
Madre
Serie: La bambina che non sapeva amare
- Episodio 1: Un istante. Un’eternità
- Episodio 2: Buio. Realtà. Sogno
- Episodio 3: L’eco di emozioni oscure
- Episodio 4: Un nuovo sogno
- Episodio 5: Madre
- Episodio 6: Una piccola ribelle
- Episodio 7: Una bambola dagli occhi di cristallo
- Episodio 8: Tutti i bambini amano i peluche
- Episodio 9: Come parole scritte a matita
STAGIONE 1
Il gelo è pungente, doloroso; le caldaie, nonostante lavorino come forsennate, non riescono ad opporvisi.
Emanuele ed Elisabetta Zeloni siedono su vecchie poltrone nel loro grigio salotto, simili a soprammobili. Incuranti del freddo, soffocati da pensieri ben più freddi della temperatura esterna.
«Non dici niente?»
Emanuele sbuffa, grattandosi la testa con la mano sinistra. «Cosa dovrei dire?»
Non c’è nulla da dire, non dopo la notizia che ha sconvolto la loro vita: “Sarò schietto, signora Zeloni; non può avere figli.” Un macigno, un dolore insopportabile. Il dottore le aveva anche accennato alla possibilità di fare ricorso all’inseminazione artificiale, ma la donna lo aveva zittito con un’espressione accigliata: Dio aborrisce tale soluzione.
Guardateli ora, triste esempio di coppia priva di senso, puniti per una colpa che loro stessi ignorano. «Perché il Signore ha voluto farci questo?»
Emanuele, per l’ennesima volta, non ha nulla da dire; conosce fin troppo bene il carattere della moglie per capire quando è meglio starsene zitti.
«Eppure mi sono sempre comportata secondo i Suoi insegnamenti, non ho mai deviato dalla Sua via!» Osserva il marito come per avere conferma, ma quest’ultimo mantiene un’espressione neutra.
Qualcuno bussa alla porta, tre colpi leggeri. «Maledetti venditori!» borbotta la donna. «Non si prendono nemmeno la briga di utilizzare il campanello.»
La porta viene aperta, ma l’uomo sulla soglia non è un venditore, o perlomeno non ne ha l’aspetto: indossa una tunica nera, simile al saio dei frati, lunga fino ai piedi e il suo volto è nascosto da un largo cappello, nero anch’esso. Accanto a lui, una bambina di forse quattro anni, l’aspetto trasandato di chi non vede un bagno da giorni. Eppure è bella e questo fatto non può essere nascosto nemmeno dalla sporcizia.
«Mandali via!» La voce del marito ha l’effetto di uno schiaffo nel destarla dal torpore in cui era sprofondata. Elisabetta osserva lo strano duo, divisa tra la repulsione e una strana ed inspiegabile attrazione. In realtà l’attrazione che prova è tutt’altro che inspiegabile e non pensiate che abbia a che vedere con l’uomo dall’improbabile cappello, perché se lo state facendo vuol dire che avete capito ben poco del tipo di donna che è Elisabetta.
L’uomo di nero vestito non pronuncia una singola parola, nemmeno un lieve sospiro; si limita a spingere la piccola all’interno della casa. «Mamma» pronuncia questa abbracciando Elisabetta: è l’abbraccio più caldo e allo stesso tempo più gelido che la donna abbia mai ricevuto.
«Se ne sono andati? Che diamine volevano?» Ma la voce di Emanuele è distante, troppo lontana per raggiungere il cuore di una madre.
Madre. Che bella parola! Elisabetta adesso è madre.
L’uomo che dal nulla era giunto, torna al nulla lasciando il suo dono: il dono di Dio.
Adesso sono in tre; una famiglia? Qualcosa di simile.
«E questa chi sarebbe?» Emanuele si è alza dalla poltrona per osservare la piccola. «Puzza come un cadavere!»
«Questo è un giorno lieto, Emanuele! Guarda nostra figlia! È la benedizione del Signore.»
«Elisabetta! Io capisco la tua sofferenza, ma questa bambina…»
Il viso della donna si fa rosso dalla rabbia. «Nessuno pretende che tu capisca.» Prende una mano della bambina e la stringe nelle sue. «Accetta il dono di Dio, con gioia e umiltà. Segui la via indicata da San Giuseppe.»
Emanuele non è San Giuseppe, non ha la forza d’animo di quest’ultimo. Emanuele è un uomo semplice, scrigno di vizi e virtù, i primi molto più numerosi delle seconde.
«Dovremmo rivolgerci ai carabinieri; loro sapranno cosa fare.»
«No, caro. Non lo faremo.» Elisabetta stringe la mano della piccola con maggior vigore; teme di averle fatto male, ma dalla bocca della bambina non esce un lamento.
«La gente si farà delle domande.»
Elisabetta gli rivolge uno sguardo comprensivo. «Hai ragione, caro. La gente parlerà, ma che vuoi farci! La gente parla sempre.»
Serie: La bambina che non sapeva amare
- Episodio 1: Un istante. Un’eternità
- Episodio 2: Buio. Realtà. Sogno
- Episodio 3: L’eco di emozioni oscure
- Episodio 4: Un nuovo sogno
- Episodio 5: Madre
- Episodio 6: Una piccola ribelle
- Episodio 7: Una bambola dagli occhi di cristallo
- Episodio 8: Tutti i bambini amano i peluche
- Episodio 9: Come parole scritte a matita
Una serie del Pezzotti che non conoscevo, che bello!!!!
Inizio molto molto interessante, mi piace, invita al proseguo. Come sempre non sbagli un colpo
Come @alessandroricci, la mia serie numero uno e tu non la conoscevi?! Ahahah, ovviamente scherzo. Ti avverto che mi sono sbizzarrito a mischiare reale e irreale, realtà e sogno…o forse incubo.
L’unico commento che sento adatto a questa storia è: bellissimo nella sua sofferenza.
Davvero bello.
Ciao Antonio, la sofferenza della solitudine sarà proprio il punto focale di questa serie.?
Dario, come promesso, eccomi qui! Beh, non ti smentisci!!! Ho trovato tanta realtà in questo episodio, soprattutto nella vita della coppia, nella religiosità della donna e nella franchezza del marito, ma anche nel loro essere “umani” con tutte le imperfezioni, perché è quello che siamo. Il tuo stile dark e, passami il termine, crudo, mi coinvolge sempre più, e questa serie non deluderà le mie aspettative. Non so se sbaglio, ma l’uomo incappucciato mi ricorda la morte… questa bimba nasconde molti segreti…
Ciao Antonino, vedrai che questa serie ti sorprenderà…almeno spero!?
Incuriosisce il lettore.Attira l’attenzione sin da subito.bravo.
Ciao Silvia, e grazie per aver letto questo primo episodio. ?
La violenza dei tuoi racconti non mi piace molto. Mi dispiace perché parlava di una maternità negata, cercata, voluta e poi gratuitamente avuta.
Scrivo racconti dark, horror e drammatici. Se vuoi leggere storie di maternità negata con protagoniste “donne coraggio” ne puoi trovare miliardi, ma non certo le mie. Nelle mie storie nessuno è puro, nessuno è innocente. Non lo sono i figli e non lo sono le madri. La bambina che non sapeva amare è una serie darkfantasy, oscura e malata e come tale va intesa. Mi “dispiace” di aver deluso le tue aspettative, ma questo è il mio stile di scrittura. Oltretutto questa è una delle serie meno violente che ho scritto; ti raccomando di non leggere Il settimo bicchiere – Eterno oblio ! Ti ringrazio per il commento sincero.
Un inizio breve e coinciso che può aprire mille porte. Stile asciutto ed accattivante.
Ottimo!
Seppur con tremendo ritardo, eccomi finalmente qua! 🙂
Un episodio di apertura dalle tinte drammatiche/oscure che solleva tanti interrogativi. Primo fra tutti: chi (o cosa) è questa bambina? E la madre? Nasconde forse qualcosa?
Insomma, vado a leggere gli altri episodi… immediatamente! 🙂
Ciao Giuseppe, spero che questa serie non deluda le tue aspettative! Per essere folle è folle…anzi, di più.??
Ciao! Trovo questo inizio molto interessante, chi sarà davvero questa misteriosa bambina? Il desidero di essere madre di Elisabetta sembra oscurare qualcosa di sinistro (?).
Ciao Africa, l’oscurità è il perno attorno al quale ruota questa mia serie. Il sottile confine tra sogno (incubo) e realtà. Grazie per il commento.?
Ho letto con piacere questo primo capitolo, m’incuriosisce scoprire che tipo di donna è Elisabetta e chi è in realtà la bambina
Forse sono persone che sarebbe meglio non conoscere…Ciao Adele e grazie per il commento.
Mi hai proprio incuriosita. Leggerò anche i prossimi.
Ciao Daniela! Questa è una serie piuttosto oscura; un po’ alla David Lynch (se mi passi il termine.)
Bellissimo. Non aggiungo altro.
Leggendo questo primo episodio non vedo l’ora di leggere anche gli altri. Bravo ??
Ho appena iniziato ore io! Darò prima un altra occhiata, ma si presenta piacevole da leggere!
Benvenuto in questo incubo! Ahahah.
Spero che la storia possa piacerti.
leggerò gli altri sicuramente…
Buona lettura, allora! Grazie per avermi letto.
Buon inizio! Corro a leggere gli altri, ora sono curioso! 😉