
L’inquisitore
Serie: IL TRENO DELLE ANIME
- Episodio 1: Il piano – 1
- Episodio 2: Il piano – 2
- Episodio 3: Sabato 29 marzo
- Episodio 4: L’incontro con la madre
- Episodio 5: Il processo e il carcere
- Episodio 6: Mario
- Episodio 7: Lo scarafaggio
- Episodio 8: La proposta
- Episodio 9: La prova
- Episodio 10: Il concerto
- Episodio 1: Il sogno
- Episodio 2: Sara
- Episodio 3: Il Santo Graal
- Episodio 4: Michele
- Episodio 5: Il professore
- Episodio 6: L’incontro con Gigi
- Episodio 7: L’inquisitore
STAGIONE 1
STAGIONE 2
«Leon non ha esitato a uccidere per salvarti. Rifletti: chi vuoi risparmiare, forse, è tra quelli che hanno condannato te, il tuo amato e molti altri che erano nel giusto… magari anche lui pensa che le donne non abbiano un’anima e che, per colpa di Eva, l’umanità ha perso l’Eden, tutto per giustificare nefandezze e prepotenze verso il tuo genere. Ho molti servi che neanche sospettano che esisto, ma sanno già cosa fare… per me.»
«Ti prego, fammi tutto il male possibile fino a quando vorrai, ma non chiedermi di uccidere» disse Sara.
«Ah sì? E allora guarda!» Così dicendo, l’inquisitore afferrò il volto di lei con una mano e, trascinandola accanto a una finestra, la obbligò a guardare il rogo dove bruciava Leon e aggiunse: «Ma di cosa sei fatta? Di carne o di pietra? Eppure, qualche notte fa, quando eri tra le sue braccia, non mi sembrava che tu fossi di pietra. Senti le sue urla? Senti questo odore acre? Questo è l’odore della sua pelle che brucia, la stessa che qualche notte fa tu accarezzavi e baciavi!»
«Basta! Farò quello che mi hai chiesto» gridò lei, poi alzò gli occhi al cielo, sperando nell’aiuto di Dio.
«Non sperare in Dio; Lui aiuta veramente, per amore e senza chiedere niente in cambio, ma non lo fa subito. Io invece ho un prezzo, ma non ho disegni e faccio quello che voglio. Tra poco ci sarà una tempesta, il fuoco si spegnerà e io, in veste di inquisitore, grazierò Leon… poi guarirò anche le sue ferite.»
Sara chiese: «Potrò abbracciarlo per un’ultima volta?»
«Te lo concedo, ma poi dovrai rispettare il nostro accordo… Domani recati nella cattedrale; nel confessionale ti farò trovare una spada e un’armatura.»
Sara pensava a cosa le servisse un’armatura per proteggere la vita, se poi doveva rinunciare a Leon, alla sua libertà e vivere solo per eseguire ordini che a lei ripugnavano.
«So a cosa stai pensando; sei ancora in tempo per rinunciare… È meglio che chiuda questa finestra… Si sentono troppe urla… Chissà, forse più che Dio, in questo momento, sta invocando te?…»
«No, io non rinuncio, salvalo! Per pietà!» gridò Sara.
L’inquisitore la guardò e, sorridendo con sarcasmo, diede l’ordine di fermare tutto.
Il giorno dopo, Sara incontrò Leon per l’ultima volta; l’inquisitore l’aveva fatto portare nei sotterranei del castello. C’era solo qualche candela a fare luce. Leon era disteso su una tavola di legno; l’inquisitore gli aveva guarito le ferite provocate dal fuoco, ma era ancora molto provato. Lei gli si avvicinò, prese il suo viso tra le mani e disse: «Leon, guardami».
Voleva imprimere nella sua mente il volto di lui.
«Certo che ti guardo. Mi sei mancata tanto.»
«Ho avuto tanta paura di non rivederti più.»
«Anch’io, Sara, anch’io.»
Sara piangeva, Leon l’abbracciò forte e disse: «Non piangere, non temere, niente ci dividerà più. La grazia è un segno di Dio; Lui ci vuole insieme per sempre».
«Sì, hai ragione, è un segno di… Dio.»
Sara si sforzava di sorridere, Leon appoggiò il capo sul suo seno e lei gli accarezzò i capelli.
Restarono così per un po’, con gli occhi chiusi. All’improvviso sentirono una presenza; aprirono gli occhi e videro l’inquisitore.
«Leon, alzati, segui i corridoi dei sotterranei; ti ritroverai in aperta campagna e sarai libero.»
«Ma…»
«Niente domande, Leon, Sara ti raggiungerà dopo.»
Sara baciò per l’ultima volta Leon, ma l’inquisitore l’afferrò e la staccò con violenza da lui.
«Vai via! È un ordine!» gridò.
Sara uscì rassegnata. Raggiunse la cattedrale ed entrò. L’interno era rischiarato solo dalla luce che filtrava dai mosaici delle vetrate; era terrorizzata. Nel confessionale trovò ciò che le aveva detto l’inquisitore. Indossò l’armatura e impugnò la spada, poi vide un uomo voltato di spalle dinanzi all’altare; era il cardinale, forse pregava, perché sembrava che avesse le braccia incrociate sul petto. Sara provò pietà.
All’improvviso, il cardinale si voltò: era lui, l’inquisitore, che impugnava una spada con entrambe le mani. La guardò; nei suoi occhi c’era tutto il male di tutti i tempi; lei restò impietrita.

«Hai fallito… hai esitato, non potresti mai servirmi…» disse l’inquisitore, poi alzò la spada e colpì Sara al collo.
Lei cadde e, nei suoi ultimi istanti di vita, sentì come un’eco che ripeteva: “Il Graal deve essere distrutto!”
Leon aveva aspettato due giorni, poi decise di tornare al castello per cercare Sara. Risalì la collina dove si ergeva il castello; era ansioso di rivederla. Arrivato a metà percorso, si fermò; voleva raccogliere dei fiori per Sara. Vide un cespuglio di rose; intorno volavano molte mosche, e Leon pensò che fossero attratte dal polline. Si avvicinò e cercò di prendere i fiori più belli, ma, nascosto dalle foglie, c’era il corpo di Sara; era insanguinata e aveva solo una camicia addosso.
Leon non capiva cosa fosse successo; chi era stato così spregevole da fare tanto male a una creatura così buona? Era disperato; la teneva stretta a sé e giurava: «Troverò chi ti ha fatto questo e riuscirò a spezzarlo… dovessi impiegarci secoli!»
Passò tutta la notte dondolandosi leggermente insieme a lei, come se fosse un movimento consolatorio; poi, al mattino, la prese in braccio e la portò fino al villaggio. Molti lo schivavano perché il corpo di lei già dava segni di decomposizione.
Vide una vecchia che cuciva una tunica rosa.
«Me la vendi? Io e Sara dobbiamo sposarci oggi; voglio che lei sia bellissima… anche se lo è già» disse Leon, sorridendo e indicando Sara.
La vecchia ebbe paura e rispose: «Tieni, prendi… te la regalo…»
Ricominciò il cammino e arrivò in un bosco con tante piante con fiori e frutti.
Pensò che era il posto ideale per viverci, e si fermò: vestì Sara con la tunica, l’adagiò sull’erba accanto a un roseto, poi
intrecciò una coroncina di rose e gliela pose sul capo. Infine, si distese accanto a lei.
« Adesso siamo sposati, sei felice?» le diceva.
Leon era impazzito per il dolore; non accettava che lei fosse morta. Nella sua anima si alternavano l’amore per Sara e il desiderio di vendetta.
Sentì la presenza di qualcuno alle sue spalle.
Si voltò: era l’inquisitore.
«È inutile che cerchi di vendicarti. Sara, l’ho uccisa io e contro di me non puoi fare niente.»
Intanto, Nico si svegliò sudato e angosciato.
Serie: IL TRENO DELLE ANIME
- Episodio 1: Il sogno
- Episodio 2: Sara
- Episodio 3: Il Santo Graal
- Episodio 4: Michele
- Episodio 5: Il professore
- Episodio 6: L’incontro con Gigi
- Episodio 7: L’inquisitore
Straziante la scena del “matrimonio” 😔 💔
Grazie per il commento, Arianna❤️
Nico/Leon combatte contro qualcuno molto difficile da sconfiggere, perché non può eliminarlo in modo convenzionale: sarebbe come offrirgli la vittoria su un piatto d’argento. Grazie per il commento, Tiziana!❤️
“Leon era impazzito per il dolore; non accettava che lei fosse morta. Nella sua anima si alternavano l’amore per Sara e il desiderio di vendetta.”
Quindi nel presente Nico, in un certo senso deve compiere quella vendetta 🤔 Interessante 👏 👏 👏 👏 👏
Comunque, Nico otterrà la sua vittoria… o forse ha già vinto…😊
Quando pubblichi il prossimo?😂
Spero presto🙂Grazie,Tiziana❤️