Mie riflessioni

Magari un giorno finirà la mia lotta.

Contro cosa sto lottando? Contro me stessa, sì. Sto lottando contro la mia mente, contro la mia testa. Sto lottando contro l’ansia che ha preso il sopravvento dentro di me, contro i pensieri che mi distruggono l’anima e la voglia di continuare a vivere. Ed è triste sai? È triste che una ragazza di 19 anni sia stanca della vita. Perché alla fine sono solo 19 anni che sono al mondo, cosa ho vissuto? Cosa ho visto della vita? Niente. Devo ancora iniziare a vivere davvero ma ne sono già stanca. E no, non dite la solita frase di “voi ragazzi di oggi non avete voglia di fare niente”. È dura vivere così: di continui alti e bassi, ansia, pensieri… è dura. Sia viverlo sia parlarne con gli altri… già… Gli altri… non devo nemmeno aspettarmi che capiscano. Mi devo vergognare a parlarne perché chissà cosa pensano. Che sono pazza? Che sono debole? Che non so sopportare un minimo di ansia? Che poi, “un minimo” non è. Boh, per questo motivo nessuno mi conosce davvero. Solo il mio ragazzo conosce ogni parte di me. Dalla più bella alla peggiore. E devo dirlo, sono una ragazza molto difficile da capire ed a cui stare a dietro. Ho scatti di rabbia e non sono capace a gestire le mie emozioni. E poi secondo me quasi nessuno ormai prende sul serio la parola “ansia” “depressione” “disturbo ossessivo” … sono tutte parole troppo usate ed usate così tanto per riempirsi la bocca. Magari chi lo dice nemmeno sa cosa significa davvero. Dicono di essere ansiosi perché un giorno hanno avuto paura per un esame, dicono di essere depressi perché hanno provato tristezza dopo un rifiuto dal ragazzino che gli piace. Ho sentito nella mia classe un compagno che diceva ad una mia compagna che aveva un disturbo ossessivo perché stava allineando 4 banchi! Davvero? Pensate davvero sia questo il disturbo ossessivo? Volete invece vedere che cosa è un disturbo ossessivo? Sensi di colpa continui, pensieri orribili su sé stessi e dubbi sul proprio comportamento, ripetere la stessa azione, ricerca su Google o la stessa domanda a qualcuno più e più volte perché il cervello ti dice così. Non credere alle parole di nessuno e pensare cose brutte, cose che più temi. Immaginate di non volere essere delle persone per esempio violente, ed immaginate che però la vostra testa vi dica ogni giorno che siete persone violente, che volete fare del male. Immaginate che questi pensieri si trasformino poi in vere e proprie sensazioni per esempio “sento che vorrei fare del male a mia mamma” … Ed immaginate poi di dover chiedere conferma sul vostro comportamento a qualcuno che sia un vostro amico o famigliare. Di cercare su Google rassicurazioni per vedere come sono le persone violente e vedere se gli aggettivi combaciano con il vostro modo di essere. Immaginate che queste cose che ho scritto si ripetano ogni giorno, tutti i i giorni e per tutto il giorno. Di non saper più distinguere la realtà dal pensiero, vedervi diversi e vedere chi vi sta intorno diverso da come realmente è. Avere paura di voi stessi, sentirvi fuori dal vostro corpo come se esso non appartenesse a voi. Immaginate tutto ciò. Ecco, questa è solo una parte del disturbo ossessivo.

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Discussioni

  1. Comprendo. La linea oggettiva è cercare conferma da un bravo terapeuta anziché google. Incanalare le energie per trovare la via…la nostra via che è differente per ciascuno di noi, dato che differente è il sentire.
    Le parole spesso sono usate a vanvera, qualcuna ha il peso di un macigno, altre sono leggere come piume, altre ancora un peso non ce l’hanno. Un abbraccio