragoroso applauso… le due anime sul palco si guardano e…”
…continua…
Serie: LO SCRITTORE
- Episodio 1: L’arrivo
- Episodio 2: L’incontro
- Episodio 3: La brama
- Episodio 4: Epilogo
E così il nostro scrittore si è preso una cotta.
Beh, non vedo l’ora di leggere come continua questa storia, perché è molto simpatica, ben scritta e coinvolgente.
Grazie Giuseppe, l’ epilogo fra un paio di episodi.