L’incontro
Serie: La buca
- Episodio 1: Né vivo né morto
- Episodio 2: La discesa
- Episodio 3: L’incontro
- Episodio 4: Ritrovamenti
STAGIONE 1
La mattina dopo mi svegliai debole e annichilito, la mia notte era stata tempestata da terribili incubi di cui riuscivo a ricordare solo il senso di terrore. Mentre preparavo il caffè mi sforzai di spiegare razionalmente gli avvenimenti del giorno prima. Borbottavo teorie accompagnato da un melanconico assolo di Stevie Ray Vaughan quando qualcuno suonò il campanello, aspettai la seconda citofonata tipica di Sammy che però non arrivò, non era lui. Aperta la porta mi ritrovai davanti un uomo sulla cinquantina magro, scavato, profonde occhiaie gli solcavano il viso, superavano addirittura le mie. Ci misi un attimo a capire che era l’uomo che avevo trovato davanti alla casa la mattina precedente.
Abbozzò un sorriso tremolante << S-salve, piacere sono il padre del bambino caduto nella buca>>
<< Piacere Dario …>> dissi perplesso
Ci guardammo per qualche secondo. Vedendolo da vicino riuscivo a intravedere, sotto quella maschera di tristezza e dolore, i lineamenti di un uomo di bell’aspetto che in altre circostanze mi avrebbe quasi intimidito.
<< P-posso entrare? Le vorrei parlare >> balbettò con voce sommessa,
per un attimo mi persi tra le rughe che gli attraversavano il viso e il suono della macchinetta che sputava caffè sui fornelli mi riportò improvvisamente alla realtà.
<< Certo, certo si accomodi, vuole del caffè?>>
Corsi verso la cucina e cominciai a riempire le tazzine.
<< Ci è entrato non è vero?>> disse l’uomo che nel frattempo si era seduto ad osservare i miei minerali.
Quella domanda fu come un fulmine a ciel sereno, il mio cuore si strinse per un secondo facendomi mancare il respiro. Forse non ero ancora pronto per parlare con qualcuno della mia esperienza nella buca, non risposi.
<< Ho visto che cosa fa alle persone…la buca intendo>> soffiò sul caffè rischiando di rovesciarlo a causa dei tremori.
<< Lei ci è entrato?>> chiesi cercando di sembrare il più calmo possibile.
Il viso dell’uomo si contorse in una smorfia di rabbia e disprezzo,
<< non arriverà mai il giorno in cui vorrò calarmi là dentro>> disse con tono improvvisamente serio,
fissai per un secondo il fondo della tazzina del caffè e mi feci sfuggire un lieve sorriso << Non direbbe così se fosse stato nella buca>>.
Silenzio. Mi guardò intensamente con fare compassionevole, poi abbassò lo sguardo.
<< Mio figlio…m-mio figlio è ancora lì sotto per quanto ne so>>
non credo che quella cosa abbia un sotto purtroppo…>> dissi con tono sommesso.
<< Mi permetta di continuare a sperarlo>> posò la tazzina del caffè e si chinò verso di me appoggiando i gomiti sulle ginocchia << Senta, sono venuto qui per dirle di stare molto attento>> mi puntò il dito tremante contro << Stia attento a cosa desidera e a che cosa pensa di essere disposto a rinunciare. Mio figlio…l-lui ha rinunciato a tutto…lui…lui…mi dispiace ma ora devo proprio andare>>
Si alzò all’improvviso e si diresse spedito verso l’uscita, non feci in tempo a prendere il fiato per parlare che l’uomo si era già chiuso la porta alle spalle. Lo vidi dalla finestra mettere in moto un’ape di colore verde vomito per poi allontanarsi scoppiettando. Rimasi immobile, a contemplare l’assurdità della situazione in cui mi trovavo.
Decisi di chiamare Sammy, gli dissi che gli avrei raccontato tutto. Dopo una decina di minuti il campanello risuonò due volte come una tromba ad annunciare il suo arrivo. Tentai al meglio di descrivere l’esperienza avuta nella buca ma, tra il fumo della sua sigaretta, scorgevo lo sguardo scettico di Sammy.
<< Dovresti parlare con il padre del ragazzino, lui sa qualcosa però sembra parecchio sconvolto e non penso dirà più di tanto>> dissi camminando avanti e indietro con l’adrenalina a mille. Mi fermai di colpo << La madre! Avrà anche una madre questo bambino no?!>>
Sammy ridacchiò << Cos’è sei un poliziotto ora? Comunque se proprio vuoi saperlo la madre è morta un mesetto fa, reazione allergica, brutta storia… la moglie morta e il figlio scomparso… ci credo che sta dando di matto il tipo>>.
Sbuffai sconsolato e mi feci cadere sulla sedia. Dopo poco Sammy se ne andò, senza però abbandonare quel suo scetticismo. Ero demoralizzato, fissavo pensieroso il mio tavolo di legno. Ripensai a cosa aveva detto il padre del ragazzino, suo figlio aveva rinunciato a tutto…cosa vorrebbe dire? Decisi che le cose da fare erano due: tentare di far parlare il padre e rientrare nella buca. Mi accorsi di essere parecchio coinvolto in questa storia e al pensiero mi sfuggì un sorrisetto compiaciuto, era di sicuro stimolante. Mi immaginai come un detective del mistero alla scoperta di buche misteriose e macabre morti, una sorta di “hole rider”. Pensai che poteva tranquillamente essere il titolo di un film porno e sbottai in una breve ma fragorosa risata. Mi alzai e mi diressi verso la cucina per prepararmi qualche schifezza surgelata. Le fantasie di poco prima erano state rimpiazzate dai problemi pratici che mi si stavano proponendo. Innanzitutto dovevo convincere Sammy, non ce l’avrei fatta a venire a capo di questa faccenda senza di lui. L’unico modo era portarlo con me dal padre del ragazzino. Chiamai Sammy mentre una mezza dozzina di sofficini friggeva in padella, gli chiesi di darmi un’ultima possibilità e di venire con me l’indomani. Accettò scocciato.
Serie: La buca
- Episodio 1: Né vivo né morto
- Episodio 2: La discesa
- Episodio 3: L’incontro
- Episodio 4: Ritrovamenti
Wow questa buca diventa sempre più interessante. Secondo me è un portale verso qualche altra dimensione.
Secondo episodio interessante che prospetta tensione in arrivo.
Piccolo consiglio: dopo aver scritto lascia passare un po’ di tempo e poi rileggilo a freddo. Questo ti aiuterà a far emergere e correggere piccoli errori (Maiuscole assenti e mancanza di virgolette ad inizio discorso diretto) in modo da rendere ancora più fluida la storia.
Alla prossima lettura.