
OPERAZIONE SPECIALE
Il Friuli Venezia-Giulia è una regione a statuto speciale. Alla luce degli eventi drammatici di questi giorni, l’aggettivo “speciale” desta in me qualche preoccupazione. Mi ritorna in mente il nome dell’ex Governatrice Guerra; che coincidenza: c’è stata la Guerra in una Regione “speciale”. Ora la Guerra non c’è più – Alessandra è viva e vegeta per fortuna – mentre la “specialità” rimane.
Anche in un’altra regione di confine – questa è l’etimologia del suo nome – la guerra non c’è solo per chi non la vuole vedere, che poi è lo stesso che si sta prodigando con un’operazione speciale, mal architettata peraltro, ben lungi dalla “specialità” della nostra regione.
Per raccontare questa operazione speciale sul posto sono presenti numerosi inviati speciali, sempre in collegamento per le maratone televisive e le edizioni speciali dei TG.
Dopo la pandemia, ora orfana dei tanti virologi da mesi ospiti fissi nei palinsesti televisivi, dopo il bombardamento di numeri, “rt”, percentuali, statistiche, ora siamo bombardati da trasmissioni che ci mostrano cosa sia la cruda realtà di un’operazione speciale su quelle popolazioni, che non hanno niente di speciale o di diverso da quelle confinanti, storicamente vicine ed ora lontanissime.
I militari, coinvolti in questa operazione speciale, stanno cercando di far assaggiare la loro specialità della casa con una esportazione forzata della famosa insalata che, per antonomasia oltreché per essere una bomba calorica, risulta particolarmente indigesta e non concigliabile con il buon sonno. (Ma l’insalata russa rientra tra i prodotti oggetto di sanzioni? Nel dubbio non la mangio perché la maionese è impazzita.)
Giorni fa un nostro rappresentante politico, famoso per aver sempre accolto a braccia aperte gli immigrati, ha voluto testimoniare la sua vicinanza ai profughi del conflitto sul confine polacco. È qui che è stato accolto, in perfetto stile sovranista, non proprio a braccia aperte dal Sindaco di quella sperduta località che lo ha smascherato pubblicamente – ma non erano allineati sulle stesse posizioni?
È proprio vero: chi di maglietta ferisce di maglietta perisce!
Incassata una figuraccia davvero “speciale”, degna di un meritatissimo tapiro, con la coda tra le gambe è ritornato nel Belpaese, dimostrando al mondo intero la poco invidiabile statura dei politici italiani, incapaci di vedere il lupo anche quando non si maschera; questo sì era un amico davvero speciale, e bastava chiedere alla mamma per sapere di che pasta sono fatti tutti i dittatori. Ora mi aspetto, per coerenza, di vedere indossata quella stessa maglietta con aggiunta la scritta “Wanted”.
Dalla miseria umana ritorno alla miseria delle parole che vengono spogliate e uccise, parole che perdono così il loro vero significato. Ecco che i rifiuti tossici diventano “speciali” per sminuirne la pericolosità. La barbarie non è mai un’operazione speciale. Un’operazione speciale è solo una menzogna speciale perché non definisce niente, è assolutamente generica. Anche una derattizzazione può essere un’operazione speciale come un intervento a cuore aperto. Si cerca di nascondere la verità di un conflitto orrendo con parole improprie, come un elefante cerca di nascondersi dietro ad un fuscello.
Il sequestro di uno yacht, appartenente ad un oligarca, può definirsi un’operazione speciale della nostra Guardia di Finanza per contrastare quella più ampia operazione speciale che sta sequestrano una nazione ed un popolo intero. Un popolo davvero speciale che si è dimostrato tale per il coraggio e la volontà di difendere la libertà, costi quel che costi. Costi che tanti di noi non sono disposti a sopportare per l’aumento del gas e dei carburanti.
Arrendetevi! È per il vostro bene.
Arrendetevi subito! Cosa volete che sia la libertà.
Arrendetevi dai! Non disturbate la mia tranquillità.
Arrendetevi! Sventolate bandiera bianca che il prossimo inverno voglio stare al caldo a guardare il Grande Fratello Vip.
Poco m’importa che voi lo abbiate in casa il “Grande Fratello” e che non possiate cambiare canale.
Io, che sono nato sotto l’ombrello della Nato, posso cambiare canale; per quanto ancora non lo so.
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Vorrei tanto vedere quel nostro “rappresentante politico che accoglie gli immigrati a braccia aperte” lavorare. LAVORARE!!! Vorrei tanto abbassare il vetro dell’auto e dirgli “Bravo Matteo, ora si ti guadagni la pagnotta” e lui, vestito di arancione a bordo strada, che risponde “E mi è andata anche bene!”.
Ha anche scritto un libro, il vangelo secondo Matteo, secondo me e Francesco poco ecumenico.
Ciao Fabius, i tuoi giochi di parole mi piacciono veramente tanto, uniti ad una scrittura scorrevole ironica e sarcastica al punto giusto sei riuscito a farmi sorridere in una riflessione amara. Bello scritto che condivido.
Ti ringrazio. Con le parole si può giocare ed io mi diverto. Purtroppo sono anche una arma potente di propaganda e di menzogna.
Il tuo discorso non fa una piega. Tutto liscio come l’olio che, tra l’altro, sta andando a ruba, temendo una possibile carestia. Ci sarebbe tanto da ridere, (se la situazione non fosse terribilmente drammatica), per le figuracce di certi “signori”, tanto “dignitosi” da esibirsi sfacciatamente con il loro lato A, abbastanza simile a quello B, per la somiglianza di cio’ che fuoriesce dai loro orifizi. D’ altra parte bisogna stare su col morale. Meglio sorridere. Grazie quindi per le tue parole giustamente critiche.
Grazie del tuo commento sempre “minuzioso” e pertinente.