
L’Inquadratura Perfetta
Adorjan è un fotografo professionista. Le sue opere vengono esposte nelle più prestigiose gallerie d’arte fotografica ed ammirate per la capacità dell’artista di cogliere espressioni e momenti, come pochi altri sono in grado di fare.
E’ seduto comodamente nella zona Vip del Pink Goblet, un noto locale della città frequentato da artisti e personaggi dello spettacolo. Sta sorseggiando il suo cocktail preferito: il Pink Meow.
Si guarda intorno. E’ sempre alla ricerca di spunti. Potrebbe sempre cogliere qualche espressione particolare, un personaggio bizzarro oppure un abbigliamento al di fuori degli standard consueti.
Sorseggia ancora un po’ il cocktail e nota avvicinarsi un uomo molto elegante e impeccabile: alto, completo scuro, cravatta sistemata alla perfezione, sguardo fisso.
Si siede accanto a lui.
«Permette?» gli tende la mano «mi chiamo Xander».
Adorjan stringe la mano dell’uomo «piacere, mi chiamo Adorjan».
«Sì, la conosco. Anzi. Tutto il mondo la conosce». Xander accenna un sorriso.
«E’ un fotografo anche lei?» domanda Adorjan.
«Sostanzialmente» risponde l’uomo «adoro osservare le espressioni delle persone e cogliere l’attimo. Ma non è sempre facile. Ci vuole una notevole dose di attenzione, per non parlare della necessità di cambiare sempre attrezzatura. Non si è mai al passo con i tempi. La tecnologia sforna sempre nuove meraviglie, grazie alle quali rendere più raffinata la propria arte».
Adorjan lo osserva incuriosito e anche un po’ colpito. Aveva davanti a sé non solo un uomo elegante, ma un esteta dell’immagine. Un perfezionista. Come lui.
Iniziano una lunga conversazione su quelle che sono le migliori inquadrature, su come dosare la quantità di luce, le differenza fra un’immagine mattutina, pomeridiana e serale.
Le ore scorrono mentre i due proseguono il loro proficuo scambio di opinioni.
Poi Xander si alza «se permette, vorrei mostrarle qualcosa della mia attrezzatura. Ne vado fiero e vorrei condividere con un grande come lei questa mia conquista in ambito tecnologico».
«Ne sono onorato» risponde Adorjan mentre termina il suo Pink Meow, che era stato messo un po’ in disparte dalla piacevole conversazione.
L’uomo torna con una valigia, di medie dimensioni e si siede nuovamente di fronte ad Adorjan. Si guarda intorno, poi sorride mentre la apre «ecco. Questo è il mio gioiello». Adorjan sgrana gli occhi mentre Xander aggiunge «un Crimson M52 Tactical Rage» poi fa una piccola pausa mentre Adorjan rimane immobile con lo sguardo quasi perso nel vuoto «con questo…» aggiunge Xander «riesco a cogliere l’espressione del soggetto come se fosse davanti a me. E in tutte le condizioni di luce. Non immagina quanto piacere mi abbia fatto parlare con lei di quanto siano importanti l’inquadratura e la luce necessaria. Mi rende felice sapere di aver fatto l’acquisto giusto».
Adorjan è allibito e frastornato. Ma Xander non se ne cura. Si alza e si allontana rapidamente «ho un lavoro da sbrigare» poi si ferma e torna indietro «ah! Dimenticavo. So che non è elegante, ma mi piacerebbe essere presente ad una delle sue prossime meravigliose mostre. Se potesse farmi avere un invito».
Lascia sul tavolo un biglietto da visita “Xander Flint. Se non volete sbagliare inquadratura, avete trovato la persona giusta”.
Poi si allontana definitivamente.
Ti piace0 apprezzamentiPubblicato in Narrativa
Surreale, direi perfetto. Avevo qualche sospetto, avendo una sostanziosa “prole” letteraria dedita al cecchinaggio ;D
Non sono sicura di avere capito bene. L’ attrezzatura sofisticata di Xander era semplicemente un cellulare? Bello sforzo, nel fare le foto. Ci credo che il grande fotografo sia rimasto allibito.
Non proprio un cellulare. Qualcosa di…diciamo…più nocivo e con un mirino per perfette inquadrature?