Metafore

Ognuno รจ metafora di stesso e della propria condizione umana.

Le crepe nel soffitto sono come fenditure della memoria. Una goccia cade sul pavimento in un gioco cadenzato di ritmi e di follia. La violenza uccide prima ancora di ferire il corpo. Pensieri slegati e frammenti del caos dellโ€™Inferno umano costringono alla resa.

Inverno nel campo e nei corpi intirizziti. Le braccia sono legate come in croce sotto la neve che estrema mi imprigiona. Attendere รจ un pensiero inevitabile: il cielo si stende tra la luna e lโ€™ultimo grappolo di stelle ed io spero che sarร  libero il polso e la speranza di veritร .

Dalle inferriate lโ€™ombra al passaggio appare un tetro presagio di morte.

โ€œPerchรฉ sopravvivere al buio?โ€ mi chiedo โ€œAl silenzio che fiacca il desiderio di andare?โ€

โ€œMorirรฒ dentro ogni volta che respirerรฒ lโ€™indifferenza, quando lโ€™umanitร  alzerร  le sue braccia dal fangoโ€ urlo dentro, ma non ho voce.

Nel vuoto il pianto sommesso, il lamento di donna che si sovrappone al ronzio malato di voci immerse nella notte che scende come un sipario tra gli attori e la prossima scena. Edith tiene stretta a sรฉ laย  mia mano e la stringe se ha paura. Le labbra di gelo si schiudono come fiori accartocciati nel deserto. Eppure mi dona la possibilitร  di sopravvivere, andare oltre il filo spinato della prigione.

Lโ€™odore acre impregna la pelle. Un fumo denso esonda ed appare un corpo in controluce. Passi battuti sulla pietra. Un applauso.

Gabriel danza. Lo insultano, gli sputano addosso senza un perchรฉ. Il ritmo incalza nei tempi giusti, a fasi alterne. Ecce homo. La musica scioglie lโ€™apatia della scena. Dal fondo entra ed incede.

โ€œIl sangue sembra realeโ€ penso.

Le spine intorno al capo lo rendono piรน umano.

Il mantello si apre sorgendo intorno il senso del mistero.

La bellezza non si puรฒ spegnere. La vita, che esplode gioia, non puรฒ morire. Mai.

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