MARIA

Serie: I RINTOCCHI


NELLA PUNTATA PRECEDENTE: MARIA è scappata dall'appartamento di Giuseppe, ora deve affrontare la sua di vita

Era serio. Se non avessi chiamato la polizia stanotte Giuseppe avrebbe avuto l’ennesima crisi e l’avrebbe fatto davvero. Non è periodo. Lui sembra non capirlo che mi serve. Che mi aiuta. E lui lo sa anche che non è proprio periodo, l’agenzia mi trova solo provini di merda, Elena marina sempre scuola e Fabrizio è in ospedale. Sembra che si siano tutti coalizzati in qualche modo. Ovviamente c’è anche il coglione di turno che si sveglia innamorato e mi dice che non può continuare così, che mi vede con occhi diversi da troppo tempo e ha bisogno di allontanarsi. Il novanta per cento ritorna con la coda fra le gambe accusando sempre “un periodo strano della loro vita”. Io so cosa sono e cosa faccio, io so che loro ritornano perché credono di amarmi ancora. Giuseppe per due anni non mi ha parlato, ha sfogato la sua rabbia scrivendo ed ha scritto uno degli unici due film che è riuscito a portare nei cinema. Un film fantasy dove un’arpia si nutre delle anime dei giovani che fa innamorare trasformandosi nelle varie donne dei loro sogni. L’arpia ero io, sono io. Ma nella favola del cazzo Giuseppe non ha mai descritto che per gli uomini a cui risucchio l’anima io non sono neanche una persona, sono un concetto, la soluzione che aggiusterà la loro vita di merda. Alcuni vogliono solo scoparmi, chi perché troppo brutti per sperare che una figa come me gliela dia, chi perché l’ho data agli altri ma a lui mai. Alcuni sono convinti di dovermi salvare, non si sa da cosa. Alcuni perché sono uguale alla madre da giovane. Alcuni perché la moglie li odia e io rappresento tutti i rimorsi possibili. Tutti però non hanno idea di chi io sia. Tutti mentono sempre inventando cazzate per sedurmi. Tutti amano solo il mio corpo e la mia faccia da brava ragazza. Io sono un trofeo, nient’altro, e in qualche modo devo difendermi. Mi stanno chiamando, è Mattia, ora non ho tempo però. Mattia l’ho sposato perché era perfetto da sposare, sesso, soldi, ed è quello che ho amato per più tempo. Lui non mi ama più ma è troppo pigro per intraprendere qualsiasi altra relazione sentimentale, riesce a scoparmi solo se nel mentre chiamo qualcuno, di solito Stefano, dicendogli parole dolci e dandogli false speranze. Mattia è ancora perfetto per essere mio marito ma mi fa paura, sembra non avere più il minimo di empatia e in parte so che è stata colpa mia.

Serie: I RINTOCCHI


Avete messo Mi Piace3 apprezzamentiPubblicato in Narrativa

Discussioni

  1. Credo non sia stato affatto facile scrivere un monologo come questo e condurlo così bene alla fine, che poi, vera fine non è. L’ultima parola è ‘colpa’ e, quando c’è di mezzo lei, allora significa che tutto è ancora in divenire, irrisolto. Un testo duro che si incastona bene nella serie.

  2. “per gli uomini a cui risucchio l’anima io non sono neanche una persona, sono un concetto, la soluzione che aggiusterà la loro vita di merda”
    questo passaggio è bellissimo e doloroso insieme. non più persona, neppure oggetto. soltanto un rimedio. il periodo che segue descrive un tipo di solitudine e di dolore non semplici da affrontare. Maria dice di “succhiare” l’anima agli uomini, ma nel farlo viene risucchiata lei prima.