Non guardare la luna
Serie: Non guardare la luna
- Episodio 1: Non guardare la luna
STAGIONE 1
Non avevo mai pensato alla luna, è sempre stata solo un satellite per me.
In realtà ad essa sono attribuite molte storie: racconti sui licantropi, sulle sirene, sui vampiri…
Avrà, quindi, qualcosa di magico? Molti autori romantici hanno scritto le loro opere pensando a questa enorme sfera bianca, altri osservandone la superficie lattiginosa dalle loro finestre incorniciate da due tendine a fiori.
Chissà, forse…
Ma no, non diciamo sciocchezze. Come si può pensare che in qualche modo la luna influenzi l’aspetto di qualcuno o i suoi comportamenti?
Questo era quello che pensavo tempo fa, quando ancora la mia vita non venne stravolta da un piccolo agnellino bianco: una creatura così piccola e innocente che non avrei dovuto seguire.
Mi svegliai col piede giusto quel martedì, era davvero una bella giornata: il sole splendeva e gli uccellini cantavano appollaiati sui rami dei pini del mio quartiere. Mi stiracchiai per bene e mi diressi verso il piccolo specchio sulla mia scrivania. Un altro brufolo, accidenti!
Avevo provato tutti rimedi naturali trovati su internet, sulle riviste di skincare e sui libri erbologia ma quei maledetti puntini rossi non volevano lasciare andare il mio viso. Troppo comodi lì, eh?
Decisi di lasciarli perdere e continuai a fissare il mio riflesso. Era da troppo tempo che non facevo una visitina al mio parrucchiere di fiducia, Johnny. Riusciva a fare miracoli, sì, ma solo per le prime cinque ore passate fuori dal salone. Da lì in poi la mia chioma tornava ad essere paragonabile al nido di una piccola rondine.
E poi la mia pelle.
Non era per niente la pelle di una sedicenne, sembrava piuttosto appartenere a una vecchia signora, una di quelle che ti chiedono aiuto per attraversare la strada. Adorabili, già, ma nessuna invidia per quella pelle.
Lo so, molti potrebbero pensare che io sia una stupida ragazzina esagerata in cerca di attenzioni, ma quando sei una teenager il tuo aspetto è importante: i ragazzi lo notano.
E io odiavo tutto di quell’aspetto.
Decisi di non sprecare una bella giornata come quella a lamentarmi di ciò che mia madre mi aveva tramandato e andai a fare una passeggiata. Erano circa le nove del mattino e non c’era molta gente per strada.
Riuscivo a sentire il rumore delle mie scarpe che calpestavano le foglie ormai ingiallite che coloravano l’asfalto e il leggero fischio del vento che mi spostava i capelli dal viso. Ringraziai di non avere scuola quel giorno, così da potermi recare alla biblioteca del paese e passare lì delle ore a sfogliare decine di libri di ogni genere: i miei preferiti erano quelli di divulgazione scientifica; pagine e pagine di nozioni che riuscivano a spiegare il mondo attorno a noi.
Che meraviglia.
Entrai in quell’enorme sala col sorriso stampato in faccia. Il paese era molto piccolo e quello era l’unico luogo dove affittare dei testi per leggerli comodamente anche a casa.
Presi un paio di libri e mi sedetti al tavolo vicino alla finestra, fu allora che qualcuno si schiarì la voce accanto a me.
<<“Astrofisica per chi va di fretta”, lettura leggera, eh?>>
Alzai lo sguardo e davanti a me vidi un ragazzo molto alto.
<<L’hai già letto?>> Aveva gli occhi e i capelli completamente neri.
<<Quello e tanti altri, tieni>> mi porse un libro rosso dall’aria datata. Notai che le sue mani erano molto curate.
<<La quarta dimensione? Non è proprio il genere di “scienza” che fa per me.>> Feci per restituirglielo ma lui mi bloccò.
<<Non basta essere concreti e razionali. Serve anche un po’ di fantasia, a volte.>> Mi fece l’occhiolino e si allontanò, lasciando il mio braccio sospeso a mezz’aria con ancora il libro rosso in mano. Non avevo mai mischiato la matematica all’immaginazione: erano due universi paralleli. Si può immaginare che due più due faccia dieci? Per non parlare della scienza. Possono le piante produrre gas esilarante? Che assurdità.
Qualcosa, tuttavia, in quell’ammasso di pagine gialle mi attraeva, così decisi di portarlo con me e dargli un’occhiata.
Serie: Non guardare la luna
- Episodio 1: Non guardare la luna
Stile molto interessante, ma non ho afferrato il cuore della trama. Aspetto di leggere il seguito!
allora sicuramente mi è piaciuto il modo in cui scrivi, molto easy and fresh, però il delta delle situazioni proposte mi ha fatto perdere l’orientamento. Sicuramente ci saranno vari seguiti, e Dio solo apprezza la tua capacità di sintesi, ma basta? I miei occhi sono stati agganciati dalla tua fascinosa descrzione della Luna, perchè io stesso ho scritto un brano su tale argomento (Lupo Mannaro Romano, non lo leggere), ma poi mi sono perso -vorrei che scuotessi il mio contenuto con il tuo contenuto, una patina fica non mi basta
Ciao David, ti ringrazio per aver commentato.
Sono nuova qui e sto cercando di capire bene come funzioni questa piattaforma. Sarò sincera nel dirti che ho scritto di getto e non ho preparato nulla, capisco che queste poche righe possano sembrare sconnesse, ma ti assicuro che prima o poi arriverò al punto in cui i nodi verranno al pettine.