Ombra 

Un giorno vincerò anche io. Una frase che continuo a ripetermi costantemente, la quale, però, mi porta su un strada sbagliata percorrendo vie sconosciute e pericolose. Una strada che non voglio percorrere, ma sono costretta, non ho scelta.

Cammino così controvoglia, avanzo con passi pesanti e silenziosi. E con me anche la mia ombra, che invece di proteggermi, mi trascina con sé in un pozzo profondo.

Continuo ad avanzare, a volte piano, altre in fretta. Scappo, cerco scorciatoie, altre strade. Vago alla metà di una felicità permanente, della libertà e delle tante emozioni di cui tutti parlano.

Percorro tante salite, ma non trovo mai una discesa. Forse ho sbagliato strada, penso. Continuo a camminare con la forza nelle tasche incontrando strade deserte e monotone, piene di tristezza e disperazione. Ad un tratto, alzo lo sguardo e vedo una strada luminosa, dove il cielo brilla così tanto da risucchiare il buio che ti circonda. E allora corro, anche se ho le gambe indolenzite. Corro finalmente verso la mia meta. Corro così forte che inciampo e cado a terra.

Ma nulla è perduto, ci credo ancora. Qualcuno mi tende una mano per alzarmi, non so chi sia, non m’importa, voglio solo alzarmi e correre. È un desiderio troppo forte, surreale. Così tanto da rovinarlo con semplici errori.

Lascio che la mano sconosciuta mi aiuti e, nel farlo, abbasso la guardia, mi distraggo. Ma quella piccola speranza si trasforma nel volto della mia ombra che prende sempre il sopravvento.

Ho perso ancora. Ho lasciato che la mia ombra mi portasse via con sé. Non ho le forze né per combatterla né per continuare a camminare.

Ma non posso fermarmi perché proprio come una maledizione sono condannata alla rovina di me stessa.

A cosa serve andare avanti se non riesco mai a rialzarmi? A cosa serve provarci se cado sempre?

Eppure nonostante tante domande e delusioni continuo a percorrere strade infinite e senza senso, cambiando direzioni, strade, vie. Ma arrivo sempre alla stessa metà: in un vicolo cieco, buio e oscuro. Sono perseguita dall’oscurità della mia ombra, dal dolore e dalla paura di non trovare la mia pace. Voglio placare il mio cuore e riempire questo silenzio. Sopravvivere è una tortura che deve essere abolita.

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Discussioni

  1. ….chissà, ma forse l’ombra è parte di noi, non qualcosa di staccato e minaccioso. Forse… forse se riuscissimo a dialogare con quell’ombra, a divenire un tutt’uno fluido composto da noi e dalla nostra proiezione sulla terra quel buio che ci segue farebbe meno paura, aiuterebbe i nostri passi, mostrandoci dov’è il sole… Un caro saluto.