L’uomo peperone

Serie: Deliri di una donna in via di estinzione


    STAGIONE 1

  • Episodio 1: L’uomo peperone

Ambientazione: supermercato, settore ortofrutta di una cittadina di provincia della bassa Lombardia

Decido di fare la peperonata quindi urge fare la spesa. La mia peperonata deliziosa e digeribilissima grazie alla ricetta segreta (e rimane tale!) della mia adorata vicina di casa, la Sig.ra Nina, che quando ero piccina ammiravo per interi pomeriggi ai fornelli. Ebbene… sono di fronte ai peperoni. Li scelgo con cura! Noto con la coda dell’occhio una figura maschile che piano piano si affianca. Oltre a non chiedere l’età ad una sig.ra, non la si deve disturbare nel momento topico della scelta del peperone perfetto per la peperonata perfetta. Rimango stoica in posizione. Nulla, lui si avvicina di più. Cedo e gli dico: “ho quasi finito”. Lui risponde: “non si preoccupi, faccia con calma, intanto la ammiro”. Cosa? ???? -intanto mi ammira-???. A quel punto mi giro pensando fosse un amico o qualcuno di conosciuto che voleva fare il brillante. Occhi scuri, moro, altezza media, ma IGNOTO! Sfodera un sorriso. Rispondo con accenno di incisivi e scatta il salva vita femminile del “ocio al maniaco”. Lui tranquillamente aggiunge: “ha mani bellissime”. Il sopracciglio mi trema… ecco il mio primo vero approccio al supermercato (già avuti dei tentativi di avvicinamento, ma maldestri del tipo inseguimento tra corsie sapientemente seminati). Adoro queste situazioni, alimentano il mio lato di divertimento satanico! Che inizino le danze… ebbene, gli rispondo: “ha ottimi gusti, e non ha idea dei miei piedi” Lui:” viste le mani, posso crederci”. Promette bene l’omo!

Io:”ma ora ha tutta la mia attenzione, mi dica che l’ha colpita delle mie mani. La forma, l’unghia? le nocche?” Lui ride divertito e risponde: ”no, come le muove”. Effettivamente ho una certa classe nel manipolare, in particolare il come avvolgo con le mie dita a wurstel un peperone rosso fuoco!

Rido e vado alla pesa. Lui ne imbusta qualcuno. Procedo verso i latticini e metto nel carrello la mia solita scorta di circa 30 vasetti di yogur (ho una dipendenza da lactobacillus). Mentre sono al 27esimo eccolo che si affianca nuovamente ed esclama: “le piace lo yogurt”. Io “non si direbbe, vero?” Lui:”ma ha molti figli?” E qui abbiamo la prima caduta di stile (chiara la domanda) e accensione della modalità: ora vediamo di che pasta sei fatto. Rispondo: ”SI, otto! E sto programmando il nono. Adoro i multipli di tre!” Lui ha un attimo di smarrimento, poi scoppia a ridere (eppure ho un grande istinto materno). Recupera con: “famiglia numerosa, uomo fortunato il suo”. Io: “ diciamo uomini fortunati… adoro fare sperimentazione genetica”. Lui rimane un momento interdetto, poi leggo nel suo sguardo un lampo libidico e aggiunge “ha già scelto l’uomo per il nono figlio” (qui deve scattare applauso, riconosciamolo… brillante ed audace). Ed io: “mi spiace, ma lo sto cercando biondo, con occhi verdi, mi manca l’ultimo incrocio dei piselli di Mendel”. Lui ride e aggiunge: “peccato… credo che un moro occhi scuri lo abbia già”. Io: “è il mio fenotipo preferito, testato già tre volte”. Gli sorrido, lui sorride e mi dirigo alle casse. Non l’ho più nel mio campo visivo. Pago e inizio a caricare in macchina la spesa. Ma ecco che mi arriva alle spalle e, con tono profondo, quasi sussurra: “veramente fortunato il suo Lui!” e se ne va. Scoppio a ridere lasciandogli, compiaciuta, l’ultima parola. Uomo con un certo potenziale!

E voi? Approcci “da peperone” ne avete mai sperimentati?

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