MASCHIO EMMENTAL

Maschio e femmina Dio li creò!

Volevo cominciare dall’inizio, dal libro della Genesi, ma le mie conoscenze partono al massimo da un disco in vinile dei Genesis: “From Genesis to revelation”, che non è prettamente biblico però “progressive”. Per me è stato un vangelo secondo Pietro Gabriele – Peter Gabriel per l’esattezza. 

Quando diciamo l’uomo in generale comprendiamo anche la donna implicitamente; ad esempio: “Agli albori della civiltà l’uomo di Neanderthal, quand’era poco Sapiens, si spinse verso territori a nord……” Immagino non si sia spinto da solo; determinante sarà stato qualche calcio in culo ben assestato dalla sua donna – a quei tempi era solo “sua” (ancòra oggi per molti uomini è una proprietà privata e àncora di salvezza della famiglia), che con questo gesto d’amore troglodita voleva smuoverlo dal torpore  preistorico fuori dalla grotta. Era un piccolo gesto, incivile per i nostri tempi, ma del tutto normale all’epoca in cui la civiltà non era stata inventata. Oggi ci consideriamo persone civili pur conservando tratti d’inciviltà diffusa che dimostrano le nostre origini; abbiamo comunque sempre bisogno di qualcuno che ci spinga e sostenga: dietro ad ogni grande uomo – se è piccolino fa lo stesso (Napoleone) – c’è sempre una donna, non importa se grande o piccolina (Paolina), basta che sia tosta.

È l’uomo che ha fatto la storia! Potevamo benissimo farne a meno. Non c’è niente di cui essere orgogliosi perché l’uomo – in questo caso “solo” l’uomo – è il responsabile di tutte le guerre, le tirannie; erano uomini imperatori, re, sultani, sceicchi, signori, signorotti compresi Papi – per fortuna che l’ultimo “papi” non è diventato presidente – oltre a generali, colonnelli, duci, marescialli e comandanti in capo con le stellette ben in vista, oltre a Zar nostalgici.

Bravi!  La storia si scrive col sangue!

E buon sangue, (non “mente” come affermato dal Conte Vlad III di Valacchia Hagyak, per gli amici Dracula, che odiava la menta pipperita) sangue sempre degli altri, mai con il loro.

Parlando dell’uomo non potevo dimenticare le due categorie predominanti: letteralmente il maschio “Alfa” e quello “Beta”, oltre al maschio anAlfaBeta che non riassume entrambe le lettere greche, come si potrebbe immaginare, perché neanche le conosce, tanta è la sua ignoranza: lui è giustamente, e a volte  orgogliosamente, analfabeta, ma tanto oggi conta solo il conto corrente o essere un concorrente in qualche “casa” per essere Vip (Un libro poi non si nega a nessuno, ci penserà qualche editore a dettarglielo).

L’uomo che non deve chiedere mai è il maschio “Alfa” (Alpha per chi preferisce un “ph” più delicato sulla lingua). È il maschio dominante che s’impone su tutti gli altri per le sue peculiarità caratteriali; è carismatico, narciso, di bell’aspetto, sa di piacere alle donne, spiritoso e sprintoso. Va da sé che si presenti alla “sua” “Giulietta” a bordo di un’Alfa, come un novello “Romeo”. Il maschio “Alfa” si accompagna con una femmina,  solitamente una top model  bella e indipendente, che lo raggiunge su una Lancia fiammante, la macchina pensata per il sesso femminile, meglio se su una Ypsilon “Elle” top di gamma.  Per lei, “Elle”, il maschio “Alfa” sogna una Ypsilon più sportiva, color rosso cavallino: una Ypsilon versione “Ferrar’Elle”, anche ricca di calcio. 

Il maschio “Alfa” è un leader, e di leader fortunatamente ce ne sono pochi. Il maschio “Beta” invece è quello più diffuso. Le donne vengono sedotte dal maschio “Alfa”, ma poi preferiscono come compagno di vita uno “Beta”, molto più rassicurante, fedele, romantico, che sa ascoltare e anche perdonare. Mio cugino aveva una Delta bianca; per lui non spezzerei una lancia perché era uno stronzo quando sgommava con la sua Delta HF Turbo integrale. Anche il maschio “Alfa” sull’Alfa faceva fatica a stargli dietro. Io, povero maschio “Beta”, non avevo una Beta (a quel tempo un modello d’automobile lussuosa della Lancia) e neanche l’età e i soldi per possederla; mi mancava l’età e la Beta, mi sentivo come Eta Beta, un personaggio minore di Walt Disney. Ero solo un misero maschio “Beta” su una Panda, modello base ovviamente. 

Oggi i maschi non sgommano più (anche perché i nuovi dispositivi elettronici non lo consentono), al massimo sgamano (non ho ancora intuito cosa significhi). 

Ciao maschio, come direbbe Nunzia nel suo show televisivo nella nuova veste “extraparlamentare”, oggi non ti riconosco più. Ti buchi le orecchie, ti buchi la lingua, ti buchi il naso, ti radi la testa e non ti radi la barba, ti tatui tutto e, se non ti basta, ti buchi ancora. 

Dopo il maschio “Alfa” e “Beta” ecco il nuovo maschio “Emme”;  o meglio “Emmental”: il maschio con i buchi che si buca perché la femmina non lo fila più, anche se è in forma.

.

Avete messo Mi Piace2 apprezzamentiPubblicato in Umoristico / Grottesco

Discussioni

    1. Ho dovuto rileggerlo, con tutte le idiozie che ho scritto non me lo ricordavo. Grazie Giuseppe, ti stai facendo una cultura leggendo Fabius P.: impara l’arte ma mettila da parte.

  1. Interessante. “Il maschio emmental” offre molti spunti di riflessione. Un testo, secondo me leggero, ma non superficiale. Citazioni che spaziano in vari campi. Parole critiche per mettere in discussione o per condannare i comportamenti di certe tipologie maschili, che ancora oggi, come nella preistoria, sono capaci di spargere un mare di sangue. con le guerre che, inevitabilmente, provocano distruzione, feriti e morti incolpevoli.
    PS: anche tra le donne esistono diverse tipologie. Le donne che si macchiano col sangue (non di pollo, coniglio. tacchino o altre bestiole),
    direttamente o indirettamente, per me sono folli, come lo sono certi uomini loro simili.