
Nuvola Rossa
Serie: Uccello di Tuono
- Episodio 1: Scosse
- Episodio 2: 7th Street
- Episodio 3: Wakinyan Tanka
- Episodio 4: La Strada del Cielo
- Episodio 5: Le Colline Nere
- Episodio 6: Chapel
- Episodio 7: Rushmore
- Episodio 8: Nuvola Rossa
- Episodio 9: Badlands
- Episodio 10: Il Nono Segno
STAGIONE 1
In breve tempo Rick raggiunse Sylvan Lake, certo che fosse quella la destinazione finale di Vincent. Muovendosi cautamente, trovò un punto d’osservazione ben occultato dalla vegetazione: da lì non gli ci volle molto per individuare il suo amico, seduto sopra una roccia, lo zaino poggiato sulla ruvida pietra. Attorno a lui solo i boschi e, alle spalle, un sentiero che saliva. Aveva appena sgranocchiato qualcosa; ora stava immobile, appeso ai suoi pensieri, guardando incantato lo specchio d’acqua.
Vince adorava quel posto, anche se non ci tornava da un secolo. Ci sono luoghi che sembrano avere qualcosa di magico e Sylvan Lake ne faceva parte a pieno titolo: non a caso era sito per campeggi, picnic di tovaglie a quadri sull’erba, matrimoni indimenticabili. Una cornice talmente incantevole che, ne era certo, prima o poi vi avrebbero girato un qualche film. Perfino Hitchcock aveva ripreso delle scene nei pressi: ma quanti lo sapevano a Rapid City?
Sorrise…. da ragazzo lo additavano come il “tipo strano” solo perché conosceva tante cose. Del resto, non poteva negare quanto la sua voglia di apprendere, addentrarsi in profondità, andasse davvero oltre. Una curiosità innata almeno quanto la discrezione che, forse più di tutto, rappresentava il suo tratto principale. Molti la fraintendevano scambiandola per supponenza; in realtà, se rimaneva muto giorni interi era solo perché ciò che amava non interessava a nessuno. L’unico con cui parlava a ruota libera era Rick: lui sì che stava ad ascoltarlo per ore.
Una famigliola di anatre sfilò sull’acqua, lasciandosi dietro una scia di onde appena accennate. Vince, guardandosi intorno, comprese di aver fatto la scelta giusta: la quiete che cercava stava laggiù, intorno a lui; ora poteva mettere ordine nei pensieri e, soprattutto, pompare nuovo sangue affinchè riempisse ancora i meandri di un cuore spento. Ritrovare sé stesso… il passo indispensabile per decidere se prendere di petto la cruda realtà o fuggire per sempre.
Un lieve fruscio richiamò la sua attenzione; si voltò, ma non vide nulla. Quando riportò lo sguardo sul lago percepì qualcuno seduto al suo fianco, appena spostato più indietro. Stranamente, non ebbe paura e di vuovo si voltò, senza esitazioni.
Era Nuvola Rossa, grande capo Sioux, una penna d’aquila sui lunghi capelli, lo sguardo fiero che scrutava lontano. Una pettorina, fatta di ossa di bufalo finemente lavorate, gli scendeva sulla mantella di wapiti. Il nativo lo scrutò dalla testa ai piedi, poi parlò:
«Le ombre sono lunghe e scure davanti a te. Presto ti sdraierai per non alzarti più. Mentre il tuo spirito è con il tuo corpo, il fumo del tuo respiro sarà verso il Sole perché lui conosce tutte le cose e sa che gli sei ancora fedele.»
Le rughe di quell’uomo non avevano età; le sue parole portavano l’eco di una sapienza eterna. Vince, confuso, non comprese; eppure, sentì un tonfo al cuore tanto forte da spezzargli il respiro. Prima che potesse balbettare una qualsiasi parola, Nuvola caricò la lunga pipa, che teneva adagiata sulle gambe, e gliela porse aggiungendo:
«Per volere di Wakan-Tanka, il Grande Spirito, un animale si trasformò in una persona con due gambe per portare la sacra pipa alla sua gente. La Donna-Bisonte la consegnò al primo capo della tribù… Tutti i popoli e tutte le cose dell’Universo, disse la Donna-Bisonte, si uniscono a voi che fumate la pipa, tutti mandano le loro voci a Wakan-Tanka, il Grande Spirito. Quando pregherete con questa pipa, pregherete per e con ogni cosa.»
Lo stava invitando a pregare con lui. Vince sentì i battiti invadere ogni antro della gola e non poté, non poté trattenere le lacrime che scesero copiose, incontenibili, espressione di un affetto profondo, di un dolore sincero. Quelle che sgorgano dalla carezza del padre buono che non c’è più.
Facendosi forza, tirò una boccata e restituì la pipa al Grande Capo. Ma questi, girandola al contrario, la puntò verso il lago e, alzando appena lo sguardo verso un punto preciso, lo invitò a osservare in quella direzione. Ed ecco incresparsi la superficie, mossa da un’ombra scura che saliva dal fondo: il volto di Abigail ondeggiò tanto dolcemente sullo specchio d’acqua che per un istante sembrò staccarsene.
Fu a quel punto che Nuvola Rossa si alzò, con l’espressione del valoroso guerriero di un tempo, il cui coraggio non bastò per evitare la più atroce delle sconfitte. Poi com’era arrivato scomparve, lasciando Vincent con il volto tra le mani.
Serie: Uccello di Tuono
- Episodio 1: Scosse
- Episodio 2: 7th Street
- Episodio 3: Wakinyan Tanka
- Episodio 4: La Strada del Cielo
- Episodio 5: Le Colline Nere
- Episodio 6: Chapel
- Episodio 7: Rushmore
- Episodio 8: Nuvola Rossa
- Episodio 9: Badlands
- Episodio 10: Il Nono Segno
Ciao ❣️
Questo episodio estremamente descrittivo e spirituale è meraviglioso.
Si nota la cura con la quale sono state scelte le parole per esprimere al meglio l’immagine dell’ambientazione e le emozioni che essa suscita
Grazie Lola. Sì, è così. Te lo posso dire perchè scrivendo non ho potuto fare a meno di commuovermi io stesso.
La musica ha fatto molto, se mai ti capitasse di vedere il film “Dead Man”, lunga opera da gustarsi in un silenzio religioso, credimi non te ne pentirai perchè a livello anche narrativo è ricco di citazioni.
La tua presenza tra i lettori di questa serie è stata caratterizzata da un tocco di sentimento di fronte al quale non resto mai insensibile. Come nei tuoi testi, del resto.
Perchè sai, alla fine essere romantici dentro non è una decisione ma una vera e propria natura a cui, lasciamelo dire, non si può sfuggire.
Ciao. Ho letto gli episodi di questa serie che, comunque, vedo apre lo spazio a una stagione 2. I protagonisti di questa narrazione, per quanto mi riguarda, sono i Luoghi in questo percorso del Sud Dakota che ci hai presentato quasi umanizzandoli, piuttosto che le vicende di Vincent, Abigail e Rick. Esse appaiono esserci ma in maniera marginale simili quasi alla famigliola di anatre che hai descritto che sono anch’esse parte di un Tutto dato che il loro movimento sull’acqua interferisce con gli eventi (muovendo onde sulla superficie). Ci sono, ma come cornice a posti che a tratti vogliono rappresentare l’Anima, fino al Lago, ultimo punto per ritrovare se stessi e e la forza attraverso lo spirito. Interessante.
(…Blackmamba)
Di tutti, Bettina, il lago rappresenta più che mail “il proprio luogo”, un viaggio dentro sé stessi. È il sogno, cioè la vita, ma anche la morte. La quiete dopo la tempesta.
Sì, sono d’accordissimo con te, i luoghi sono luoghi dell’anima. E lo spirito dei nativi aleggia su tutto (Black Mamba…).
Grazie Bettina.
Ciao Robert, devo dire che pensavo fosse un poliziesco ma questo episodio è perfettamente sublime. La visione del lago e della calma mi ha commosso, che posto incredibile deve essere quel luogo. Il carisma di Nuvola Rossa usciva letteralmente dalla pagina.
Grazie! Che piacere leggere questo, non avrei potuto desiderare di più.
È vero in questa serie uno dei protagonisti è un investigatore privato, ma la trama è tale che si intrecciano tanti aspetti: amore, religione, mito, disfatta. E poi c’è anche uno sfondo storico fatto appunto dai nativi americani e dalle caratteristiche di quella regione.
In generale comunque potrei dire, sperando di non cadere nello scontato, che in ognuno di noi c’è un detective il cui lavoro, prima di scrutare fuori, è quello di viaggiare “dentro”.
“in realtà, se rimaneva muto giorni interi era solo perché ciò che amava non interessava a nessuno.”
Dovrei commentare sull’eleganza del linguaggio e dello stile. Ma mi ha colpito questo passaggio, che descrive un sentire tanto condiviso da parlare direttamente all’anima. Fra noi che scriviamo qui, chi non si è mai sentito così? Io mi sono sentito così per forse tre lustri, fino a quando ho capito che avrebbe continuato ad essere così
… E mi sono rassegnato.
Sì Giancarlo, credo che il “club” sia ben frequentato. Purtroppo la vita, il più delle volte, non”paga” in questo senso.
C’è un film ormai datato, di certo te lo ricordi, è l'”Attimo Fuggente”. Ecco, diciamo che il Prof. Keating, e soprattutto il buon Todd, insegnano.
Il bello di questi tuoi racconti è anche che mi fai “viaggiare” via internet. Sono andato a cercare questo lago nel Dakota del sud, come tutti i riferimenti geografici che compaiono nei tuoi racconti. Il lago è in un certo senso protagonista, cioè anche quando scrivi dello stato d’animo di Vince questo si abbina perfettamente al luogo. Ho letto che ci hanno girato le scene di un film con Nicholas Cage, ti riferisci a quello quando scrivi “prima o poi vi avrebbero girato un qualche film”?
Complimenti anche a Marylin per la scelta musicale.
Mi fa davvero piacere quello che dici.
Entrato negli ultimi tre episodi posso fare fondo a tutte le riserve, mantenendo, spero, le promesse iniziali.
Il viaggio è reale: un percorso che ho elaborato sulla scorta di varie mappe della regione. L’unica condizione era quella di mantenermi sui territori dei nativi americani, e le Badlands ne rappresentano il cuore (come del resto le Black Hills il luogo sacro).
Nuvola Rossa, della cui immagine mi sono innamorato, lo puoi trovare al link indicato. Le citazioni in corsivo sono reali. La stessa pipa, come puoi immaginare, è descritta nella sua forma reale.
È affascinante questa sapienza dei nativi. Di una bellezza indescrivibile. Cercando, ho letto tante di quelle cose… così ricca di umiltà, dignità, coraggio.
Il pezzo musicale è quello scritto da Neil Young per l’omonimo film Dead Man con Johnny Depp, in cui un uomo viene accompagnato da un pellerossa. Le sequenze sono incredibilmente belle e ricche di citazioni del poeta William Blake, ma non solo.
Esatto, il luogo è quello utilizzato, tra gli altri, da Nicolas Cage.
Sei un vero segugio. Grazie, Francesco.
Un capo importante questo Nuvola Rossa, un pezzo di storia di quel popolo.
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E’ bello quanto dici. Cosa cerchiamo qui, se non uno sguardo altrui capace di vedere il mondo che c’è nei nostri occhi?
Sì, Sylvan Lake è davvero un posto magico.
https://www.loc.gov/resource/cph.3b12536/