Ora vedo tutto

Serie: Pillole Rosse


Mina รจ prigioniera in una clinica psichiatrica dove abusi e sperimentazioni la trasformano.

1- Ora vedo tutto

ยซOra vedo tutto. E voi siete solo esperimenti difettosi.ยป

Lโ€™aria รจ fredda, leggera. Non pesa piรน. Il soffitto รจ bianco. Troppo bianco. Le pareti lisce, sterili. Nessuna crepa, nessuna macchia.

Il mondo ha smesso di tremare. Ma รจ immobile nel modo sbagliato.

Cโ€™รจ uno specchio davanti a me. Pulito. Senza aloni. Non mi riconosco. Pelle liscia. Capelli corti. Occhi troppo scuri. Il riflesso mi imita perfettamente. Troppo perfettamente.

Testa leggermente inclinata. Il respiro regolare. Lo specchio non si muove. O forse sรฌ. Chiudo gli occhi. Lโ€™odore resta. Plastica sterile. Sapone neutro. Disinfettante.

Lโ€™ospedale รจ sparito. Ma non del tutto. Ricordo i corridoi. Il bip intermittente delle macchine. I passi sul linoleum. Il sussurro delle porte che si chiudono. Ricordo la voce di Caruso. Il fiato denso. Il tocco che non volevo.

Ricordo il guanto di lattice. Lo schiocco secco.

Ma soprattutto ricordo il momento in cui tutto รจ cambiato. Quando ho capito.

Apro gli occhi. Lo specchio รจ fermo. Il riflesso mi osserva. Sorride.

Non io. Il riflesso.

Lโ€™aria รจ troppo pulita. Il silenzio รจ perfetto. Il mondo รจ corretto. Io di piรน.

2 โ€“ Acqua fredda

Di notte sono legata. Polsi. Caviglie. Il materasso รจ rigido, coperto da una fodera di plastica. Ha lo stesso odore di sempre.

Maria dorme accanto a me. Respiro irregolare, denti che battono. La sua testa scivola sul cuscino e a volte mi sfiora la spalla. Il suo alito puzza di latte andato a male.

Di giorno sono libera. Libera di fare niente.

Posso sedermi sul bordo del letto. Posso fissare il muro. Posso toccarmi la pelle e sentire il vuoto sotto. Posso ascoltare il respiro di Maria che accelera. Il suono delle chiavi che girano nella serratura.

Caruso non cโ€™รจ. Di giorno non cโ€™รจ mai.

Di giorno cโ€™รจ Rebecca.

Rebecca entra senza bussare.

ยซMina, andiamo.ยป

Mi prende per un braccio. Mi trascina fuori. Io non resisto.

Le braccia lasciano scie di calore sulla pelle, il polso chiuso nella sua presa. Le scarpe sfregano sul pavimento, scivolano sui pezzi di linoleum rialzati.

Il corridoio รจ lungo, silenzioso. Il neon sopra la mia testa ronza, tremola.

La porta si apre con uno scatto secco.

Dentro, la stanza.

Piastrelle bianche annerite, umide. Un odore di muffa e cloro. La ruggine incrostata attorno ai rubinetti.

Il tubo di gomma nero, arrotolato in un angolo.

Rebecca mi spinge avanti.

ยซSpogliati.ยป

Abbasso lo sguardo. Le dita afferrano il tessuto leggero della camicia da notte. Lo tirano su. Scivola sulla pelle, cade ai piedi, inutile.

Non cโ€™รจ niente sotto. Mai niente sotto.

Lโ€™aria รจ fredda. I capezzoli si induriscono, la pelle si stringe.

Rebecca inclina la testa. Osserva.

Non ha fretta.

Prende la canna dellโ€™acqua.

Il getto mi colpisce. Al petto, prima.

Un colpo secco, gelido.

Lโ€™acqua schizza sulle costole, scivola sul ventre, sulle cosce.

Il pavimento diventa una lastra di ghiaccio sotto i piedi nudi.

Rabbrividisco. Mi stringo. Le mani si sollevano, istintive, a proteggere il corpo.

Rebecca ride.

ยซGiรน le mani.ยป

Abbasso le braccia.

Lโ€™acqua continua.

Lโ€™addome, i fianchi, la schiena.

Il getto รจ forte, pungente, scava la pelle.

Il respiro si spezza, il corpo si contrae, la carne si ritrae.

Ma non cโ€™รจ scampo.

Rebecca si avvicina.

Punta la canna piรน in basso.

Lโ€™acqua batte sulle cosce, scende tra le gambe, si insinua ovunque.

Troppo fredda, troppo forte.

ยซApri le gambe, Mina.ยป

La voce รจ piatta. Ordinaria.

Un comando qualsiasi.

Come dire: alzati. Cammina. Respira.

Io non mi muovo.

Non voglio muovermi.

Unโ€™altra spruzzata.

Piรน potente.

Lโ€™acqua si infila, brucia, punge.

Gela dentro.

ยซApri.ยป

Le gambe tremano.

Le apro.

Rebecca abbassa il getto.

Lo punta lรฌ.

Non so per quanto dura.

Il rumore dellโ€™acqua copre tutto.

Non penso piรน.

Non sento piรน.

Quando finisce, Rebecca chiude il rubinetto.

Lโ€™acqua gocciola dal tubo. Dal mio corpo.

Io tremo.

Non mi asciugo.

ยซMina.ยป

Alzo lo sguardo.

Lei mi lancia lโ€™asciugamano.

ยซAsciugati.ยป

Le mani si muovono da sole.

Lโ€™asciugamano รจ ruvido. Sfrega, strofina, graffia.

Rebecca mi guarda.

Ancora bagnata.

Ancora vestita.

Lei non si asciuga.

Lโ€™asciugamano รจ umido.

La pelle pizzica. Brucia ancora.

Rebecca non parla.

Apre la porta.

Mi fa cenno.

Andiamo.

Cammino piano.

Lโ€™acqua cola lungo la schiena, tra le cosce.

Il pavimento sotto i piedi รจ ruvido.

I passi si confondono col battito nel cranio.

Maria รจ ancora lรฌ.

Seduta sul letto.

Il mento sul petto.

I capelli incollati al volto.

Rebecca mi spinge dentro.

La porta si chiude.

Cammino fino al letto.

Mi siedo.

Rebecca si avvicina.

Apre la mano.

Due pillole.

Bianche.

Piccole.

Innocue.

ยซPrendi.ยป

Le metto in bocca.

Amare.

Mi allunga un bicchiere dโ€™acqua.

Bevo.

Il sapore non va via.

Resta incastrato sulla lingua, sui denti, nella gola.

Rebecca guarda Maria.

ยซVieni.ยป

Maria alza la testa.

Il volto รจ una maschera vuota.

Obbedisce.

Maria esce.

Maria non torna mai subito.

La porta si chiude.

La stanza รจ vuota.

Sola.

Lascio che il corpo scivoli allโ€™indietro.

Il materasso รจ sottile.

Troppo duro.

La pelle brucia ancora.

Chiudo gli occhi.

Il sapore amaro si scioglie.

Si espande.

Si spegne tutto.


3 โ€“ La febbre

Il buio รจ un liquido denso. Scivola sulle pareti. Entra nella pelle.

Apro gli occhi.

Polsi. Caviglie.

Stringe.

Taglia.

Segna.

Il materasso รจ duro. Freddo. Vivo. Respira con me.

Accanto, Maria.

Legata.

La testa inclinata. Il respiro lento. La bocca semiaperta. Vuota.

Il buio le ha coperto gli occhi.

Un rumore di chiavi nella serratura.

Il passo pesante. Lento. Sicuro.

Il respiro profondo.

ยซBuonasera, bambine.ยป

La voce spezza il buio.

Uno schiocco secco.

La stanza si contrae. Si chiude.

Caruso.

Allegro. Sorridente.

Si avvicina.

Si china su di me.

Non mi muovo.

Non posso muovermi.

ยซDevo misurarvi la febbre.ยป

Tessuto che scivola.

Pantaloni a terra.

Carne nuda.

Calore che si avvicina.

Giro la testa.

Il soffitto pulsa.

Una bocca aperta.

Un occhio che osserva.

Il materasso si piega.

Peso sopra di me.

Troppo caldo.

Troppo vicino.

Le gambe sono aperte.

Bloccate.

Caruso ride.

Basso.

Denso.

Appiccicoso.

Il termometro.

Cosรฌ lo chiama.

Calore che entra.

Spinge.

Avanza.

Indietreggia.

Un pistone.

Un ingranaggio.

Il mio corpo si deforma.

Si adatta.

Il soffitto si abbassa.

Caruso sussurra.

Le parole si perdono.

Poi il peso si solleva.

E il termometro esce.

Caruso si avvicina.

Il fiato caldo sulla pelle.

Lโ€™odore.

Carne.

Sudore.

ยซHai la febbre, Mina.ยป

Le dita premono sulle guance.

La bocca si apre.

ยซPrendi la medicina.ยป

Il bastoncino.

Cosรฌ lo chiama.

Scivola sulle labbra.

Spinge sulla lingua.

Denso.

Acido.

Velenoso.

Aspetta.

Aspetta che ingoi.

La gola si chiude.

Il corpo rifiuta.

ยซIngoia.ยป

Le dita stringono il mento.

La testa si inclina.

Crema calda.

Amara.

Viscosa.

Chiudo gli occhi.

Il soffitto si frantuma.

Il buio cola di nuovo sulle pareti.

Scivola sulla pelle.

Entra ovunque.

Serie: Pillole Rosse


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