
L’incontro con Gigi
Serie: IL TRENO DELLE ANIME
- Episodio 1: Il piano – 1
- Episodio 2: Il piano – 2
- Episodio 3: Sabato 29 marzo
- Episodio 4: L’incontro con la madre
- Episodio 5: Il processo e il carcere
- Episodio 6: Mario
- Episodio 7: Lo scarafaggio
- Episodio 8: La proposta
- Episodio 9: La prova
- Episodio 10: Il concerto
- Episodio 1: Il sogno
- Episodio 2: Sara
- Episodio 3: Il Santo Graal
- Episodio 4: Michele
- Episodio 5: Il professore
- Episodio 6: L’incontro con Gigi
- Episodio 7: L’inquisitore
STAGIONE 1
STAGIONE 2
Quasi non riconosceva il suo amico: era dimagrito, aveva il viso pallido, con profonde occhiaie. Un berretto con visiera gli copriva la testa rasata e le sopracciglia.
Gigi non si voltò per guardarlo. Nico si sedette accanto a lui e il giudice iniziò a fare domande.
Entrambi confermarono la stessa versione dei fatti.
Finito il confronto, il giudice lasciò la stanza; anche gli avvocati si alzarono per andare via, ma Gigi trattenne con una mano il suo legale, gli bisbigliò all’orecchio; questi annuì e poi, avvicinandosi agli agenti, disse loro qualcosa e uscì. Nico fece per alzarsi, anche se aveva la sensazione di aver perso l’ultima occasione per parlare con Gigi.
«Hai fretta?» disse Gigi.
«No, non ho fretta.»
«Siediti… per favore.»
«Certo, Gigi.»
Gigi si mise una mano sulla bocca. Tremava. Poi si fece coraggio e parlò.
«Nico… non devi pensare che ho cambiato versione perché sto per morire… e quindi non mi importa più di niente e voglio lavarmi la coscienza… no, non è così… avevo deciso di parlare già prima di ammalarmi… ho aspettato che Gianni andasse lontano… non volevo fargli del male…»
«Gigi, non mi devi spiegare niente… lo so che non hai mai fatto niente per cattiveria.»
«Io sono stato obbligato a dare quella versione, ma tu, cazzo, perché non ti sei ribellato? Io speravo in quello.»
«Perché ho pensato che se cambiavo anche una sola parola della versione tua e di Gianni, nessuno di noi sarebbe stato più creduto… l’idea era stata mia ed era inutile pagare in tre… e poi non mi importava più di niente… ho pensato di fare bene… invece…»
«Lo so… ma a volte il bene è come una medicina: a piccole dosi ti cura… tutto insieme ti uccide. Adesso che farai quando sarai libero? Dove andrai?»
«Non lo so.»
«Che destino stronzo… tu non sai dove andare, Gianni non si sa dove è andato… e neanche sa che io tra poco me ne vado al camposanto.»
«No, non lo dire neanche per scherzo.»
«Mica lo dico io, lo dicono i medici.»
«Io non voglio sapere niente, tu devi guarire e mi devi aiutare… io fuori… non ho più nessuno…»
«Allora vieni da me… ci facciamo compagnia…»
«Dici sul serio?»
«Sì, Nico… sì.»
«Grazie… è una bellissima idea.»
«Nico… volevo chiederti un favore…»
«Gigi… tutto quello che posso.»
«Se io non ci sarò più… cerca Gianni e aiutalo… se puoi… hai visto che faccia tosta che ho?»
«No, perché?… A chi dovresti chiederlo? Siamo amici, o no?»
Nico non riusciva più a trattenere le lacrime.

«Nico, non piangere… non siamo più ragazzini… siamo uomini.»
«E chi, stronzo, ha deciso che un uomo non deve piangere? Se quel giorno mi mettevo a piangere, invece di arrabbiarmi e proporre a te e Gianni di fare una rapina, oggi non eravamo qui.»
«Dai, facciamoci forza, Nico.»
Dicendo questo, Gigi salutò l’amico dandogli una pacca sulla spalla; Nico gli afferrò la mano, gliela strinse e concluse dicendo: «Aiutami… per favore».
Gigi annuì, sorrise e andò via.
Nico rientrò in cella senza neanche accorgersi della presenza di Tonio. Pensava ancora a Gigi e a come era cambiato: la sua spensieratezza di un tempo si era dissolta, così come erano sparite le lentiggini sul suo viso.
Tonio era seduto accanto al tavolo e guardava Nico.
«Allora, com’è andato il confronto con quel tale?»
Nico non sentì.
«Oh, ma che hai?»
«Scusa, Tonio, scusa… ero distratto, cosa mi chiedevi?»
«Dicevo: com’è andato il confronto?»
«Bene, bene.»
«E allora perché sei così pensieroso?»
«Non mi aspettavo di vedere Gigi in quello stato.»
«Mah, se dici che è malato è logico… poi non è detto che deve morire per forza… potrebbe guarire.»
«Speriamo, quando uscirò cercherò di farlo stare meglio… tanto andrò a stare con lui…»
«Tu vai a stare da lui? Ma sei fuso?»
Nel frattempo erano entrati Mario e Michele. Tonio, rivolgendosi a loro, disse: «Sapete cosa vuole fare quando esce, sto scemo?»
«Cosa vuole fare?» chiese Mario.
«Vuole andare a vivere da quell’essere che l’ha rovinato… e gli farà anche da infermiere.»
Mario si avvicinò a Nico e gli disse: «Nico, ma se non hai dove andare, c’è casa mia. Potresti dormire in camera con mio figlio… nessuno della mia famiglia avrebbe niente in contrario… non lo dico per Gigi, ma sei tu che devi essere aiutato».
«Grazie Mario, lo so che mi vuoi bene e ti preoccupi per me… ma Gigi ha bisogno di me… e io di lui… forse si può ancora rimettere a posto qualcosa…»
I compagni non dissero più niente e Nico incominciò a fantasticare. Come sarebbe stato bello se tutto fosse ritornato com’era un tempo, tutti insieme: lui, Gigi e Gianni… e poi adesso c’era Sara. Già, Sara. Doveva mandarle un messaggio.
Nico prese il ritratto ripiegato dalla tasca sinistra della camicia e, sul retro del foglio, scrisse: “Sara, dimmi dove ti trovi, come posso aiutarti e, se questo non è possibile, scappa. Pensa solo alla tua salvezza”.
Poi firmò il messaggio, ma la sua mano, invece di scrivere “Nico”, scrisse “Leon”.
Non riusciva a comprendere il perché di quello sbaglio, ma non cambiò niente di quelle parole. Ripiegò il disegno e lo rimise lì dove l’aveva preso, sperando in una risposta. Forse, inconsapevolmente, pensava che quella tasca fosse un posto più facilmente raggiungibile per Sara.
Ormai il crepuscolo lasciava posto al buio. Nico si sentiva le palpebre pesanti. La notte insonne e le emozioni dell’incontro con Gigi lo avevano lasciato senza forze. Si addormentò, e i suoi occhi, sotto le palpebre, seguirono velocemente il suo sogno.
Ancora vedeva l’inquisitore che ricattava Sara, e lei che piangeva.
«Vuoi che mi chiuda in convento?» chiedeva Sara.
«Io non sono un servo di Dio… devi rinunciare a Leon non per fare voto di castità, ma perché lo ami. Per servirmi, non dovrai più amare e sacrificarti per gli altri. Per me, tutti quelli come te costituiscono un pericolo che va eliminato: il Graal. Mostrami la tua fedeltà sporcando la tua anima e salverò la tua vita e quella di Leon» rispondeva l’inquisitore.
«Vuoi… la… mia anima?»
«Non posso prendere la tua anima per un fine nobile. Voglio che tu combatta per me per il resto della tua vita, con convinzione e determinazione… domani nella cattedrale verrà un cardinale… tu dovrai ucciderlo.»
«No, questo no… come posso essere convinta di qualcosa in cui non credo?»
Serie: IL TRENO DELLE ANIME
- Episodio 1: Il sogno
- Episodio 2: Sara
- Episodio 3: Il Santo Graal
- Episodio 4: Michele
- Episodio 5: Il professore
- Episodio 6: L’incontro con Gigi
- Episodio 7: L’inquisitore
Ho concluso la mia maratona, adesso posso leggere ogni episodio al momento della pubblicazione. Bella storia, mi piace tantoooo come hai caratterizzato i personaggi, i dialoghi sono credibili e coinvolgenti. Solo un consiglio: mostra quello che la tua mente immagina (la scena, il linguaggio del corpo dei personaggi. ecc..) non limitarti a raccontarli. Hai una scrittura matura sono sicura che faresti un bel lavoro👏❤
Sono veramente contenta del tuo commento. Seguirò il tuo prezioso consiglio. Grazie mille, Tiziana❤️
“«Lo so… ma a volte il bene è come una medicina: a piccole dosi ti cura… tutto insieme ti uccide. Adesso che farai quando sarai libero? Dove andrai?»”
Bel passaggio!👏
Grazie, Tiziana😊
A questo punto non posso fare a meno di chiedermi: uccidere Leon, significherà uccidere automaticamente anche Nico? Diventa sempre più interessante! Bravissima!
Ciao Arianna. Nico e Leon sono la stessa persona, o meglio: hanno la stessa anima ma vivono in due dimensioni spazio temporali diverse. Grazie del commento❤️
Il testo ha una struttura interessante e una tensione emotiva ben sviluppata, incentrata sul confronto tra Nico e Gigi, carico di rimorso e speranza. La narrazione è ben costruita, alternando dialoghi carichi di significato e introspezione.
Ciao Rocco. Grazie per il commento🙂