Mesot

Serie: Aracnofobia


NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Hahni รจ arrivato dalla Madre che si prepara a fare un discorso importante.

Il giorno seguente i suoi fratelli arrivarono uno dopo lโ€™altro tutti curiosi di sapere cosa volesse la Madre. Hahni notรฒ che mancava Araneo che era quello con cui andava piรน dโ€™accordo poi, quando arrivรฒ Theri con tutti i suoi piccoli, capรฌ che si era ripetuta la storia. Non riusciva a concepire che Araneo si fosse fatto fregare, e per cosa poi se non poteva vedere i suoi figli? Theri sembrava la piรน contenta e Hahni non la salutรฒ nemmeno. Sembravano esserci tutti e Macta si accinse a parlare, tutti stettero zitti.

– Sicuramente vi chiederete perchรฉ vi ho chiamati tutti. Ciรฒ che sto per dirvi รจ di importanza capitale.

Tutti ascoltavano rapiti e non si perdevano una parola. Hahni sperava che sua madre affrontasse gli argomenti che piรน gli interessavano.

– Ormai ci troviamo da molto tempo su questo pianeta. Avrete notato che non esistono individui come voi. Noi non apparteniamo alla Terra. La nostra casa รจ ben lontana ma non tanto quanto pensate.

– Cosa siamo venuti a fare quaggiรน? โ€“ intervenne Hahni.

– Ci stavo arrivando. Voi pensate di avere qualcosa in comune con gli animali e gli uomini che cacciate ma non รจ cosรฌ. Il nostro corpo funziona ben diversamente dalla biologia che si trova su questo pianeta. Potrei dire che non siamo naturali ma neanche sintetici. Siamo a metร  strada. Il nostro cervello รจ lโ€™unica cosa che non possiamo modificare ed รจ proprio lรฌ che sta la nostra diversitร . Proprio per questo, quando dobbiamo moltiplicarci, serve un sacrificio e in questo caso tocca al maschio che offre il suo cervello per il bene della specie.

โ€œChe schifo!โ€ pensรฒ Hahni. Poi intervenne:

– Se non siamo naturali vuol dire che qualcuno ci ha fatti. Chi รจ o chi sono i nostri creatori?

– Ottima domanda. A differenza degli uomini che si sono evoluti, noi siamo stati creati giร  adulti e con unโ€™ottima intelligenza. Il popolo che abita il nostro pianeta oltre a noi sono i nostri creatori a cui dobbiamo tutta la nostra obbedienza: i Mesot. Sono simili a noi quando assumiamo la nostra forma originaria ma sono molto piรน intelligenti e non possono cambiare forma.

Hahni cominciava a capire ma non avrebbe fatto mai la vita da schiavo che Macta voleva per loro.

Preferiva piuttosto morire.

– Siamo stati mandati su questo piccolo pianeta sperduto per verificare che avesse i requisiti per essere conquistato dai Mesot. Cento rivoluzioni sono bastate a capirlo.

– E a chi spetta la decisione? โ€“ chiese Hahni che era lโ€™unico a rispondere a Macta.

– Ovviamente toccherร  ai capi dei Mesot. Noi ci limiteremo a fare un resoconto.

Hahni era piรน che infastidito. Non sopportava lโ€™idea che i Mesot potessero arrivare e distruggere tutto. La nave che li avrebbe portati via sarebbe arrivata a momenti e lui non aveva nessuna intenzione di salire a bordo. Dovevano portare anche un esemplare dellโ€™animale piรน intelligente presente sul pianeta. Sua madre aveva giร  provveduto e, nel fondo della caverna, aveva ingabbiato un ragazzino. La gabbia fu portata in superficie e tutti attesero lโ€™arrivo dellโ€™astronave.

Non si udรฌ nessun rumore che preannunciasse il loro arrivo. Solo una forte luce comunicรฒ a tutti che i Mesot erano lรฌ. Tutti assunsero la forma originaria e si inchinarono per essere portati in cielo. Hahni ne approfittรฒ. Nessuno lo vide quando si allontanรฒ dal gruppo e liberรฒ il ragazzino dietro di loro. Era sempre stato incomprensibile per i suoi: unโ€™anomalia. La luce si fece piรน intensa e non si vedeva altro nel raggio di cento metri. Hahni corse via piรน veloce che poteva con il ragazzo sulle spalle. Si udรฌ un rumore sordo diffondersi per tutta la vallata, tutti gli animali scapparono via e i pochi uomini presenti rimasero attoniti a vedere quello spettacolo. Nessuno seppe mai cosโ€™era successo tranne Hahni. I suoi famigliari erano stati portati sulla nave, lui era rimasto sulla Terra. Pensava che lo avrebbero inseguito e forse ucciso ma non fu cosรฌ. Pensรฒ che la missione fosse fallita quando non avevano trovato nรฉ lui nรฉ il ragazzo: meglio cosรฌ.

Accompagnรฒ il ragazzo al villaggio dai suoi familiari e poi tornรฒ a sud da dove era partito. Solo il ragazzo si chiese chi era quellโ€™uomo fino alla sua morte. Nel luogo dellโ€™abduzione gli uomini eressero un dolmen che รจ ancora visibile ai nostri giorni. Hahni trascorre ancora oggi il suo tempo lontano dalle cittร  e dagli uomini. La sua esistenza รจ soltanto supposta come quella di tanti mostri che dallโ€™antichitร  a oggi hanno abitato la Terra. Nessuno sa se sia ancora vivo e dove si trovi ma una cosa รจ rimasta in tutte le persone oggi viventi, un sentimento, una paura atavica negli uomini: lโ€™aracnofobia. 

Serie: Aracnofobia


Avete messo Mi Piace2 apprezzamentiPubblicato in Fantasy

Discussioni

  1. Dunque Hahni รจ rimasto sulla Terra…ben azzeccata questa connessione con l’aracnofobia e il senso di paura (in generale) della specie umana, ma non solo anche animale. Una specie, sopra tutte, capace di infondere terrore, forse un tempo adorata, superiore in abilitร , creata per controllare le altre forme di vita. Altri tornano al punto di origine, ma qualcuno alla fine rimane, trasformandosi nell’inconscio di ciascuno di noi. Apprezzato.

  2. Grazie per il tuo commento. Per quanto riguarda la fuga, visto che mi sono soffermato solo su Hahni e sui suoi spostamenti, neanche lui alla fine sa perchรฉ non l’hanno inseguito e quindi non possiamo saperlo neanche noi. รˆ certo il fatto che i Mesot non sono piรน tornati ๐Ÿ˜‰

  3. Pensavo che Hani e la sua stirpe fossero creature antiche, quasi divine, oppure infernali. Avevo considerato anche l’ipotesi aliena, ma mi hai sorpreso con la trovata della loro genesi: non alieni “veri e propri”, ma creature ibride, create allo scopo da una razza superiore.
    Originale poi l’idea che sta alla base del racconto, ovvero creare una “leggenda” per spiegare una delle piรน diffuse fobie.
    Da lettore, essendomi velocemente affezionato ad Hani, aggiungo anche che mi sarebbe piaciuto che avessi approfondito un po’ di piรน la parte della fuga, ma capisco che lo spazio (piรน che il tempo), inteso come numero di parole per episodio, รจ tiranno ๐Ÿ™‚