
Notti di Stelle (Kino)
Serie: L'Impero della Stele
- Episodio 1: Notti di Stelle
- Episodio 2: Notti di Stelle (Il sogno)
- Episodio 3: Notti di Stelle (Selene)
- Episodio 4: Notti di Stelle (Ritorno a casa)
- Episodio 5: Notti di stelle (A casa)
- Episodio 6: Notti di Stelle (L’allenamento)
- Episodio 7: Notti di Stelle (Agaso)
- Episodio 8: Notti di Stelle (Kino)
- Episodio 9: Notti di stelle (La rupe)
STAGIONE 1
Dopo la cena, Rea si concesse un po’ di tempo da solo con il fratello, all’aperto. Il piccolo giardino sul retro della casa era tranquillo, con l’erba morbida sotto di loro e qualche indumento ancora appeso al filo del bucato. Il vento serale, fresco e gentile, accarezzava la loro pelle mentre i due fratelli si sdraiavano, perdendosi nei pensieri e nel silenzio. La sera era calda, ma il vento portava con sé un’aria di pace. “Lo sai che anche papà, ogni tanto, si fermava fuori a guardare le stelle?” disse Agaso, con la voce più bassa del solito, come se stesse rivelando un ricordo molto intimo. “Dalla piccola finestra della cucina, sgattaiolavo fuori dalla mia stanza, cercando di non farmi notare da mamma. E lì lo vedevo, perso a guardare il cielo. Mi è sembrato che alcune volte piangesse, ma non riuscivo mai a capirne il motivo. Forse è qualcosa che ci appartiene, apprezzare quelle luci lassù.” Rea lo guardò, il cuore improvvisamente un po’ più pesante. Si girò verso il fratello, cercando di leggere la sua espressione. “Questa non me l’avevi mai raccontata,” disse Rea, con una punta di tristezza nella voce. “Sarebbe stato bello conoscere papà. O, almeno, ricordarselo.” Agaso sorrise ampiamente, un sorriso che cercava di mascherare un’emozione che entrambi conoscevano fin troppo bene. “Oh sì, ti sarebbe piaciuto, fratello mio. Ma sono sicuro che, nonostante tutto, anche ora ci stia guardando proprio da quelle stelle.”
Si alzò, stirandosi un po’ e preparandosi a rientrare in casa. “Ora però è tardi. Domani devo andare in città, mentre tu… dai una mano a mamma, eh?” concluse Agaso, camminando verso la porta.
“Ok, io resto ancora qualche minuto,” rispose Rea, con un tono che lasciava trasparire una certa tranquillità, ma anche una solitudine che non aveva fretta di abbandonare.
I suoi occhi si perdevano nel cielo stellato, mentre cercava, come ogni sera, la costellazione del Guerriero, simbolo di forza e speranza, di fede nei Sovrani, una religione che sua madre, suo fratello e una buona parte del villaggio seguivano devotamente. Rea sperava che quella notte le stelle potessero ascoltarlo, che potessero concedergli un po’ di forza. “Forse avrei dovuto giocare più pulito contro Allyson…” sussurrò tra sé e sé. “Nonostante sia un vero stronzo, non avrei dovuto rompergli le dita. Anche lui dovrà sostenere l’esame domani, come me…”
Restò ancora per qualche minuto, immerso nei suoi pensieri, contemplando il cielo e le stelle, prima di alzarsi e rientrare in casa. Era stanco, ma la sua mente continuava a viaggiare, e la quiete della serata sembrava offrire una risposta che sarebbe arrivata solo con il passare del tempo.
Il mattino seguente, Rea si svegliò di buonora. Il fratello era già uscito di casa, e lui, come ogni giorno, si dedicò ad aiutare la madre nelle faccende più pesanti. Dopo un po’, si prese un’oretta per allenarsi, concentrandosi sugli attacchi e sulle posizioni di difesa. Mentre eseguiva un movimento particolarmente complesso, scorse con la coda dell’occhio una folta chioma bionda fermarsi dietro la staccionata.
“Anche oggi ti dai da fare, Rea?” disse Selene, il suo sorriso luminoso che contrastava con l’intensità del momento. In mano teneva una manciata di fiori, cercando di crearne una composizione improvvisata.
Rea era affannato, il sudore gli colava dalla fronte mentre cercava di riprendere fiato. “Ehi… Selene… ciao… scusa l’affanno, ma mi hai… davvero beccato nel momento peggiore…” riuscì a dire, alternando le parole a forti respiri.
Selene fece spallucce e sorrise con una leggera malizia. “Fai come se non ci fossi. Volevo solo un po’ di compagnia. Come vanno gli allenamenti? Ho sentito dire che Ylina sta facendo una strage di combattimenti… e di cuori,” aggiunse, con una punta di sarcasmo, mentre continuava a lavorare con i fiori.
“Ah, sì, Ylina è davvero forte, e sembra che tutti i ragazzi le corrano dietro… se solo sapessero quanto è… testarda, come la conosco io,” rispose Rea, ancora senza riuscire a respirare correttamente.
“Non credo che i ragazzi si preoccupino tanto del suo carattere,” rispose Selene, facendo scivolare la mano con un gesto un po’ più deciso, come se stesse scomponendo il mazzo di fiori con frustrazione.
Rea si girò verso di lei per rispondere, ma poi si fermò. La stanchezza dell’allenamento lo stava mettendo alla prova. Decise di non dire nulla, continuando a concentrarsi sugli esercizi.
“Che ne dici di andare a mangiare qualcosa insieme sulla vecchia rupe per pranzo?” propose improvvisamente Selene, con un sorriso che tradiva una certa attesa.
Rea rimase sorpreso dall’invito. Difficilmente mangiavano insieme, a causa di quanto Ylina fosse sempre pronta a fargli richieste simili, ogni giorno. “Mhm… penso si possa fare,” rispose finalmente, anche se l’idea di stare da solo con Selene lo rendeva nervoso. “Bisogna solo prendere qualcosa da mangiare al sacco e poi partire, prima però devo lavarmi.” Selene accennò un sorriso, ma lo nascose prontamente. “Allora vado a casa a prendere il cibo. Quando hai finito, passa da me,” disse, alzandosi dalla staccionata e dirigendosi verso la stradina principale.
“Ok, a dopo!” rispose Rea, con un filo di voce, mentre la ragazza si allontanava.
Una volta preparatosi, Rea si avviò in direzione della casa di Selene. La casetta, piccola e accogliente, si trovava in una delle vie laterali del villaggio. La famiglia di Selene era composta da cinque persone: lei, i due gemelli Remo e Leno, la madre Lya e il padre Rufus. Tutta famiglia era di razza Kino. Rufus lavorava duramente nei campi per tutto il giorno, quindi Rea lo vedeva raramente, mentre Lya era una donna dolce di trentacinque anni, sempre indaffarata con i lavori di casa e le faccende domestiche. Rea era molto benvoluto dalla famiglia, soprattutto per la relazione che aveva con Selene, che non era un segreto, ma anzi, una cosa ben vista dalla famiglia speranzosa, perché per un Kino sposarsi con un Umano non mutato significava poter elevare nuovamente il proprio rango sociale, un avvenimento molto raro per la loro razza.
Serie: L'Impero della Stele
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- Episodio 5: Notti di stelle (A casa)
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