Offline

«Siamo offline.»

Helen sorrise a quelle dolci parole sussurrate all’orecchio dal marito e si lasciò abbracciare.

«Sai cosa mi manca della Terra? La neve. Quella vera, d’acqua. Mi manca toccarla e sentirla sciogliere tra le dita. Chissà se nostra figlia la vedrà cadere, qui.»

***

«Come sta Ipazia?». John l’aspettava seduto ad un tavolino del bar vicino alla stazione di polizia e l’ispettore Milton si sedette di fronte, mostrandogli lo schermo del suo orologio, impostato in modalità privacy e lui subito adeguò anche il suo.

«Bene. Non era nulla, per fortuna.»

«Le è andata bene. La maggior parte degli androidi aggrediti sono di sesso femminile…»

Dopo aver finito il suo caffè, cambiò tono: «Sentì, ho bisogno di un favore: hai accesso ai biometrici della mia ultima operazione.»

«Quella con l’agente Platone?»

Sì, ho bisogno che mi tu mi appiattisca un po’ di segnali in un certo punto, ti farò avere data e ora. Non guardarmi in quel modo… succede, e non vorrei che qualcuno usasse quei dati contro di me.»

«Ve bene, lo farò. Non c’è problema», John sapeva che non poteva rispondere altrimenti. L’ispettore lo aveva aiutato dopo la faccenda dell’hard disk ed era in debito.

***

Il cursore del monitor di Steven pulsava alla voce: “Altre anomalie rilevate”.

La relazione sulla missione di Platone era quasi completa. Era importante per eventuali future attività dell’androide e Steven sapeva che sarebbe stata inviata anche alla Divisione Commerciale dell’AIware.

«Sai, ho il sospetto che Platone abbia fatto sesso con l’ispettore Milton», disse ad Helen, in un momento di privacy.

Helen spalancò i suoi occhioni: «Come, sospetto? Non è stato accertato?»

«Non ne vuole parlare e io non so se indagare sulla questione. Platone non ha un corpo predisposto per questo e non era previsto. Dice che è successo qualcosa che non ha influito con lo svolgimento del lavoro. Io, da una parte, dovrei approfondire, dall’altra non ne vedo il motivo.»

«Capisco. Tieni presente, se vuoi indagare, che lei è una donna ed è più facile che finisca nei guai, se dovesse essere verificato un fatto del genere. Platone in ogni caso è un maschio e i maschi se la cavano più agevolmente in queste situazioni.»

***

Elisabeth quella notte uscì dalla stazione della metropolitana pensando a tutte le Ipazia raccolte senza vita per strada, nel 2075. Si chiese se fosse mai esistito un uomo che dica: «Se dovessi diventare ostile, sparami». Se avesse veramente importanza il fatto che lui non lo era, e come era possibile che le mancasse così tanto. Affrettò il passo perché stava per piangere e aveva quasi paura che qualcuno potesse accorgersene. I video delle pubblicità sulle facciate dei palazzi si sfocavano e si univano alle luci, intense, che pungevano le sue pupille, tentando invano di impedire ai suoi sentimenti di travolgerla.

Avete messo Mi Piace2 apprezzamentiPubblicato in Sci-Fi

Discussioni

  1. Un immagine del futuro che fa pensare che poco cambi, nell’animo umano, a fronte di uno sviluppo tecnologico sorprendente. Speriamo non sia così, sarebbe triste. Anche da te attendo sviluppi perché l’argomento è intrigante e merita sviluppi. 🤗

    1. Grazie, e spero anch’io che non sia così il futuro, ovviamente. Sono solo visioni per riflettere sul presente. Purtroppo, ho pochissimo tempo per leggere e scrivere. Appena riesco, darò un’occhiata ai suggerimenti che mi sono arrivati ma, per il momento questa storia si ferma qui. Ho voglia di leggere le tue serie, Giuseppe, e inizierò una nuova serie, sempre sci-fi ma diversa ambientazione…