
Octopus – Parte I
Serie: Summer Crimes
- Episodio 1: Octopus – Parte I
- Episodio 2: Octopus – Parte II
- Episodio 3: Medico Legale
- Episodio 4: Verità Svelate
STAGIONE 1
«Oggi è davvero uno spettacolo, non è vero?» disse Claudio, rivolgendosi all’amico.
«Ma si, e ti dirò di più…fosse stata comunque una brutta serata sarei venuto lo stesso, oggi non sopportavo più Debora e tantomeno il suo vacillante umore, quando fa cosi la stronza mi dà il voltastomaco»
«Vabbè dai, fregatene, lo sai come sono fatte le donne» «Si che lo so, piuttosto sei tu a non sapere come sia fatta lei! È capace di stravolgere ogni cosa! Quando è presa male e sta così, sembra che si senta obbligata a far stare di merda anche gli altri! È una cosa Insopportabile!» «Dai, lasciamo stare, okay? Non ti ho chiesto di venire a pesca con me per sentirti parlare di quella vecchia strega. Scommetto che fosse stato per lei manco saresti venuto, oggi…» sentenziò sempre Claudio, lanciando verso Marco una lattina di Ichnusa che prese, al volo, sorrise e poi con un sonoro «e avresti scommesso bene, caro mio» rispose.
Nel frattempo la marea, suadente e persuasiva nella sua armoniosa e crescente fase, cullava i due, in quel Marlin Boat 23 appena rimesso a nuovo. Quasi otto metri e mezzo di puro splendore, un vero lusso per due pescatori amatoriali come loro che quel piacevole vizio se lo concedevano almeno una volta al mese.
«Ma sbaglio o hai cambiato qualcosa, eh, Clà? Ti sei dato da fare, vero, hai sistemato questa vecchia bagnarola!» esclamò Marco. «Non la ricordavo così perfetta dall’ultima, è davvero in ottime condizioni, my friend!»
«Se circa tremila euro bastano a farti dire giusto un “hai sistemato”, allora vuol dire che sono proprio soldi spesi bene…» rispose lui. E i due scoppiarono a ridere, con qualche innocente e reciproco insulto a fargli compagnia.
Per circa una buona mezz’ora stazionarono a meno di un chilometro dal molo di partenza, tutti quei grandi e frastagliati scogli intorno favorivano la massiccia presenza di polpi e di fatto ne presero diversi, in poco tempo.
Anche se certo non con poche difficoltà, il secondo riuscì a scappare per ben due volte, sfuggendo così a quella malefica trappola calata a mano e dal grosso amo quattro artigli, in finissimo acciaio.
La terza fu la decisiva, finalmente il pescatore la tirò su a bordo ed esultò come avesse vinto chissà quale trofeo, nonostante l’abitante del mare gli spruzzò persino dell’inchiostro in faccia.
Claudio, ancora un po’ innervosito dall’instancabile preda, lanciò una grassa bestemmia interrotta dal caro amico:
«dai, bello, spostiamoci a largo, sono stufo di vedere tutte queste lucine. Ho bisogno di stare un po’ in mezzo al nulla, tu sai che intendo.» «Ma si, hai ragione, ajò, andiamo! Basta che almeno ti muovi ad approntarla!» rispose a Marco, strofinandosi il viso con la manica e stappando un altra birra appena tolta dal frigo portatile.
Quest’ultimo preparò dunque la prima canna della serata.
Per loro fu prassi fumarsene almeno due o tre a testa sia un po’ per noia ed ingannare il tempo che un po’ perché da fumatori abituali dovevano assumerne in quantità prima di sentire davvero qualcosa.
In mezzo al mare il tempo, mutato di forma, passò repentino, mentre loro pescarono diverse orate, grandi, belle polpose, qualche spigola e persino un sarago, finchè… con l’amico visibilmente addormentato nel divanetto a poppa, Marco decise di avviare il motore.
Almeno così dovrebbe svegliarsi, io sto iniziando ad avere un po’ di freddo, e fame, cazzo.
Tanto di pesce direi che ne abbiamo preso già abbastanza, pensò.
Ma niente, l’altro non si svegliò affatto.
Decise per cui di attivare la guida elettroidraulica, poi posizionò il timone regolabile. Con la manetta elettronica, diede una forte accelerata e questa sì che svegliò il proprietario del grosso gommone, eccome.
«Oddio, bestione, ma cheee…C-che cazzo fai? Ah, ma… sei tu?
Sei stato tu….» chiese, intontito, all’amico che alquanto sorridente ancora barcollava lì intorno.
«Si, cazzo, te ne stavi tutto li addormentato! Ce un freddo cane, cristo… perché non torniamo a riva?
È quasi l’una di notte, porca troia… siamo qui da mille anni ormai…»
«Hai ra-ra…r-ragione, Ma…» disse Claudio, con aria molto preoccupata, ragion per cui l’amico domandò subito:
«Ehi tutto apposto, fratello? Non avrò forse incasinato qualcosa, eh?»
«N-no, o si, cioè, non… non lo so, non capisco…»
«Che c’è, dai, dimmi!.»
«Gli strumenti dicono che siamo… no, cazzo, è impossibile! »
«Che siamo dove, cristo, spiegati!»
«Cosa vuoi dirmi?» chiese Marco sempre più nervoso, pensando che il mix di marijuana ed alcol avesse giocato un brutto scherzo all’amico.
«Siamo praticamente in mezzo al nulla, cazzo! Non è possibile! Qui dice che il molo dista 50 miglia nautiche, lo sai cosa vuol dire, porca puttana? Che siamo nella merda.» «Ma che dici, dai, è impossibile.»
«Sei stato tu, mentre io ero addormentato, non è vero? Lo sai che questa bestiola non la sai portare a spasso, cazzo! Ora ci hai messo entrambi nella merda, cristo santo.»
«Senti un po’ Clà, non permetterti. Lo sai che non mi prendo mai la briga di guidare questi maledetti cosi!
Ho giusto acceso il motore e dato una sgasata, e solo perché sapevo che ti avrebbe fatto svegliare!»
«Allora me lo spieghi, come cazzo ci siamo finiti così lontano? Anzi no, non dire nulla, è meglio.
Ci manca solo che ti inventi un altra cazzata così mi salgono definitivamente i nervi e siamo a posto, guarda… ma porca di quella troia, dimmi tu oh… si può sapere cosa ti è saltato in testa?»
Marco non rispose, cercò di riflettere e percorrere in mente tutti gli ultimi momenti prima che l’amico si svegliasse.
E non ci riuscì, poiché nella sua mente tutto era ovattato, come nascosto da qualcosa che gliene impedisse inesorabilmente l’accesso, ed infine domandò: «Possiamo sempre tornare indietro, no?»
«E’ qui che ti volevo, genio del male… se non avessi fatto lo stronzo armeggiando con la strumentazione, a quest’ora non saremo così.»
«Lo stronzo? Strumentazione, così? Ma di che parli, dai, amico, andiamocene da qui porca troia.
Mi stai facendo venire i brividi, cazzo» rispose Marco estraendo l’ennesima lattina dal frigo portatile.
La rabbia e lo sconforto di entrambi, stava avendo la meglio sulla poca lucidità rimastagli, cosa per la quale il fumo e tantomeno l alcol aiutavano di certo.
Serie: Summer Crimes
- Episodio 1: Octopus – Parte I
- Episodio 2: Octopus – Parte II
- Episodio 3: Medico Legale
- Episodio 4: Verità Svelate
Un racconto horror in mezzo al mare in Sardegna: direi che ci sono tutti gli elementi per una bella storia.
Vediamo come prosegue. 👍
Ciao caro Maestro(lm)! Ho deciso di iniziare una serie A tema estivo, iniziare da una barca e da due grandi amici pescatori mi sembrava una buonissima idea, così è nato questo primo. Mi sto ancora cimentando con i racconti autoconclusivi, trovandomi costretto a dividerlo in (sole) due parti 😅 per me è già un traguardo 🤣
L’inizio è bello, i dialoghi sono molto vivi e pieni di emozioni. Sono riuscita facilmente a immaginare questi due amici ubriachi e strafatti in mezzo al niente. Sono curiosa di sapere cosa succederà dopo. Continuo a leggere.
La pesca è come un rito, in cui tanti valori prendono sviluppo durante il suo compimento. Loro sono amici da tanto, per loro uscire in barca è una fuga dalla stressante routine, un evasione dalla quotidianità. Ma qualcosa mi dice che stavolta, le cose non andranno per il verso giusto…