
L’ingegnere astrofisico, Cleofe e un avvelenamento
Serie: Anatomia sepolcrale di un sogno
- Episodio 1: L’arrivo e le altezze
- Episodio 2: Il coltello e i ricordi
- Episodio 3: Nel cuore della notte
- Episodio 4: Ombre rosse
- Episodio 5: Le parole nel buio
- Episodio 6: Il temporale
- Episodio 7: La visione
- Episodio 8: La rivista di poesia ermetica
- Episodio 9: La finestra dell’albergo
- Episodio 10: Il solletico dell’assassino
- Episodio 1: La prima accoglienza
- Episodio 2: Ingresso in camera
- Episodio 3: Prima di cena
- Episodio 4: Inizio della cena
- Episodio 5: L’arrivo a Praga
- Episodio 6: Vita con Edo
- Episodio 7: Delle carte utili e inutili
- Episodio 8: Col respiro spezzato
- Episodio 9: Primi mutamenti
- Episodio 10: Incontro con il direttore
- Episodio 1: L’invito domenicale
- Episodio 2: La sentenza
- Episodio 3: Riverberi dal pranzo
- Episodio 4: Il sonno di Edo e la telefonata
- Episodio 5: Dalla parte di Gustav
- Episodio 6: L’arrivo di Lara in albergo
- Episodio 7: Il rischio e l’abisso della fiducia
- Episodio 8: La sosia
- Episodio 9: La fuga e il rigagnolo
- Episodio 10: Primi barlumi di vertigine
- Episodio 1: Sola al mondo
- Episodio 2: Un faro nella notte
- Episodio 3: Battiti nel sole
- Episodio 4: L’inaugurazione
- Episodio 5: In sala Picasso
- Episodio 6: L’ingegnere astrofisico, Cleofe e un avvelenamento
- Episodio 7: Impulso di fuga
- Episodio 8: Diramazioni, rimpianti e incantamenti
- Episodio 9: Confidenze notturne di una cantante in crisi
STAGIONE 1
STAGIONE 2
STAGIONE 3
STAGIONE 4
Ritornò da me il consulente finanziario Aris Pechino. «Cosa le succede, avvocato? Ha un viso strano. Si sente bene?»
«Non so… ma ho la sensazione che vi siano diverse situazioni, tutte alquanto incresciose, da approfondire. Ho appena saputo che questa mattina, durante la mia breve assenza, tutti mi avrebbero cercato e calunniato nello stesso istante, anche la moglie invasata di un detenuto! Una persecuzione mai avveratasi nella mia carriera. Eppure non mi è stato comunicato nulla col dovuto anticipo, recriminando solo il fatto che fossi irrintracciabile, capisce che assurdità ? Per una persona della mia statura e integrità solo manate di letame. Adesso mi tocca chiarire con chi di dovere la mia posizione, prima che degeneri, a partire dalla rivista, naturalmente, che avevo escluso dai miei interessi con la massima chiarezza e determinazione. È la causa di tutto, non ho dubbi. È da lì che è partito il marcio.»
«Ma per carità , avvocato! Come fa ad accollare alla rivista la responsabilità delle sue ultime sventure, che a quanto mi dice non sono nemmeno collegate al lato letterario del progetto? È ancora in una fase embrionale, in fondo. Stiamo giusto inaugurando la sua nascita, come potrà notare, ed è la ragione per cui siamo qui. E poi… non capisco perché debba rovinarsi un momento così bello e importante solo per colpa di stupide maldicenze, equivoci, piccolezze, ritorsioni. Sono afflizioni comuni. Si guardi bene intorno. Le vede quante persone, e quante ancora ne stanno entrando, qui, in sala Picasso? A sciami, un flusso inesauribile, e tutte di gran livello, deve riconoscerlo. Sono qui presenti come futuri collaboratori e innovatori della rivista, e non creda che non abbiano una loro vita, con problemi, incomprensioni, seccature e impegni improrogabili legati alle loro professioni. Sono tutti nella sua situazione, avvocato, con la differenza che non si tormentano su ciò che mai accadrà o non accadrà loro a seguito della loro scelta, dal momento che l’amore per la poesia e per la corrente del nuovo ermetismo è talmente forte da non lasciare spazio a nessun’altra apprensione, professionale o familiare che sia. Guardi, avvocato, si avvicini, non abbia timore. Lo vede l’ingegnere astrofisico austriaco? L’uomo con i baffi, i capelli grigi e la giacca strappata, che sta bevendo del Porto accanto ai tendaggi di broccato? Sì, proprio lui. Bene: sappia che ha affrontato un viaggio lunghissimo, unicamente per la serata d’inaugurazione, e non ha battuto ciglio e nemmeno ha accusato segni di cedimenti o stanchezza. Ha indubbiamente un’età , come potrà notare, ma intanto è innegabile, anche ai più disattenti, quanta serenità e vigore esprima in ogni suo piccolo gesto o inflessione. Lo osservi ancora bene, per favore. Non si distragga. È arrivato qui nel primo pomeriggio, con sua moglie e la sorella Cleofe – suo nome d’arte, con cui firma da anni tutte le sue sillogi. Riesce a scorgerla? Segua la mia mano, ma senza dare nell’occhio, mi raccomando. Finga di guardare altrove. Ecco, la donna che è un po’ più indietro rispetto a lui, con gli occhialini tondi e il carré, ma si faccia più in qua, credo che non l’abbia notata. Ora dovrebbe vederla meglio, lo spero, insomma: gliela sto indicando – segua il mio dito, non si distragga – perché Cleofe, la cognata dell’ingegnere, è una poetessa di razza, dal canto raffinato e dal grandissimo culo, pastosissimo, a detta degli esperti in materia. Pensi che scrive versi sia in lingua austriaca che italiana, e durante gli amplessi multipli viene quasi sempre in francese; adesso sono in corso delle traduzioni in altre lingue delle sue stravaganze spirituali. L’ingegnere avrebbe intrapreso questo viaggio così lungo anche per lei, per rinsaldare i contatti con le frontiere innovative dell’ermetismo, e inoltre per avere l’opportunità di sottoporre le poesie della cognata ad altri recensori, traduttori e poeti dalla visione più aperta e meno condizionata dai vecchi dogmi e dalle restrizioni accademiche, che come ben sa affliggono le anime più sensibili alle nuove correnti sovversive del movimento. A quanto ho saputo la poetessa Cleofe rappresenterà una delle figure cruciali del rinnovamento ideologico del progetto – parlo della cognata dell’ingegnere, non guardi sua moglie, che è una semplice accompagnatrice, nulla di più, ma dove sta andando, avvocato? Vuole sapere chi è mai il mastino coi capelli rossi? Lo guardi com’è impacciato, sembra un armadio a più ante, non trova? È difficile distogliere l’attenzione dalla sua figura abnorme. È successo anche a me, la prima volta che l’ho incontrato come giurato al Premio Letterario Internazionale Lautréamont. Ma è comunque un ottimo poeta, dalla scrittura illuminata e ben sette infarti. Non è da me attribuire lodi sconsiderate, è molto difficile che mi sbilanci. A detta di Stanislao, i suoi versi sono seduttivi, agilissimi, a dispetto della sua stazza. Non è raro che la natura crei delle misteriose compensazioni. È possibile, ci credo, avvocato; non è la prima volta che mi capita di incontrare delle pulsioni contrastanti all’interno di una stessa persona. Il poverino è rimasto vedovo, ma qui l’affare si fa complesso, soprattutto torbido, oserei dire. Si vocifera, infatti, che il poeta armadio – mi perdoni, ma è l’unico modo per identificarlo, non essendo l’unico austriaco presente con i capelli rossi a scrivere versi, come potrà notare – abbia avvelenato la sua signora perché scriveva versi migliori dei suoi, pensi. Lo faceva sfigurare, a detta di alcuni testimoni. Qualche volta le liriche del marito sarebbero state umiliate pubblicamente in occasione di piccoli simposi letterari, mentre al contrario venivano elogiati e magnificati i sonetti della sua consorte, più liquorosi e ammalianti, specie se declamati con la vocina da usignolo dalla stessa autrice. Molti hanno pensato al suicidio. È la versione ufficiosa. Nei fatti la poverina è morta avvelenata, ma nessuno si spiega come una donna così serena – basti leggere i suoi versi per comprendere il suo stato di ispirazione e di grazia –, abbia potuto compiere un gesto simile dopo un pranzo domenicale in cui aveva cucinato con grande passione per trentacinque invitati dell’ambiente letterario viennese più in vista. Non le fa strano, avvocato Gustav?»
Serie: Anatomia sepolcrale di un sogno
- Episodio 1: Sola al mondo
- Episodio 2: Un faro nella notte
- Episodio 3: Battiti nel sole
- Episodio 4: L’inaugurazione
- Episodio 5: In sala Picasso
- Episodio 6: L’ingegnere astrofisico, Cleofe e un avvelenamento
- Episodio 7: Impulso di fuga
- Episodio 8: Diramazioni, rimpianti e incantamenti
- Episodio 9: Confidenze notturne di una cantante in crisi
Ormai leggerti è una certezza! Un racconto travolgente, ricco di ironia e di immagini quasi teatrali. Sembra di assistere a una satira del mondo letterario, tra personaggi grotteschi e dettagli esagerati che fanno sorridere e riflettere allo stesso tempo. Mi ha colpito molto la capacità di intrecciare leggerezza e pungente critica.
Ti ringrazio tantissimo del tuo commento, davvero generoso ed emozionante. È vero: l’elemento teatrale attraversa e suggella il tessuto della serie su più fronti. In questo contesto la molteplicità dei caratteri filtrati nel caleidoscopio di Aris Pechino si accorda alle accelerazioni e alle tensioni della commedia e dei molteplici contrasti che la attraversano e ogni tanto la inabissano. Anche l’intreccio di elementi drammatici, con altri più lievi, a volte comici, paradossali, surreali, concerta la progressione della storia in questo vortice irresistibile, dove ogni cosa, persona, situazione, potrebbe rivelarsi all’improvviso il suo esatto opposto, eppure restare dentro le regole sobrie dell’armonia. L’aspetto critico e pungente fa ancora da sfondo e da carburatore a questa particolare fase del racconto. Ancora grazie della tua visita e delle tue impressioni.